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Ernest Hemingway: 302 frasi e immagini di uno dei più grandi scrittori americani del Novecento

Hemingway è stato uno degli scrittori americani più celebri del XX secolo. Di seguito troverete tante belle frasi di Hemingway: citazioni sull’amore e la vita, frasi tratte da “Il vecchio e il mare”, “Fiesta” e immagini con frasi famose di Hemingway.

Hemingway: frasi

Ernest Hemingway è stato tra i più acclamati scrittori e giornalisti americani del XX secolo, vincitore del premio Pulitzer e del premio Nobel per la letteratura nel 1954. La sua prosa, succinta e pulita, fu imitata da molti autori successivi. Riconoscibilissime sono, infatti, le sue frasi brevi e semplici, che lasciano da parte qualsiasi retorica e ridondanza. In questo articolo troverete tante frasi di Hemingway, come frasi di Hemingway sull’amore e immagini con frasi celebri di Hemingway: tutti pensieri significativi da utilizzare come principi guida!

Aforismi Hemingway

Hemingway, scrivendo capolavori come “Il vecchio e il mare” o “Addio alle armi” e vivendo una vita avventurosa, si è guadagnato una fama indiscussa divenendo, fino ad oggi, un modello per tanti scrittori.  L’esperienza di guerra e di giornalista in Europa ispirò i suoi racconti e i personaggi rispecchiano la sua stessa ideologia: sono mossi, proprio come lui, dall’amore per i grandi spazi, per la lotta e dal coraggio. Non sono, però, degli eroi, ma tutti sono contraddistinti dalla fedeltà ai propri ideali e alla dignità con cui reagiscono alle sconfitte. Di seguito alcune citazioni di Ernest Hemingway: tante frasi celebri di Hemingway che vi ispireranno a vivere la vita con coraggio fino in fondo. Inoltre troverete dei protagonisti indiscussi nei pensieri di Hemingway, i gatti. Frasi  incentrate su questi animali che lo scrittore amava a tal punto da possederne circa 150!

Il coraggio percorre una distanza breve; dal cuore alla testa, ma quando se ne va non si può sapere dove si ferma: in un’emorragia, forse, o in una donna, ed è un guaio essere nella corrida quando se n’è andato, dovunque sia andato.

Se sei abbastanza fortunato di aver vissuto a Parigi come un giovane uomo, allora per il resto della tua vita ovunque andrai, sarà con te, a Parigi è un continuo banchettare.

Fino ad ora, sulla morale ho appreso soltanto che una cosa è morale se ti fa sentire bene dopo averla fatta, e che è immorale se ti fa star male.

Non lo disse ad alta voce perché sapeva che a dirle, le cose belle non succedono.

L’uomo non è fatto per la sconfitta. Un uomo può essere distrutto, ma non può essere sconfitto.

Ogni essere umano che ami la libertà deve più ringraziamenti all’Armata Rossa di quanti ne possa pronunciare in tutta la sua vita.

Non c’è caccia come la caccia all’uomo e quelli che hanno cacciato a lungo uomini armati provando piacere a farla non hanno più interesse per nient’altro.

Non c’è nessun amico più leale di un libro.

Essere uomo è un mestiere difficile. E soltanto pochi ce la fanno.

Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà del mondo.

Ci sono solo due posti al mondo dove possiamo vivere felicemente: a casa e a Parigi.

Il mondo è un bel posto e per esso vale la pena di lottare.

Non bisogna giudicare gli uomini dalle loro amicizie: Giuda frequentava persone irreprensibili.

Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi.

Avere un cuore da bambino non è una vergogna. È un onore.

Un uomo deve comportarsi da uomo. Deve sempre combattere, preferibilmente e saggiamente, con le probabilità a suo favore, ma in caso di necessità deve combattere anche contro qualunque probabilità e senza preoccuparsi dell’esito.

Ma non gli si deve dire come un rimprovero che ha conservato un cuore da bambino, un’onestà da bambino, una freschezza e nobiltà da bambino.

Non era che un vigliacco e quella era la maggior sfortuna che un uomo potesse avere.

Come può un uomo scrivere così male, così spaventosamente male, e comunicarti delle sensazioni così profonde?

Sei così coraggioso e tranquillo che dimentico che stai soffrendo.

A rifletterci bene, i migliori sono sempre allegri. È molto meglio essere allegri, ed è anche il segno di qualche cosa: è come avere l’immortalità mentre si è ancora vivi. Una cosa complicata.

I libri più lunghi sulla Spagna, di solito sono scritti da tedeschi che ne fanno una visita intensiva e poi non ritornano più indietro.

La corrida è basata sul fatto che è il primo incontro tra l’animale allo stato selvaggio e l’uomo a piedi. Questa è la premessa fondamentale della corrida moderna; che il toro non sia mai stato prima nell’arena.

Gli scrittori si foggiano nell’ingiustizia come si foggiano le spade.

Non lo so. Non c’è sempre una spiegazione per tutto.

Il pernod è un’imitazione verdastra dell’assenzio. Se ci aggiungi acqua diventa lattiginoso. Sa di liquirizia e subito ti tira su, ma poi ti deprime in egual misura.

Era impossibile salutare gli stranieri come gli italiani senza sentirsi imbarazzati. Il saluto italiano non si è mai potuto esportare.

Ritengo che da un moderno punto di vista morale, vale a dire da un punto di vista cristiano, l’intera corrida sia insostenibile; c’è senza dubbio molta crudeltà, c’è sempre pericolo, sia voluto sia inaspettato, e c’è sempre morte.

“Sei terribilmente cupo, fratello”, disse. “Non sai quanto.”

La giusta maniera di fare, lo stile, non è un concetto vano. È semplicemente il modo di fare ciò che deve essere fatto. Che poi il modo giusto, a cosa compiuta, risulti anche bello, è un fatto accidentale.

Prima che mia moglie si preparasse per andare a teatro, ho trascorso con lei lunghe ore in Città Alta. Ci siamo fermati lassù anche per il pranzo, a me piace molto, in particolare, la polenta e uccelli.

Morire era niente e El Sordo non aveva dentro di sé una visione chiara della morte né la temeva.

