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Nono mese di gravidanza: i sintomi, come cresce il bambino e gli esami da fare

Cosa succede nel nono mese di gravidanza? Tutto quello che c’è da sapere sulle settimane di gestazione dalla 35° alla 41°. I sintomi della donna, la crescita del bambino, gli esami da fare, il ruolo del papà e tante curiosità sul 9 mese di gestazione.

Mesi di gravidanza: cosa succede nel nono

Con l’inizio del nono mese di gravidanza il viaggio lungo 40 settimane giunge al termine. La gioia per l’attesa del bambino tanto desiderato cresce e il parto si avvicina. Ma il nono mese di gravidanza quando inizia? E soprattutto il nono mese di gravidanza a quante settimane corrisponde?
Ecco cosa aspettarsi dalla fine dei 9 mesi di gravidanza, quali sono i sintomi della mamma, qual è la crescita e il peso del feto nel nono mese e quali gli esami da fare. Tante informazioni e curiosità sul nono mese di gravidanza per non arrivare impreparati al lieto evento!

Nono mese di gravidanza: i sintomi della mamma

Il nono mese di gravidanza inizia con la 35 settimana (precisamente a 35 settimane più 1 giorno) e finisce a 40 settimane. Il termine di quaranta settimane è però indicativo, spesso il parto può avvenire prima e non sono rari i casi di gravidanze che si protraggono anche oltre le 41 settimane. Quando la gravidanza supera la data ipotetica del parto si può procedere a un parto indotto che avviene, in genere, tra la 41° e la 42° settimana di gestazione. La pancia con il nono mese di gravidanza tenderà a scendere seguendo lo spostamento del bambino verso il basso. La futura mamma negli ultimi giorni di gravidanza ha assunto in media dai 9 ai 12 chili, che sono così ripartiti:

  • bambino: 3/4 chili;
  • utero: 900 grammi;
  • placenta: 500 grammi;
  • volume sanguigno: 1,5 chili;
  • seno: 400 grammi;
  • riserve lipidiche: 2/3 chili;
  • ritenzione idrica: 2 chili.

Possono esserci con il nono mese di gravidanza sintomi comuni anche alle settimane precedenti di gestazione, legati ai cambiamenti fisici e ormonali che non presagiscono necessariamente l’inizio del travaglio. Ecco nel dettaglio quali.

  • Nausea e vomito. Anche se si tratta di un sintomo tipico del primo trimestre di gestazione, alcune donne possono avvertire un senso di nausea al nono mese di gravidanza. Questo perché il volume dell’utero spinge sul diaframma che comprime lo stomaco. La digestione sarà così più lenta, la donna potrebbe sentirsi subito sazia, anche dopo uno spuntino, avvertire acidità di stomaco e nausea. Spesso questi sintomi sono associati anche al vomito nel nono mese di gravidanza.
  • Frequente stimolo a urinare. Uno dei disturbi più comuni in gravidanza è quello di sentire la necessità di andare spesso in bagno a causa del volume del pancione che comprime la vescica.
  • Piedi gonfi. Nelle ultime fasi della dolce attesa, la futura mamma può soffrire di ritenzione idrica e non sono rari i casi, nel nono mese di gravidanza, di piedi gonfi. Un’attività fisica dolce, come una semplice camminata, alimentazione equilibrata e una giusta idratazione possono alleviare il fastidio.
  • Dolore all’ombelico. La pelle più tesa può causare dolore all’ombelico al nono mese di gravidanza. In genere si tratta di un disturbo piuttosto comune e non preoccupante.
  • Pancia dura in gravidanza. Con la fine della gestazione la futura mamma può avvertire le contrazioni di Braxton Hicks che sono una preparazione al travaglio. Con il nono mese di gravidanza la pancia dura è un fenomeno comune così come i dolori al basso ventre, simili a quelli mestruali, che sono in questo caso di lieve entità e non continuativi.
  • Insonnia. L’ingombro della pancia, gli ormoni e le piccole contrazioni che si avvertono nel nono mese possono rendere difficile per la futura mamma il riposo notturno. Il consiglio è quello di dormire sul fianco sinistro, per facilitare la respirazione, e usare un cuscino tra le gambe.

Con il nono mese di gravidanza i sintomi del parto iniziano ad essere chiari. Ecco quali sono i campanelli d’allarme che la futura mamma deve monitorare.

