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Cosa mangiare in gravidanza: il tonno sì ma con parsimonia
Cosa mangiare in gravidanza e quali cibi evitare? Sono queste le annose domande che ricorrono spesso nella mente delle future mamme, nei nove mesi di gestazione. Oltre a evitare carne e pesce crudo e lavare accuratamente frutta e verdura non cotte, per non rischiare infezioni o di contrarre la toxoplasmosi, un discorso a parte va fatto sul mangiare il tonno in gravidanza. L’introduzione del pesce nella dieta della donna incinta è fortemente raccomandata dai medici proprio per l’apporto di acidi grassi Omega-3, fondamentali per l’accrescimento del feto, ci sono però delle eccezioni da fare. Un consumo eccessivo di tonno nei nove mesi potrebbe, infatti, essere rischioso per il feto.
Ecco nel dettaglio quali sono i pericoli del tonno in gravidanza, qual è la dose settimanale consigliata e quali prodotti ittici preferire nel corso dei nove mesi per aiutare l’ottimale sviluppo del bambino.
Cosa non mangiare in gravidanza: i rischi del tonno
Il tonno fa male in gravidanza? I medici sono tutti concordi nell’affermare che una corretta alimentazione in dolce attesa prevede l’assunzione di pesce circa 2-3 volte a settimana.
Un discorso a parte però va fatto per quanto riguarda il tonno e i pesci di grande taglia (tra questi anche il pesce spada e il pangasio). I pesci predatori, infatti, vivono più a lungo, mangiano più pesce e tendono ad accumulare maggiori quantità di mercurio nei loro tessuti, rispetto agli esemplari di piccole dimensioni. Il consumo eccessivo di tonno in gravidanza potrebbe perciò comportare l’assunzione, da parte della futura mamma, di quantità di mercurio elevate, tossiche per il feto.
Ovviamente questo non vuol dire che l’alimento va evitato nei nove mesi. Il tonno in gravidanza si può mangiare ma con parsimonia e senza eccedere.
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Tonno in scatola in gravidanza e allattamento: la dose consigliata
Mangiare tonno in scatola in gravidanza è consentito. Gli specialisti consigliano di consumare non più di due scatolette di media grandezza, o una bistecca di tonno, a settimana nei nove mesi.
Per quanto riguarda il tonno confezionato bisogna specificare che, essendo un prodotto industriale, è soggetto a numerosi controlli per verificare il rispetto dei limiti di legge prima di procedere alla lavorazione, è perciò più sicuro rispetto a quello al trancio.
La scatoletta di tonno in gravidanza può quindi essere consumata senza problemi, rispettando le dosi riportate in precedenza.
Per quanto riguarda Il tonno in scatola in allattamento può essere mangiato seguendo le stesse regole della gravidanza. Al di là della presenza di mercurio e metilmercurio, infatti, Il consiglio degli specialisti è quello di evitare di eccedere con l’assunzione di sale, di cui sono ricchi questi prodotti, e di preferire i nutrienti del pesce fresco.
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Il tonno fa male? I risultati della ricerca
Numerose ricerche hanno studiato, negli anni, gli effetti in gravidanza del tonno. In particolare, in Gran Bretagna, nel 2003, gli esperti della Food Standar Agency hanno rivelato che le donne in dolce attesa, o che allattano, non dovrebbero assumere più di 170 grammi di tonno nell’arco di una settimana. Il mercurio presente nell’alimento potrebbe infatti causare problemi al sistema nervoso dei bambini.
Alle stesse conclusioni è giunta anche la Food and Drug Amministration nel 2004, sottolineando che il consumo di tonno a settimana in gravidanza, al di sopra dei 180 grammi, sarebbe dannoso per le mamme in dolce attesa e i loro bambini.
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Pesce in gravidanza: quale preferire
Assodato che il tonno in gravidanza si può mangiare con parsimonia, esistono dei prodotti ittici maggiormente consigliati dai medici. Il pesce è infatti fortemente raccomandato nella dieta delle future mamme e una corretta alimentazione in gravidanza prevede il consumo di prodotti ittici di piccola taglia 2-3 volte a settimana.
Nel 2014 infatti EFSA ha riscontrato che un consumo di pesce, anche 3-4 volte a settimana nelle gestanti, porterebbe a migliori indici di funzionalità nello sviluppo neuronale dei figli rispetto a bambini di madri che non hanno consumato pesce nei nove mesi.
Ma quale pesce mangiare in gravidanza per non correre rischi e aiutare l’accrescimento del bambino?
Il pesce consigliato in gravidanza dai medici è in genere quello azzurro del Mediterraneo. La raccomandazione degli specialisti è quella di prediligere prodotti non d’importazione. Il pesce che si può mangiare in gravidanza è perciò, preferibilmente, quello proveniente dei nostri mari, meno contaminato dall’inquinamento. Ecco nel dettaglio il pesce azzurro consigliato in gravidanza:
- alici
- sarde
- salmone
- sgombro
- branzino
Altri pesci consigliati in gravidanza sono:
- nasello
- gamberi
- sogliola
- trota
- orata
In basso è possibile visionare un video con un approfondimento sull’alimentazione e il corretto consumo di pesce in gravidanza a cura della dottoressa Anna Paola Cavalieri specialista in Ostetricia e Ginecologia.
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