Ma vivere era l’immagine di un campo di grano che ondeggia al vento sul fianco della collina. Vivere era un falco nel cielo. Vivere era una giara di terra piena d’acqua nella polvere della trebbiatura, col grano lanciato in aria e la pula che vola.

Per chi è più facile, secondo te? Per quelli che credono in Dio o per quelli che la prendono più semplicemente?

La religione è un gran conforto, ma noialtri sappiamo che non c’è niente da temere. Va male solo quando se ne sente la mancanza.

Morire è una brutta cosa quando dura troppo a lungo e ti fa tanto soffrire da umiliarti.

Se oggi muoio sarà un peccato, perché so un certo numero di cose, ora. Mi domando se la impari ora solo perché la mia sensibilità è acuita dalla ristrettezza del tempo. Ma la brevità del tempo non esiste, dovresti avere tanto buon senso per capire anche questo.

Madrid è un luogo strano. Non credo che piaccia la prima volta che ci si va. Non ha nulla di quello che ci si può aspettare dalla Spagna.

Sono stati battuti fin dal principio. Sono stati battuti quando li hanno presi dalle loro campagne e li hanno messi nell’esercito. Per questo il contadino è saggio, perché è sconfitto fin dal principio. Mettilo al potere, e vedrai com’è saggio.

Ero sempre imbarazzato dalle parole sacro, glorioso e sacrificio e dall’espressione invano.

Parole astratte come gloria, onore, coraggio o dedizione erano oscene accanto ai nomi concreti dei villaggi, ai numeri delle strade, ai nomi dei fiumi, ai numeri dei reggimenti e alle date.

Se il lettore lo preferisce, questo libro può essere considerato opera di fantasia. Ma esiste sempre la possibilità che un’opera di fantasia come questa getti un po’ di luce su ciò che è andato sotto il nome di realtà.

La fame è un’ottima disciplina e t’insegna molte cose.

In Dostoevskij c’erano cose da credere e cose da non credere, ma alcune così vere da cambiarti mentre le leggevi; fragilità e follia, cattiveria e santità e l’insania del gioco, ti balzavano agli occhi come il paesaggio e le strade in Turgenev.

Scrissero un tempo che è dolce e meritevole morire per la patria.

La corrida è un’istituzione spagnuola; non è nata per gli stranieri e i turisti ma loro malgrado, e ogni passo che la modifichi per assicurarsi la loro approvazione, che non si otterrà mai, è un passo verso la sua soppressione completa.

Pavese voleva che lo leggessi per farmi capire la differenza tra la letteratura inglese e quella americana. Gli altri libri che mi lasciò quella sera con questa intenzione furono l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, l’Autobiografia di Sherwood Anderson e i Fili d’erba di Walt Whitman.

E non pensare nemmeno male di Anselmo. Anselmo è un cristiano, qualcosa di molto raro nei paesi cattolici.

Un giorno o l’altro vedrò gli anglosassoni eliminare la prostituzione con uno spazzolino da denti.

Ezra era lo scrittore più generoso che io abbia mai incontrato, e anche il più disinteressato.

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Perché qui siamo noi, noi due soli, e laggiù tutti gli altri.

Giaceva immobile e la morte non era con lui. Doveva essere passata da un’altra strada. La morte pedalava in bicicletta, si muoveva silenziosa sul selciato.

Prima avevamo la religione e altre sciocchezze, ora ognuno deve aver qualcuno con cui poter parlare apertamente, perché se anche ha coraggio da vendere, uno dopo un po’ si sente molto solo.

È il grande inganno: la saggezza dei vecchi. Non diventano saggi. Diventano attenti.

Li odio, i crampi, pensò. Sono un tradimento del corpo. È umiliante in presenza di altri avere una diarrea o vomitare per via di un avvelenamento.

Avevo già imparato a non vuotare mai il pozzo della mia fantasia, ma a fermarmi sempre quando c’era ancora qualcosa, là in fondo, e a lasciare che tornasse a riempirsi durante la notte con l’acqua delle sorgenti che lo alimentavano.

Sono stato solo mentre ero con molte ragazze e questo è il modo in cui si può essere più soli.

Ho iniziato molto piano e ho battuto il signor Turgenev. Poi mi sono allenato duramente e ho battuto il signor De Maupassant. Ho combattuto due pareggi con il signor Stendhal e penso di aver avuto un vantaggio contro l’ultimo.

Le cose potrebbero essere non immediatamente riconoscibili in ciò che un uomo scrive, e in questo a volte è fortunato.

Dio lo sa, le persone che sono pagate per avere atteggiamenti verso le cose, i critici professionisti, mi fanno stare male; eunuchi di letteratura che seguono il campo.

Per tutta la vita ho guardato le parole come se le stessi vedendo per la prima volta.

Non è affar loro che devi imparare a scrivere. Lascia che pensino che sei nato in quel modo.

Abbiamo mangiato bene e a buon mercato e abbiamo bevuto bene e a buon mercato e abbiamo dormito bene e al caldo e ci siamo amati.

Ai vecchi tempi scrivevano che è dolce e appropriato morire per quel paese. Ma nella guerra moderna non c’è niente di dolce né di adatto per il tuo morire. Morirai come un cane senza una buona ragione.

Saremmo potuti essere insieme e avremmo avuto i nostri libri e di notte saremmo potuti essere al caldo nel letto insieme con le finestre aperte e le stesse luminose.

Tutte le cose malvagie veramente iniziano da un’innocenza.

Non volevo darti un bacio d’addio – quello era il problema. Volevo un bacio della buona notte – e c’è molta differenza.

La parte difficile dello scrivere un romanzo è finirlo.

La vita non è difficile da gestire quando non hai nulla da perdere.

La prima e ultima cosa che devi fare in questo mondo è durare e non farti distruggere.

Per scrivere prima della vita devi viverla.

Un uomo intelligente a volte è costretto a essere ubriaco per passare il tempo con gli sciocchi.

Scrivi duramente e chiaramente su ciò che fa male.

Non andare mai in viaggio con qualcuno che non ami.

Il mio obiettivo è quello di mettere su carta ciò che vedo e ciò che sento nel modo migliore e più semplice.

Le persone migliori hanno una sensazione di bellezza, il coraggio di rischiare, la disciplina per dire la verità, la capacità di sacrificio. Ironia della sorte, le loro virtù li rendono vulnerabili; sono spesso feriti, a volte distrutti.

