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Gravidanza e alimentazione
La gravidanza rappresenta un periodo unico e speciale nella vita di una donna, in cui è necessario prestare molta attenzione a vari aspetti della vita quotidiana, soprattutto all’alimentazione. Molti alimenti che apparentemente non destano particolare attenzione diventano oggetto di dubbi, dunque: cosa si può mangiare in gravidanza?
Tra i cibi in gravidanza particolarmente controversi ci sono crostacei e molluschi e frutti di mare in generale, alimenti che molte amano e su cui bisogna informarsi durante la gestazione.
Di seguito vedremo, dunque, cosa è preferibile mangiare e cosa non mangiare in gravidanza tra molluschi e crostacei: insomma, uno sguardo attento all’alimentazione in gravidanza.
Pesce in gravidanza
È certo che il pesce non è tra i cibi da evitare in gravidanza essendo ricco di proteine e, in particolare, di acidi grassi omega 3, che aiutano lo sviluppo cerebrale del feto. Il consumo di pesce è quindi caldamente consigliato durante la gestazione, ma occorre comunque tenere a mente delle precauzioni per evitare possibili rischi. Il tonno e il pesce spada, per esempio, così come le specie che sono al vertice della catena alimentare, sono tra i pesci da evitare in gravidanza (o per lo meno è utile ridurne il consumo) perché possono contenere elevati dosi di mercurio, che si accumulano nel loro organismo quando si nutrono di esemplari di altre specie.
Ti stai chiedendo quali pesci mangiare in gravidanza? se ne elencano di seguito alcuni ricchi di omega 3 e poveri di mercurio.
- salmone
- acciughe
- aringa
- sardine
- trota
- alici
- orata
- merluzzo
Tra i cibi da evitare in gravidanza rientrano:
- tonno
- pesce spada
- sgombro reale
È preferibile evitare di mangiare pesce crudo: tutto quello che ha subito, infatti, un ciclo di cottura o pastorizzazione può essere consumato senza problemi. Il salmone, per esempio, deve essere ben cotto e mai crudo o affumicato. Anche l’insalata di mare in gravidanza può essere consumata, ma sempre con moderazione. Sono ammessi, inoltre, i gamberi in gravidanza e i gamberetti in gravidanza e si richiede che vengano cotti a dovere. Questi, infatti, sono un’ottima fonte di proteine e minerali, con un ridotto contenuto di grassi ed elevata digeribilità. Stesso discorso vale per gli scampi in gravidanza.
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Frutti di mare in gravidanza
Mangiare ostriche, cozze e vongole in gravidanza, così come le capesante in gravidanza, comporta un’ulteriore attenzione in quanto questi potrebbero essere contaminati dagli scarichi industriali e contenere microbi pericolosi, in grado di causare gravi patologie gastrointestinali. Se la cottura è sufficiente a prevenire le infezioni, nulla può contro la presenza di tossine e di minerali.
Elenco frutti di mare: cozze, vongole, calamari, totani, capesante, ostriche, polpi, canestrelli, moscardine, lumachine di mare, ricci di mare, seppie, telline.
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Quali sono i molluschi e quali sono i crostacei
I crostacei e i molluschi sono animali molto apprezzati a tavola. I primi si riconoscono dal corpo corazzato con un guscio e dalla presenza di antenne. Da un punto di vista alimentare, questi sono ricchi di proteine, vitamina B, sali minerali e contengono quantità minime di grassi. Ecco un elenco di crostacei: aragoste, granchi, mazzancolle, scampi, astici, gamberi.
I molluschi sono animali marini, protetti da un guscio o da conchiglie. Sono fonte di acidi grassi omega 3 e poveri di grassi. Della famiglia dei molluschi, oltre a vongole, telline, cozze, fasolari, tartufi di mare, appartengono anche i cefalopodi, come calamari, polpi e seppie, caratterizzati dal corpo a forma di sacco e dalla presenza di tentacoli.
