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Alimentazione Gravidanza

Mangiare sushi in allattamento, si o no?

Cosa deve mangiare una mamma che allatta: scopriamolo insieme

Alimentazione in allattamento, un mito da sfatare

Dopo nove mesi di astinenza da pesce crudo in gravidanza, molte mamme si chiederanno se dopo il parto sarà concesso loro mangiare del sushi in allattamento e la risposta alla fatidica domanda “Posso mangiare sushi in allattamento?” è si!
Vediamo insieme quali sono i cibi vietati in allattamento e perché è sicuro mangiare sushi.

Dieta durante l’allattamento: cosa mangiare quando si allatta

Finalmente il bambino è nato e ora inizia la vita famigliare. L’allattamento al seno, nei primi mesi di vita è importantissimo per la mamma e per il bambino. Spesso, però, le neo mamme si chiedono cosa mangiare durante l’allattamento, se devono attenersi a una dieta particolare o se ci sono cibi vietati in allattamento.
Gli esperti suggeriscono che la dieta durante l’allattamento non richiede accorgimenti particolari se non che sia equilibrata dal punto di vista nutrizionale. È importante che il pesce crudo in allattamento sia stato trattato secondo le norme igieniche vigenti e cioè abbattuto correttamente per evitare contaminazioni batteriche. Ciò detto va specificato che i parassiti non passano al bambino attraverso il latte materno, per questo, il sushi in allattamento si può mangiare.

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Mangiare sushi in allattamento: i benefici

Il motivo per cui è sicuro mangiare sushi crudo in allattamento dipende dal fatto che è praticamente impossibile che i parassiti raggiungano il latte materno e quindi arrivino a danneggiare il bambino.
Inoltre il consumo di pesce in allattamento, così come anche in gravidanza, è altamente consigliato per i benefici che questo apporta essendo ricco di grassi buoni come gli omega-3 necessari a uno sviluppo corretto del bambino.
Quindi, lo stesso vale per il pesce crudo in allattamento e in particolare per il sushi durante l’allattamento che ha diverse proprietà benefiche:

  • l’alga Nori è ricca in proteine, vitamine minerali e omega3;
  • lo zenzero e il wasabi sono ricchi di antiossidanti;
  • il pesce è ricco in omega-3 e in particolare di DHA, un tipo di grasso buono, che contribuisce allo sviluppo del cervello, della vista e delle capacità cognitive del neonato;
  • La soia e i suoi derivati come il tofu, l’alga wakame, miso e tamari sono ricchi in calcio, rendendo la soia in allattamento ammessa;
  • il riso ricco in amido è un’ottima fonte di energia, non contiene glutine, è ricco in potassio e povero in sodio è molto digeribile e ha un effetto benefico sulla flora intestinale.

Queste informazioni ci portano quindi a sfatare il mito che mangiare giapponese fa male, ma anzi abbiamo visto gli innumerevoli benefici che apporta.

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Cosa non mangiare quando si allatta

Nonostante sia raccomandata una dieta varia e non ci siano degli alimenti vietati in allattamento, alcuni cibi sono sconsigliati.
Il pesce andrebbe consumato 2-3 volte a settimana, ma bisogna fare attenzione a scegliere quello adatto. Tra gli alimenti sconsigliati in allattamento, infatti, troviamo i frutti di mare tra cui ostriche e molluschi crudi.
A causa del rischio di contrazione di malattie dannose, i frutti di mare in allattamento andrebbero consumati sempre a seguito di adeguata cottura per scongiurare il contatto con il virus dell’epatite A o di infezioni batteriche del tratto gastro-intestinale che potrebbero influire sulla produzione di latte e che richiederebbero l’uso di antibiotici sconsigliati durante l’allattamento.
Le ostriche in allattamento, se mangiate crude, sono sconsigliate per gli stessi motivi di cui abbiamo parlato sopra.
Inoltre, anche il consumo di pesce spada e tonno in allattamento, sconsigliati a causa dell’alto contenuto in mercurio dei pesci grandi che può essere dannoso per lo sviluppo del sistema nervoso del bambino, quindi anche il sushi di tonno e pesce spada va assunto con moderazione. Anche il consumo di tonno in scatola in allattamento è sconsigliato anche per l’alto contenuto di sale dei cibi inscatolati.
È sconsigliato inoltre assumere cibi come il cetriolo in allattamento perché potrebbero modificare il sapore del latte, altri esempi sono cavoli, aglio e peperoni a meno che questi non siano già stati consumati durante la gravidanza e allora il bambino è già a conoscenza di questi sapori attraverso il sapore che assume il liquido amniotico in conseguenza al loro consumo.
Sono invece consigliati pesci come il salmone, l’orata, il branzino, le acciughe e le sardine.

frutti di mare in allattamento

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