Non puoi allontanarti da te stesso spostandoti da un luogo all’altro.

Come scrittore, non dovresti giudicare, dovresti capire.

Un gatto ha un’onestà emotiva assoluta: gli esseri umani, per una ragione o per un’altra, possono nascondere i loro sentimenti, ma un gatto no.

Mai confondere il movimento con l’azione.

Bevo per rendere le altre persone più interessanti.

Fai sempre da sobrio quello che hai detto che avresti fatto da ubriaco. Questo ti insegnerà a tenere la bocca chiusa!

Il modo migliore per scoprire se puoi fidarti di qualcuno è fidarti di lui.

Amo dormire. La mia vita ha la tendenza ha sfaldarsi quando sono sveglio, sai?

Ai gatti riesce senza fatica ciò che resta negato all’uomo: attraversare la vita senza fare rumore.

Prendere un gatto porta a prenderne un altro.

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Hemingway: frasi sull’amore e sulla vita

Hemingway associò spesso la vita ad una battaglia: questa avrebbe potuto colpire, distruggere e fare del male, ma è necessario, innanzitutto, salvare la propria dignità vivendo i pericoli con coraggio. La sua stessa vita fu all’insegna dell’avventura e si cimentò in imprese quasi leggendarie, come la caccia dei leoni in Kenya o la pesca del marlin a Cuba. Pose, però, fine alla sua vita dopo aver sofferto di depressione anche a causa di certe preoccupazioni, dopo alcuni incidenti che aveva subito e le morti di altri scrittori, suoi cari amici. Ecco per voi una serie di pensieri di Hemingway: frasi celebri sulla vita e frasi d’amore di Hemingway, utili per riflettere e da dedicare a chi si vuole bene.

Se tu non mi ami, non importa, sono in grado di amare per tutti e due.

A rifletterci bene, i migliori sono sempre allegri. “È molto meglio essere allegri, ed è anche il segno di qualche cosa: è come avere l’immoralità mentre si è ancora vivi. Una cosa complicata.

Preoccuparsi è dannoso come aver paura; serve solo a far le cose più difficili.

La fretta. Quella eccitantissima perversione di vita: la necessità di compiere qualcosa in un tempo minore di quanto in realtà ne occorrerebbe.

Non si dovrebbe desiderare troppo. Perché si rischia sempre di ottenere quel che si desidera.

Era considerata una virtù non parlare se non in caso di necessità, sul mare.

La sua rabbia cominciò a sfumare a misura che egli esagerava e allargava il suo disprezzo in maniera così generale e ingiusta che egli stesso non poteva più crederci.

Odiava l’ingiustizia come odiava la crudeltà e si adagiò nella sua rabbia che gli annebbiava il cervello, finché la rabbia gradualmente non svanì e la collera rossa, nera, accecante, micidiale non si dileguò tutta, e il suo cervello non fu tranquillo, calmo e vuoto e aguzzo e freddamente perspicace come quello di un uomo dopo che ha posseduto una donna che non ama.

La cosa più dolorosa è perdere te stesso nel processo di amare troppo qualcuno e dimenticare che anche tu sei speciale.

“Il cuore non è che un muscolo” disse il colonnello, “Solo che è il muscolo principale. Funziona alla perfezione come un Rolex Oyster Perpetual. Il guaio è che non si può mandare al rappresentante della Rolex quando si guasta. Quando si ferma ci si limita a non sapere l’ora. Si è morti.

Certi altri posti non erano così buoni ma forse eravamo noi a non essere così buoni quando eravamo là.

“E mi amerai sempre, non è vero?” “Sì” “E la pioggia non farà alcuna differenza?” “No.”

Ciò che rende difficili le cose è dare importanza a quello che può accadere.

Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti.

Non c’è nessun amico più leale di un libro.

Il mondo è un bel posto e per esso vale la pena di lottare.

Me non esiste. Io sono te. Non inventarti un altro me separato.

Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto.

Se due persone si amano, non ci può essere un lieto fine.

Se anche solo una nuvola venisse lavata via dal mare, l’Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa.

La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell’umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te.

“Ma di cosa sei fatta, tu?” “Di quello che ami” disse lei. “Più l’acciaio.”

Non c’è nulla di nobile nell’essere superiore a qualcun altro. La vera nobiltà consiste nell’essere superiore a chi eravamo ieri.

Non prendere mai alla leggera l’amore. La verità è che la maggior parte della gente non ha mai avuto la fortuna di amar qualcuno. Tu non l’avevi avuta finora, questa fortuna, e ora l’hai.

Quello che tu e Maria avete, che duri solo oggi e una parte di domani, o duri tutta una lunga vita è la cosa più importante che può capitare a un essere umano. Ci saranno sempre persone che diranno che non esiste perché non possono averla. Ma io ti dico che è vero, che tu la possiedi e che sei fortunato, anche se domani morirai.

L’amore è l’amore e il divertimento è il divertimento. Ma c’è sempre un tale silenzio quando muore un pesciolino rosso.

Se hai amato qualche donna e qualche paese ti puoi ritenere soddisfatto, perché anche se dopo muori, non ha importanza.

Non sono molto capace di amare. “Sì” disse. “È capace. Quello che mi racconta delle sue notti. Quello non è amore. Quello è soltanto passione e lussuria. Quando si ama si desidera fare qualcosa. Si desidera sacrificarsi. Si desidera servire.

Non ti ci vuole niente a scrivere. Tutto ciò che devi fare è sederti alla macchina da scrivere e sanguinare.

Amo scrivere. Amo il suono e la suggestione delle parole quando s’intrecciano con i sentimenti.

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La letteratura è come un iceberg: ciò che si vede, ciò che si legge, è solo un ottavo della massa totale, il resto rimane sommerso.

Uno scrittore che omette le cose perché non le conosce non fa che lasciare dei vuoti nel suo scritto. Uno scrittore che prende così poco sul serio lo scrivere da essere ansiosi di far vedere alla gente come è accademico, colto e ben educato, è un semplice pappagallo.

Siccome di guerre ne ho fatte troppe, sono certo di avere dei pregiudizi, e spero di avere molti pregiudizi.