  • Perdita del tappo mucoso. Le perdite al nono mese di gravidanza possono essere dovute alla membrana, tappo mucoso, che mantiene chiuso l’utero durante la gestazione, che si perde in previsione del parto.
  • Contrazioni. Un mal di pancia al nono mese di gravidanza, regolare e intenso, può presagire l’inizio del travaglio. Le contrazioni del parto sono più forti rispetto a quelle di Braxton Hicks che la neo mamma ha imparato a riconoscere nelle settimane precedenti.
  • Rottura delle acque. La rottura del sacco amniotico dà il via al travaglio. La donna avverte una perdita di liquido chiaro e questo vuol dire che l’ambiente uterino non è più sterile. Con la rottura delle acque la futura mamma dovrà recarsi in ospedale.

9 mese gravidanza

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9 mese di gravidanza: come cresce il bambino

Dopo aver esaminato nel dettaglio i sintomi del nono mese di gravidanza ecco come cresce il feto. All’inizio del nono mese il bambino pesa circa 2.5 chili ed è lungo 40-45 centimetri. La crescita del feto con il nono mese di gravidanza è veloce e può arrivare a 3-4 chili, superando i 50 centimetri di lunghezza. Gli organi del bambino con la fine del nono mese di gravidanza sono tutti formati. I polmoni sono pieni di surfattante e si preparerà alla vita fuori dall’utero e alla respirazione autonoma. L’intestino del piccolo è pieno di meconio che stimolerà i suoi primi movimenti intestinali una volta nato.
Lo spazio all’interno dell’utero è sempre meno, ma i movimenti del feto con il nono mese sono comunque ben riconoscibili. La mamma può riconoscere i ritmi di sonno – veglia del piccolo e capire il singhiozzo del feto al nono mese. Il piccolo assume una posizione cefalica, con la testa rivolta verso il basso. Nei casi in cui il bambino continui ad essere podalico, con la testa rivolta in alto, il medico valuterà un eventuale parto con taglio cesareo.
Ma cosa sente il feto al nono mese? Il bambino è sempre più recettivo e curioso verso il mondo che lo circonda, è in grado di sentire il battito del cuore della mamma, riconosce le voci dei genitori e soprattutto avverte le carezze sul pancione.
In basso sono riportate una serie di foto del bambino nel nono mese di gravidanza, tratte da ecografie, con illustrazioni del feto a 35, 36, 37, 38 e 39 settimane.

35 settimane gravidanza
feto 35 settimane
36 settimana gravidanza
feto 36 settimane
37 settimana gravidanza
feto 37 settimane
38 settimana gravidanza
feto 38 settimane
39 settimana gravidanza
feto 39 settimane

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Ultimo mese di gravidanza: gli esami da fare

Il nono mese di gravidanza è arrivato e la futura mamma può terminare le ultime visite prima del parto. Ecco nel dettaglio quali sono gli esami del nono mese di gravidanza:

  • Ecografia. In genere il sistema sanitario nazionale prevede un esame ecografico nell’ultimo trimestre di gravidanza intorno alla 32° settimana. Spesso però il ginecologo procede anche con un ecografia al nono mese di gravidanza  per indagare la posizione del feto, gli organi interni e la quantità di liquido amniotico in previsione del parto.
  • Visita anestesiologica. Nel caso in cui la donna abbia scelto di richiedere l’anestesia epidurale, durante il parto naturale, verrà effettuata una visita con l’anestesista. La stessa cosa verrà effettuata nel caso di un parto cesareo programmato.
  • Tampone vaginale. In genere entro la 36 settimana di gravidanza viene richiesto dal ginecologo un tampone vaginale per escludere la presenza di infezioni che possono essere trasmesse al bambino durante il parto.
  • Cardiotocografia o monitoraggio. Si tratta di un esame consigliato a partire dalla 37 settimana per monitorare il battito fetale e le contrazioni uterine.

In queste ultime settimane di gravidanza la donna può programmare anche un eventuale parto in acqua, se le sue condizioni e quelle del bambino lo permettono. Inoltre i futuri genitori possono iniziare a chiedere informazioni sulla conservazione del cordone ombelicale e decidere cosa fare.
In basso è riportato un video con un’ecografia nel nono mese di gravidanza e un approfondimento sul monitoraggio.