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Crostacei e molluschi in gravidanza
I pareri sul consumo di molluschi e crostacei in gravidanza sono discordanti. I medici consigliano alle donne in stato interessante di non rinunciare mai ai prodotti ittici e di mangiare crostacei in gravidanza.
Questi ultimi sono, infatti, fonte di vitamina A e D e ricchi di acidi omega 3, indispensabili per la salute e lo sviluppo del feto. Il cibo di mare, inoltre, sembra combattere la depressione, sintomo tipico della gestazione.
Secondo alcuni specialisti è sempre ammesso il consumo di crostacei cotti in gravidanza: solo in questo modo si può prevenire il rischio di entrare in contatto con il virus dell’epatite A. Ciò avviene perché molluschi come cozze, vongole, ostriche si nutrono dell’acqua che li circonda e, in un ambiente particolarmente inquinato, conservano al loro interno il virus trasmettendolo al consumatore.
Mentre non ci sono controindicazioni nel mangiare crostacei in allattamento.
Nel video che segue, il parere di un’esperta:
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Molluschi in gravidanza: da evitare o no?
Secondo altri specialisti, invece, i molluschi sono tra i cibi vietati in gravidanza perché potrebbero arrecare infezioni alla gestante e al feto.
Le infezioni che possono seriamente compromettere la gravidanza sono:
- salmonellosi: è causata dai batteri presenti nei cibi crudi. Se contratta in gravidanza, può influenzare in negativo lo sviluppo del feto.
- toxoplasmosi: è un’infezione che può essere trasmessa mangiando carne cruda o poco cotta o attraverso il contatto con gli animali, come i gatti.
- listeriosi: il batterio che la provoca si trova in pesce, carne, verdure crude, latte non pastorizzato, cibi confezionati o preparati.
Consumare pesce e crostacei in gravidanza senza badare alla cottura comporta anche un rischio di epatite A ed essere causa di difetti alla nascita e di aborto spontaneo.
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Vongole in gravidanza
Le vongole in gravidanza vanno sempre consumate cotte in padella per eliminare tutte i batteri interni che possono infierire sulla gravidanza. Meglio poi se usate per cucinare pietanze come la zuppa, che richiede un tempo di cottura più lungo.
Le vongole surgelate in gravidanza, invece, risultano più sicure perché trattate in maniera idonea e abbattute regolarmente di temperatura. È, tuttavia, sempre opportuno cuocerle per evitare qualsiasi forma di infezione.
Probabilmente vi starete chiedendo: e le vongole in allattamento? Sarete felici di sapere che sono consentite!
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Cozze in gravidanza
Mangiare cozze cotte in gravidanza può essere accettato. È però consigliabile rimandare a dopo la gestazione e l’allattamento il consumo di questi molluschi per prevenire qualsiasi rischio o infezione. Le cozze, così come le vongole, possono essere allergizzanti per il bambino.
Le cozze in allattamento sono invece consentite, purché ben cotte.
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Polpo, calamari, seppie in gravidanza
Il polpo in gravidanza può essere tranquillamente consumato, ma richiede un’ottima cottura per eliminare qualsiasi tipo di infezione da parte di salmonelle e affinché si mantenga tenero e digeribile.
Come il polpo, anche le seppie in gravidanza contengono pochissimi grassi e sono una fonte preziosa di proteine nobili, di cui aumenta notevolmente il fabbisogno in gravidanza.
I calamari in gravidanza, infine, sono un cibo fondamentalmente sicuro perché, come altri prodotti di mare, viene abbattuto subito dopo la pesca: si tratta di una procedura che prevede una forte escursione termica che causa la morte di tutti gli agenti patogeni contenuti nei calamari.
Resta, comunque, il problema del mercurio, che tende ad accumularsi nel mollusco, soprattutto se questo è pescato in acque inquinate. Quindi è consigliabile, durante la gestazione, non eccedere nel consumo dei frutti di mare, non per gli agenti patogeni, ma per il contenuto di minerali ed elementi dannosi.
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