Sono persuaso che tutta la gente che sorge a profittare della guerra e aiuta a provocarla dovrebbe essere fucilata il giorno stesso che incomincia a farlo da rappresentanti accreditati dei leali cittadini che la combatteranno.

Mai pensare che la guerra, non importa quanto necessaria, non importa quanto sia giustificata, non sia un crimine.

Scrissero un tempo che è dolce e meritevole morire per la patria. Ma in una guerra moderna non c’è niente do dolce né di meritevole, nella tua morte. Morirai come un cane e senza ragione.

Ogni giorno leggevo il libro dal principio al punto dov’ero arrivato a scrivere, e ogni giorno smettevo che andava ancora bene e sapevo che cosa sarebbe successo dopo.

Il fatto che il libro fosse tragico non mi rendeva infelice perché ero convinto che la vita è una tragedia e sapevo che può avere soltanto una fine.

“Forse ti innamorerai di nuovo di me.” “Diavolo.” dissi, “Ti amo abbastanza adesso. Che cosa vuoi fare? Mi stai rovinando?” “Sì, voglio rovinarti.” “Bene”, dissi. “È quello che voglio anche io.”

Non c’è rimedio a niente nella vita.

In una rivoluzione non si può consentire ad estranei di aiutarvi, né a chiunque altro di sapere più di quel che deve sapere. Egli aveva imparato questo: se una cosa è giusta nella sostanza, le menzogne di contorno non contano.

In principio, quel mentire non gli piaceva. L’odiava. Poi, più tardi, gli era perfino piaciuto. Era inevitabile, quando uno si trovava al centro delle cose, ma era una faccenda che corrompeva.

Ora, una parola curiosa per esprimere tutto un mondo e tutta una vita.

Ho una vita interessante, ma devo scrivere perché se non scrivo in una certa misura non posso godermi il resto della mia vita.

I bei libri si distinguono perché sono più veri di quanto sarebbero se fossero storie vere.

La corrida non è uno sport nel senso anglosassone della parola, vale a dire non è una gara o un tentativo di gara tra un toro e un uomo. È piuttosto una tragedia; la morte del toro, che è recitata, più o meno bene, dal toro e dall’uomo insieme e in cui c’è pericolo per l’uomo ma morte sicura per l’animale.

Tutte le nostre parole a causa di un uso disinvolto hanno perso il loro acume.

Ho una vita interessante, ma devo scrivere perché se non scrivo in una certa misura non posso godermi il resto della mia vita.

Vecchia signora: “Allora dev’essere molto pericoloso essere un uomo”. “Lo è, signora. E solamente pochi ce la fanno. È un mestiere difficile, e al fondo c’è la tomba.”

Preoccuparsi è dannoso come aver paura; serve solo a far le cose più difficili.

Poi furono insieme così che mentre la lancetta si muoveva, invisibile adesso, sull’orologio, seppero che niente poteva accadere mai più a uno di loro senza che accadesse all’altro, che nient’altro poteva essere più importante di questo.

Dopo aver scritto un racconto ero sempre vuoto e triste e felice insieme, come se avessi fatto l’amore.

Sorrise come soltanto i veri timidi sanno sorridere. Non era la risata facile dell’ottimista né il rapido sorriso tagliente dei testardi ostinati e dei malvagi.

Era il sorriso strano, inconsueto, che sorge dall’abisso profondo, buio, più profondo di un pozzo, profondo come una miniera profonda, che è dentro di loro.

Amo ascoltare. Ho imparato un gran numero di cose ascoltando attentamente. Molte persone non ascoltano mai.

Mi piacerebbe vivere tanto da poter scrivere altri tre romanzi e venticinque racconti. Ne so di quelli buoni.

Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo.

Tutti gli uomini che pensano sono atei.

Il coraggio percorre una distanza breve; dal cuore alla testa, ma quando se ne va si può sapere dove si ferma; in un’emorragia, forse, o in una donna, ed è un guaio essere nella corrida quando se n’è andato, dovunque sia andato.

La felicità nelle persone intelligenti è la cosa più rara che conosca.

Se la gente porta tanto coraggio in questo mondo, il mondo deve ucciderla per spezzarla, così naturalmente la uccide.

Il mondo spezza tutti quanti e poi molti sono forti nei punti spezzati. Ma quelli che non spezza li uccide. Uccide imparzialmente i molto buoni e i molto gentili e i molto coraggiosi. Se non siete fra questi potete esser certi che ucciderà anche voi, ma non avrà una particolare premura.

Tutta la corrida è basato sul coraggio del toro, la sua semplicità e la sua mancanza d’esperienza.

Perché ci siamo solo noi due e nel mondo ci sono tutti gli altri.

È più facile vivere sotto un regime che combatterlo.

Che strana faccenda la bigotteria. Per essere bigotti bisogna essere assolutamente certi che si ha ragione, e non c’è niente come la continenza che dia quella sicurezza e quel senso d’infallibilità. La continenza è il nemico dell’eresia.

Io ci credo nella Massoneria. È una nobile organizzazione.

A una certa età gli scrittori si trasformano in tante Vecchie Mamme Hubbard, le scrittrici in tante Giovanne d’Arco senza battaglie.

Voglio farti ubriacare e tirarti fuori il fegato e metterti un buon fegato italiano e farti ritornare un uomo.

Tutta la letteratura moderna viene fuori da un libro di Mark Twain: Huckleberry Finn. Se lo legge si fermi però quando i ragazzi perdono il negro Jim. Quella è la fine, il resto è trucco. Ma è il nostro libro più bello, e tutto quanto è stato scritto in America viene di lì: prima non c’è niente e dopo niente che lo valga.

È il suo istinto di conservazione. Il grande istinto degli italiani. Il più grande istinto degli italiani.

La retorica è come le scintille azzurre che fa la dinamo.

Madrid è una città di montagna e ha un clima montano. Ha quell’alto cielo spagnuolo terso che fa parer sentimentale il cielo italiano.

Madrid è il luogo dove si impara a capire. Madrid uccide la Spagna.

Mai pensare che la guerra, anche se giustificata, non sia un crimine.

So che la notte non è come il giorno: che tutte le cose sono diverse, che le cose della notte non si possono spiegare nel giorno perché allora non esistono, e la notte può essere un momento terribile per la gente sola quando la loro solitudine è incominciata.