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35 settimane di gravidanza

Dopo aver scoperto cosa avviene al corpo della donna nel nono mese di dolce attesa, quali sono gli esami da fare e come cresce il bambino, ecco nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere settimana per settimana.
La fine della 35 settimana di gravidanza segna l’ingresso nel nono mese. La futura mamma ha il fiato più corto, inizia a sentirsi stanca e dormire è più faticoso. L’aumento di peso in questa fase va da un minimo di 8,4 chili a un massimo di 12,6.
Il bambino pesa circa 2,5 chili, è lungo dai 40 ai 45 centimetri e dovrebbe già aver assunto la posizione cefalica. In questa fase della gravidanza il ginecologo con l’ecografia valuta la salute generale del feto e la posizione. Nel caso in cui il piccolo dovesse essere podalico si potrebbe iniziare a programmare il parto cesareo. In questa fase della dolce attesa è bene iniziare a preparare la valigia per il parto con tutto l’occorrente per la mamma e il bambino nei giorni di degenza in ospedale.
In basso un video con un approfondimento sulla 35 settimana di gravidanza.


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36 settimana di gravidanza

Il viaggio verso il parto è ormai a buon punto! Con la 36 settimana di gravidanza la donna potrebbe iniziare a soffrire di ritenzione idrica, un’alimentazione equilibrata e la giusta idratazione possono aiutare ad alleviare questo disturbo. In questa fase della dolce attesa la posizione cefalica del bambino potrebbe aiutare la respirazione ma far aumentare lo stimolo di fare pipì. L’aumento di peso della donna varia a 36 settimane da 8,6 chili a 13.
Per quanto riguarda il bambino, pesa circa 2,9 chili ed è lungo 46 centimetri. Gli organi sono ormai tutti funzionanti e il piccolo si muove sempre meno agilmente poiché lo spazio interno si riduce con l’aumento del suo peso. Oltre a controllare la crescita e la posizione del bambino, il ginecologo tiene sotto controllo anche la pressione della mamma e richiederà gli esami delle urine e del sangue.
In basso un filmato sulla 36 settimana di gravidanza con consigli e curiosità.


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37 settimana di gravidanza

La fine della gravidanza può comportare la comparsa di una serie di sintomi fastidiosi. A 37 settimane il mal di schiena, il gonfiore alle gambe, la stanchezza e l’insonnia possono far sentire particolarmente spossata la futura mamma. Ma il conto alla rovescia è iniziato e presto il bimbo in arrivo cancellerà ogni fatica. L’aumento di peso a 37 settimane è di circa 9-13,5 chili e la mamma potrebbe avvertire delle piccole contrazioni e avere delle lievi perdite di muco.
Il bambino a 37 settimane è lungo circa 47,4 centimetri, può arrivare ai 3 chili e inizia le prime prove di respirazione. Il ginecologo valuterà il suo stato di salute e, con l’esame ecografico, analizzerà anche la quantità di liquido amniotico per verificare una possibile sofferenza fetale. Dalla 37 settimana di gravidanza inizieranno i monitoraggi e ogni momento sarà quello giusto per il parto.
In basso un video con un approfondimento sulla 37 settimana di gravidanza.


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38 settimana di gravidanza

Entrata ormai nella “zona parto” la donna potrebbe avvertire delle contrazioni sempre più frequenti, simili ai crampi mestruali. L’aumento di peso della gestante a 38 settimane varia da un minimo di 9,3 chili a un massimo di 14.
Per quanto riguarda il bambino, invece, a 38 settimane è lungo circa 47-48 centimetri e il suo peso ruota intorno ai 3 chili. In genere aumenta di circa 30 grammi al giorno. Il feto perde lo strato di grasso protettivo che lo circonda (vernice caseosa), ingerisce il liquido amniotico e nel suo intestino si forma il meconio. Con il ginecologo viene definito il piano del parto e la futura mamma, nel caso in cui decidesse di usufruire dell’anestesia epidurale, deve effettuare una visita con l’anestesista.
In basso un video con tante curiosità sulla 38 settimana di gravidanza.