L’individuo, il grande artista, quando viene, adopera tutto ciò che si è scoperto o conosciuto nella sua arte fino a quel momento (…) e poi va oltre ciò che è stato fatto e conosciuto e crea qualcosa di suo.

(Su Mussolini) C’è qualcosa che non va (…) in un uomo che porta le ghette bianche con una camicia nera.

Quando si è vinti si diventa cristiani.

Un uomo deve subire molti castighi per scrivere un libro veramente divertente.

Lo perderai, se ne parli.

Ma ti innamori sempre di qualcun altro e poi va tutto bene. Innamorati di loro ma non lasciarti rovinare.

Non sono più coraggioso, tesoro. Sono completamente distrutto. Mi hanno distrutto.

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Hemingway: “Il vecchio e il mare” frasi

“Il vecchio e il mare” è stato il romanzo che ha permesso a Hemingway di vincere il premio Nobel per la letteratura nel 1954. Si tratta della storia di un vecchio ed esperto pescatore, Santiago, e della sua lotta per la cattura del marlin, uno dei pesci più grandi che abbia mai pescato, dopo un lungo periodo di inattività. Il protagonista ama il mare, che gli dà da vivere, al punto tale che si rivolge a lui come ad una donna, la parte che completa la sua virilità da pescatore. Abbiamo, dunque, raccolto per voi tratte dall’opera belle frasi. Hemingway con i suoi aforismi sul mare, vi farà venir voglia di scoprire o rileggere questo meraviglioso e profondo romanzo.

Vorrei poter dar da mangiare al pesce, pensò. È mio fratello. Ma devo ucciderlo e mantenermi forte per farlo. Lentamente e coscienziosamente mangiò tutte le strisce appuntite di pesce.

Guardò il mare e capì fino a che punto era solo, adesso. Ma vedeva i prismi nell’acqua scura profonda, e la lenza tesa in avanti e la strana ondulazione della bonaccia.

Le nuvole ora si stavano formando sotto l’aliseo e guardando davanti a sé vide un branco di anatre selvatiche stagliarsi nel cielo sull’acqua, poi appannarsi, poi stagliarsi di nuovo; e capì che nessuno era mai solo sul mare.

“L’ho ucciso per autodifesa” disse il vecchio ad alta voce. “E l’ho ucciso bene”. E poi, pensò, tutti uccidono tutti gli altri in un modo o nell’altro.

Era troppo semplice per chiedersi quando avesse raggiunto l’umiltà. Ma sapeva di averla raggiunta e sapeva che questo non era indecoroso e non comportava perdita del vero orgoglio.

Ogni giorno è un nuovo giorno.

Nessuno dovrebbe mai restare solo, da vecchio, pensò. Ma è inevitabile.

“Riposati bene, uccellino” disse. “Poi vai e rischia quel che devi rischiare come qualsiasi uomo o uccello o pesce.”

La vita degli uccelli è più dura della nostra, tranne per gli uccelli da preda, pesanti e forti.

Perché sono stati creati uccelli delicati e fini come queste rondini di mare se l’oceano può essere tanto crudele? Ha molta dolcezza e molta bellezza. Ma può diventare tanto crudele e avviene così d’improvviso e questi uccelli che volano, tuffandosi per la caccia, con quelle vocette tristi, sono troppo delicati per il mare.

Quando decise che la mano destra era rimasta abbastanza nell’acqua, la tirò fuori e la guardò: “Non va così male” disse. “E il dolore non deve avere importanza per un uomo.”

“Credi che il grande Di Maggio resisterebbe con un pesce tutto il tempo che io resisterò con questo?” pensò. “Sono certo di sì”.

“È stupido non sperare” pensò. “E credo che sia peccato.”

“Non pensare ai peccati” pensò. “Ci sono abbastanza problemi adesso, senza i peccati. E poi non riesco a capirli.”

Forse è stato un peccato uccidere il pesce. Credo proprio che sia così, anche se l’ho fatto per vivere e per nutrire molta gente.

Lascia che ci pensino loro. Tu sei nato per fare il pescatore e il pesce è nato per fare il pesce.

San Pietro era un pescatore, e anche il padre del grande Di Maggio.

Alcuni fra i pescatori più giovani, di quelli che usavano gavitelli come galleggianti per le lenze e avevano le barche a motore, comprate quanto il fegato di pescecane rendeva molto, ne parlavano come di el mar al maschile. Ne parlavano come di un rivale o di un luogo o perfino di un nemico. Ma il vecchio lo pensava sempre al femminile e come a qualcosa che concedeva o rifiutava grandi favori e se faceva cose strane e malvagie era perché non poteva evitarle. La luna lo fa reagire come una donna, pensò.

Era considerata una virtù non parlare se non in caso di necessità, sul mare, e il vecchio l’aveva considerata tale e l’aveva rispettata. Ma ora diceva spesso ad alta voce i suoi pensieri poiché non vi era nessuno che potesse esserne disturbato.

“Tieni la testa lucida e fa vedere come sa soffrire un uomo. O un pesce”, pensò.

Il vecchio aveva insegnato a pescare al ragazzo e il ragazzo gli voleva bene. “No” disse il vecchio. “Sei su una barca che ha fortuna. Resta con loro.” “Ma ricordati quella volta che sei rimasto ottantasette giorni senza prendere pesci e poi ne abbiamo presi di enormi tutti i giorni per tre settimane di seguito.”

Quando c’è una burrasca se ne vedono i segni nel cielo giorni e giorni prima, quando si è in mare. A terra non si vedono perché non si sa che cosa guardare, pensò. E poi la terra deve rendere diversa la forma delle nuvole.

Pesce, io ti voglio bene e ti rispetto. Ma ti avrò ammazzato prima che finisca questa giornata.

Non sognava più tempeste, né donne, né grandi avvenimenti, né grossi pesci, né zuffe, né gare di forza e neanche di sua moglie. Ora sognava soltanto luoghi, e i legni sulla spiaggia.

Era considerata una virtù non parlare se non in caso di necessità, sul mare, e il vecchio l’aveva considerata tale e l’aveva rispettata.

Pensava sempre al mare come a la mar, come lo chiamano in spagnolo quando lo amano. A volte coloro che l’amano ne parlano male, ma sempre come se parlassero di una donna.

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“Avrei dovuto portare una pietra.” Avresti dovuto portare molte cose, pensò. Ma non le hai portate, vecchio. Ora non è il momento di pensare a quello che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che hai.

Tutto in lui era vecchio tranne gli occhi che avevano lo stesso colore del mare ed erano allegri e indomiti.

Chiunque sa fare il pescatore, di maggio.

“La mia sveglia è l’età” disse il vecchio. “Perché i vecchi si svegliano così presto? Sarà perché la giornata duri più a lungo?”.

Ora, nel buio, e senza luci in vista e senza chiarori, e soltanto col vento e la spinta regolare della vela, gli parve di essere già morto, forse. Congiunse le mani e si tastò le palme. Non erano morte e gli bastava aprirle e chiuderle per risuscitare il dolore della vita.

In cima alla strada, nella capanna, il vecchio si era addormentato. Dormiva ancora bocconi e il ragazzo gli sedeva accanto e lo guardava. Il vecchio sognava i leoni.

“Mezzo pesce” disse. “Tu che sei stato un pesce. Perdonami di essere andato troppo al largo. Ho mandato in malora tutti e due. Ma abbiamo ucciso molti squali, tu e io, e ne abbiamo mandato in malora molti altri. Quanti ne hai ucciso tu, vecchio pesce? Non hai certo quella spada sulla testa per niente.”

Gli piaceva pensare al pesce e a ciò che avrebbe potuto fare a uno squalo se avesse potuto nuotare. Avrei dovuto staccargli il rostro, per combattere contro di loro, pensò. Ma non c’era una scure e non c’era un coltello.

Che cosa farai adesso, se vengono durante la notte? Che cosa puoi fare? “Combatterli” disse. “Li combatteremo fino alla morte.”

Raccolse tutto il dolore e ciò che gli restava della sua forza e dell’orgoglio da tanto tempo sopito e lo pose contro l’agonia del pesce e il pesce si accostò al suo fianco e nuotò con garbo sul fianco sfiorando quasi col rostro il fasciame della barca e si avviò a oltrepassarla, lungo, profondo, largo, argenteo e striato di viola e interminabile nell’acqua.

Può darsi che non sia forte come credo… ma conosco molti trucchi e sono ostinato.

Devo avere anch’io un po’ di fortuna. “No” disse. “Hai violato la tua fortuna quando sei andato troppo al largo.”

Allora il pesce tornò in vita, recando in sé la sua morte, e si librò alto fuori dall’acqua mostrando la grande lunghezza e larghezza e tutta la sua forza e la sua bellezza.

Non ho mai visto nulla di grande e bello e calmo e nobile come te, fratello.

“Che bel pesce” disse. “Lo tiene in bocca di traverso ora, e se lo sta portando via”. Poi si volterà e lo inghiottirà, pensò.

Non sognò i leoni ma una gran scuola di focene che si stendevano per otto o dieci miglia ed era il periodo del loro accoppiamento e balzavano alte nell’aria e si rituffavano in acqua prima che questa si fosse rinchiusa sul loro salto.

Poi incominciò a sognare la lunga spiaggia gialla e vide il primo leone giungervi sul fare del buio e poi giunsero gli altri leoni e lui stava col mento sul legno della prua. dove la nave giaceva ancorata sotto il vento serale che veniva dal mare e aspettava di vedere se sarebbero venuti altri leoni ed era felice.

“Mi stai uccidendo, pesce” pensò il vecchio. “Ma hai il diritto di farlo. Non ho mai visto nulla di grande e bello e calmo e nobile come te, fratello. Vieni a uccidermi. Non m’importa chi sarà ad uccidere l’altro.”

Si addormentò presto e sognò l’Africa quand’era ragazzo e le lunghe spiagge dorate e le spiagge bianche, così bianche da far male agli occhi, e i promontori alti e le grandi montagne brune.

Le mille volte che già lo aveva dimostrato non avevano importanza. Ora lo stava dimostrando di nuovo. Ogni volta era una volta nuova, e non pensava mai al passato, quando lo faceva.

“Ho detto al ragazzo che sono un vecchio strano” disse. “È questo il momento di dimostrarglielo”. Le mille volte che già lo aveva dimostrato non avevano importanza.

La pesca mi uccide proprio come mi dà da vivere.

“È un pesce grosso e devo vincerlo”, pensò. “Devo impedirgli di rendersi conto della sua forza e di quello che potrebbe fare fuggendo. Se fossi al suo posto, è adesso che ce la darei tutta e andrei avanti finché si spaccasse qualcosa. Ma grazie a Dio non sono intelligenti come noi che li uccidiamo; anche se sono più nobili e capaci”.

Sono vecchio e stanco. Ma ho ucciso questo pesce che è mio fratello e ora devo fare il lavoro da schiavo.

Facciamogli credere che sono più uomo di quanto non lo sia e così lo diventerò.

Forse ci riuscirei anch’io. Ma cerco di non farmi prestare mai niente. Prima si chiede in prestito. Poi si chiede l’elemosina.

“Tieniti la coperta addosso” disse il ragazzo. “Non andrai a pesca senza mangiare finché sono vivo io.” “Allora vivi a lungo e riguardati” disse il vecchio.

Come vorrei che avesse voltato con la corrente. Avrebbe voluto dire che era stanco.

A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c’è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.

“Non va così male” disse. “E il dolore non deve avere importanza per un uomo.”

“Non hai ucciso il pesce soltanto per vivere e per venderlo come cibo” pensò. “L’hai ucciso per orgoglio e perché sei un pescatore. Gli volevi bene quand’era vivo e gli hai voluto bene dopo. Se gli si vuol bene non è un peccato ucciderlo. O lo è ancora di più?”.

Appoggiò la schiena a terra e capì che non era morto. Glielo dissero le spalle.

È meglio quando si ha fortuna. Ma io preferisco essere a posto. Così quando viene sono pronto.

“La mia sveglia è l’età” disse il vecchio. “Perché i vecchi si svegliano così presto? Sarà perché la giornata duri più a lungo?”.

“Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna” pensò. “La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere il sole. Siamo nati fortunati” pensò.