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39 settimana di gravidanza

Con la 39 settimana di gravidanza il corpo della donna si prepara al parto e il travaglio potrebbe iniziare in ogni momento. La pancia ormai ha raggiunto la sua dimensione massima e il collo dell’utero si dilata. La donna potrebbe iniziare ad avvertire delle perdite, la nausea potrebbe ricomparire e la sensazione di stanchezza è più forte. L’aumento di peso varia in questa settimana da 9,4 chili a un massimo di 16.4.
Il bambino pesa dai 3,1 ai 3,4 chili, è lungo circa 50-52 centimetri e sta accumulando grasso.
In questa fase della dolce attesa, oltre all’esame del sangue e delle urine, verrà effettuata una ecocardiografia, per monitorare il battito cardiaco del feto e eventuali contrazioni della mamma, in previsione del parto.


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40 settimana di gravidanza

Con la 40 settimana di gravidanza il viaggio della dolce attesa giunge al termine anche se molte donne, soprattutto con la prima gestazione, tendono a superare la data presunta del parto. In questa fase la mamma ha un aumento di peso che varia da un minimo di 9,5 chili a un massimo di 17. I sintomi del parto sono sempre più evidenti a partire dalle contrazioni. La donna può avvertire anche perdite e spossatezza.
Il bambino a 40 settimane è lungo circa 52 centimetri e pesa intorno ai 3.5 chili. Il feto è ormai completamente formato e pronto a venire al mondo, riceve gli anticorpi della mamma attraverso la placenta e dopo la nascita li riceverà con l’allattamento al seno. In questa fase il ginecologo continua a valutare lo stato di salute del piccolo attraverso i monitoraggi.
Di seguito un filmato sulla 40 settimana di gravidanza.

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41 settimane di gravidanza

Molte donne, soprattutto con la prima gravidanza, tendono a superare la 40 settimana di gestazione entrando nella 41 settimane. In questa fase se la quantità di liquido amniotico è adeguata e la placenta non presenta un invecchiamento, ed è quindi in grado di nutrire adeguatamente il bambino, il parto non viene indotto. Il bambino viene comunque monitorato con accurati controlli. La mamma potrebbe sentirsi stanca e avvertire una pressione al basso ventre per via della posizione del bambino.
Nel caso in cui il parto dovesse essere indotto, di norma si procede con l’introduzione in vagina di un gel di prostaglandine a intervalli di 6-8 ore e in genere vengono effettuate tre applicazioni. Successivamente se il travaglio non ha inizio si procede con la rottura del sacco amniotico e l’induzione con una flebo di ossitocina per stimolare le contrazioni.
Di seguito un video con un approfondimento sul parto indotto.

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9 mese gravidanza: il compito del papà

Il momento tanto atteso sta per arrivare e il ruolo del papà sarà fondamentale durante il travaglio e il parto. La regola numero uno è: mantenere la calma. Il futuro papà avrà il compito di aiutare la compagna a rilassarsi e affrontare il travaglio con serenità, mettendo in pratica tutti i consigli appresi nel corso preparto. Quando le contrazioni saranno intense e regolari oppure la mamma avrà rotto le acque sarà compito del compagno portarla in ospedale e supportarla durante il travaglio, aiutandola con la respirazione e le spinte. Un consiglio per i futuri papà è quello di portare con sé un lettore mp3 con le canzoni preferite dalla compagna per aiutarla a rilassarsi durante il travaglio.

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Fare l’amore al nono mese di gravidanza e tante altre curiosità

Dopo aver scoperto nel dettaglio cosa succede con il nono mese di gravidanza, ecco una serie di curiosità sulle ultime settimane di gestazione.
Una delle domande più ricorrenti dei futuri genitori è: si può fare l’amore al nono mese di gravidanza? A meno che il ginecologo non abbia consigliato l’astinenza, alla luce di particolari problematiche, i rapporti sessuali al nono mese di gravidanza sono concessi, come è possibile visionare anche nei filmati di approfondimenti sul tema in basso. Secondo alcuni studi fare l’amore nell’ultimo mese di gravidanza, oltre ad avere benefici sull’umore e unire la coppia, potrebbe stimolare naturalmente il travaglio, le prostaglandine, presenti nello sperma, potrebbero facilitare le contrazioni.
Un altro tema molto dibattuto riguarda la possibilità di guidare al nono mese di gravidanza. La normativa non impone nessun divieto, la donna può perciò continuare a usare la macchina anche nelle ultime settimane di gestazione se non esistono complicazioni e si sente ancora comoda al volante.

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