L’uomo non trionfa mai del tutto, ma anche quando la sconfitta è totale quello che importa è lo sforzo per affrontare il destino e soltanto nella misura di questo sforzo si può raggiungere la vittoria nella sconfitta.

Non ho mai visto e non ho mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercar di uccidere le stelle.

Ma è una fortuna che non dobbiamo cercar di uccidere il sole o la luna o le stelle. Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.

Con la bocca chiusa e la coda ritta navighiamo come fratelli. Poi la mente incominciò a confondersi un poco, e il vecchio penso “È lui che porta me o sono io che porto lui?”

Ma stavano navigando insieme legati fianco a fianco e il vecchio pensava “Sia pure lui che porta me, se gli fa piacere. Ho vinto io soltanto con l’inganno, e lui non voleva farmi del male”.

Ma gli piaceva pensare a tutte le cose che gli capitavano e poiché non c’era niente da leggere e non aveva la radio, pensò molto e continuò a pensare al peccato.

“È il ragazzo a darmi da vivere” pensò. “Non devo esagerare a ingannare me stesso.”

Raccolse tutto il dolore e ciò che gli restava della sua forza e dell’orgoglio da tanto tempo sopito e lo pose contro l’agonia del pesce.

Si accorse di com’era piacevole avere qualcuno con cui parlare invece di parlare soltanto a se stesso e al mare. “Mi sei mancato” disse.

Aveva scelto di restare nell’acqua profonda e scura al largo, fuori di tutte le trappole e le reti e gli inganni. La mia scelta era stata quella di andare laggiù a scoprirlo al di là di tutta la gente. Al di là di tutta la gente del mondo.

Ora siamo legati l’uno all’altro e lo siamo da mezzogiorno. E nessuno dei due ha qualcuno ad aiutarlo.

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“Fiesta” di Hemingway: frasi

Fiesta o “Il sole sorgerà ancora” è stato il primo romanzo di Hemingway. È basato sulla vita dello scrittore e dei suoi amici a Parigi dopo la Prima Guerra Mondiale. I protagonisti sono parte di quella generazione che fu cambiata dalla guerra, la cui forza devastatrice ha contribuito alla perdita di fiducia negli ideali di onore, coraggio e nel nazionalismo. Sono, insomma, personaggi irrequieti, disconnessi ed estranei a tutto, dediti al gioco e al bere e che, in fondo, in battaglia hanno perso anche un pezzo di se stessi. Con le sue citazioni Hemingway descrive le conseguenze nefaste che il primo conflitto mondiale ha avuto sulla società dell’epoca e su quella generazione. Ecco alcune significative frasi di Hemingway tratte da questo romanzo.

Odio la sua dannata sofferenza.

Le cose che sono successe potrebbero essere accadute solo durante una festa. Alla fine tutto è diventato abbastanza irreale e sembrava che nulla potesse avere conseguenze. Sembrava fuori posto pensare alle conseguenze durante la festa.

Sei un espatriato. Hai perso il contatto con il suolo. Diventi prezioso. I falsi standard europei ti hanno rovinato. Bevi te stesso a morte.

Non sei un idiota. Sei solo un caso di sviluppo arrestato.

Dovremmo tutti fare sacrifici per la letteratura. Guardami. Vado in Inghilterra senza protestare. Tutto per la letteratura.

Tutti i treni finiscono lì. Non vanno da nessuna parte.

Siete tutti una generazione perduta.

Nessuno vive mai fino in fondo, tranne i toreri.

Non sopporto il pensiero che la mia vita stia scorrendo via così in fretta e che io in realtà non la viva.

Fu come certe cene di guerra che ancora ricordo. C’era molto vino, una tensione ignorata e la sensazione che stessero per avvenire cose che non potevi impedire.

È un vino troppo buono per fare un brindisi. Non bisogna mescolare i sentimenti a un vino come questo. Se ne perderebbe il sapore.

C’è gente a cui non si possono dire cose offensive. Ti danno la tentazione che il mondo andrebbe a pezzi, letteralmente a pezzi, se tu dicessi certe cose.

Non ha senso che per il solo fatto che faccia buio si debbano vedere le cose in maniera diversa da quando c’è luce. No, accidenti, non ha senso!

Entrai in camera mia e mi sdraiai sul letto. Il letto salpò e io mi rizzai a sedere e guardai la parete per farlo smettere.

Non m’importava che cosa fosse il mondo. Volevo soltanto sapere come viverci. Forse, se scoprivi come viverci, imparavi anche che cos’era.

Le donne possono essere amiche meravigliose. Assolutamente meravigliose. Ma prima di tutto, perché l’amicizia abbia una base, bisogna che di una donna tu sia innamorato.

Arrivare a Pamplona prima delle autostrade. Speriamo che questa estate l’impressione sia altrettanto forte.

Ma forse non era vero. Forse, man mano che andavi avanti, imparavi veramente qualcosa.

Mai tornare nei posti dove si è stati felici.

Mi guardava negli occhi con quel suo modo di guardare che ti induceva a chiederti se davvero vedeva qualcosa con quegli occhi. Continuavano a guardare anche quando gli occhi di chiunque altro al mondo avrebbero smesso.

Guardava come se sulla terra non ci fosse niente che non avrebbe guardato in quel modo, e in effetti erano tante le cose di cui aveva paura.

È una faccia che dovrebbe essere proiettata su ogni schermo del paese. Bisognerebbe dare a ogni donna una copia di questa faccia quando si allontana dall’altare. Le madri dovrebbero parlare di questa faccia alle proprie figlie.

“Figliolo” – puntò il rasoio verso di me – “va’ nel West con questa faccia e cresci con il paese.”

È facilissimo reagire con freddezza alle cose durante il giorno, ma di notte è tutto un altro discorso.

È questo che bisogna fare. Viaggiare finché si è giovani.

Fu come certe cene di guerra che ancora ricordo. C’era molto vino, una tensione ignorata, e la sensazione che stessero per avvenire cose che non potevi impedire. Grazie al vino, mi passò il senso di disgusto e fui felice. Sembravano tutti così perbene.

Mi dispiaceva di essere un così cattivo cattolico, ma mi resi conto che non potevo farci niente, almeno per ora, e forse mai, ma che comunque era una grande religione e avrei solo voluto sentirmi religioso, e forse lo sarei stato la prossima volta.

Sembrava una bella filosofia. Fra cinque anni, pensai, sembrerà stupida come tutte le altre belle filosofie che ho avuto.

Era questa la moralità: cose che dopo ti fanno provare disgusto. No, questa doveva essere l’immoralità. Che affermazione solenne. Quante stupidaggini riuscivo a pensare di notte!

“Tu magari non ci crederai. Era come un incubo meraviglioso.” “Certo” dissi io. “Io credo a tutto. Incubi compresi.”

“Tutti si comportano male” dissi. “Basta dargli un’occasione.”

Pensai che tutte le generazioni erano perdute da qualche cosa e lo erano sempre state e sempre lo sarebbero state.

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Ernest Hemingway: frasi in immagini

È chiaro che i libri di Hemingway sono intrisi di tutta la sua esperienza di vita. Dopo aver lasciato il suo lavoro da giornalista, si recò sul fronte italiano come autista di ambulanze durante la Prima Guerra Mondiale fino a quando fu ferito gravemente da un proiettile di mitragliatrice. Con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale ricoprì il ruolo di corrispondente e partecipò, inoltre, alla guerra civile spagnola. Frequentò a Parigi i migliori salotti intellettuali del periodo ed ebbe una forte passione per la caccia in Africa. Tutte queste esperienze e avventure gli fornirono il materiale per la stesura dei suoi romanzi più belli. Ecco per voi alcune frasi di Hemingway. Immagini belle, con pensieri da leggere e inviare per comprendere la vera importanza di una vita vissuta a pieno.

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Ai gatti riesce senza fatica ciò che resta negato all’uomo: attraversare la vita senza far rumore.
Ernest Hemingway
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Prendere un gatto porta a prenderne un altro.
E. Hemingway
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Non lo disse ad alta voce perché sapeva che a dirle, le cose belle non succedono.
E. Hemingway
frasi di ernest hemingway
Non devi fare altro che scrivere una frase sincera. Scrivi la frase più sincera che sai.
Ernest Hemingway
frasi di hemingway
Non c’è nulla di nobile nell’essere superiore a qualcun altro. La vera nobiltà consiste nell’essere superiore a chi eravamo ieri.
Ernest Hemingway
frasi di hemingway
Non c’è nessun amico più leale di un libro.
Ernest Hemingway
frasi ernest hemingway
La vita spezza tutti, ma poi alcuni sono forti proprio nei punti spezzati.
E. Hemingway, La strada delle parole
frasi celebri hemingway
Ora non è il momento di pensare a quello che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che hai.
Ernest Hemingway, Il vecchio e il mare
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Il coraggio percorre una distanza breve: dal cuore alla testa, ma quando se ne va non si può sapere dove si ferma: in un’emorragia, forse, o in una donna, ed è un guaio essere nella corrida quando se n’è andato, dovunque sia andato.
Ernest Hemingway
frasi amore hemingway
“Ma di cosa sei fatta, tu?” “Di quello che ami” disse lei. “Più l’acciaio”
Ernest Hemingway
frasi amore hemingway
Ti sto parlando come se ti conoscessi da secoli. Accade sempre così quando due si capiscono.
Ernest Hemingway
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Ai più importanti bivi della vita non c’è segnaletica.
Ernest Hemingway
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Ora non è il momento di pensare a quello che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che hai.
Ernest Hemingway
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Essere uomo è un mestiere difficile, soltanto pochi ce la fanno.
Ernest Hemingway
ernest hemingway frasi
Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti.
Ernest Hemingway, Per chi suona la campana
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Siamo tutti apprendisti in un mestiere in cui nessuno diventa mai un maestro. La vita.
Ernest Hemingway, The Wild Years
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Fino ad ora, sulla morale ho appreso soltanto che una cosa è morale se ti fa sentire bene dopo averla fatta, e che è immorale se ti fa star male.
Ernest Hemingway
citazioni di hemingway
Ora non è il momento di pensare a ciò che non hai. Pensa a cosa puoi fare con quello che c’è.
Ernest Hemingway
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Potevamo sentirci soli mentre eravamo insieme, soli contro gli altri. Mi è capitato così soltanto una volta. Sono stato solo mentre ero con molte ragazze e questo è il modo in cui si può essere più soli. Ma noi non eravamo mai soli e non avevamo mai paura quando eravamo insieme.
Ernest Hemingway
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Ci sono solo due posti al mondo dove possiamo vivere felicemente: a casa e a Parigi.
Ernest Hemingway
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Ogni giorno è un nuovo giorno.
Ernest Hemingway, Il vecchio e il mare
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Il fascismo è una menzogna detta da prepotenti.
Ernest Hemingway
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“Ma l’uomo non è fatto per la sconfitta! disse. “L’uomo può essere ucciso, ma non sconfitto”.
aforismi di hemingway
Ci vogliono due anni per imparare a parlare e cinquanta per imparare a tacere.
Ernest Hemingway
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Non c’è nessun amico più leale di un libro.
Hemingway
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Non prendere mai alla leggera l’amore. La verità è che la maggior parte della gente non ha mai avuto la fortuna di amar qualcuno. Tu non l’avevi mai avuta sinora, questa fortuna, e ora l’hai. (…) Ci saranno sempre persone che diranno che non esiste perché non possono averla.
Ernest Hemingway, Per chi suona la campana
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La corrida è un’istituzione spagnola; non è nata per gli stranieri e i turisti ma loro malgrado, e ogni passo che la modifichi per assicurarsi la loro approvazione, che non si otterrà mai, è un passo verso la sua soppressione completa.
Ernest Hemingway
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Le donne possono essere amiche meravigliose. Assolutamente meravigliose. Ma prima di tutto, perché l’amicizia abbia una base, bisogna che di una donna tu sia innamorato.
Ernest Hemingway
hemingway il vecchio e il mare
Tutto in lui era vecchio tranne gli occhi che avevano lo stesso colore del mare ed erano allegri e indomiti.
Ernest Hemingway, Il vecchio e il mare
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Tutto in lui era vecchio tranne gli occhi che avevano lo stesso colore del mare ed erano allegri e indomiti.
Ernest Hemingway

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