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Gelato e gravidanza
I gelati in gravidanza sono amati da quasi tutte le donne, anche quelle che prima della gestazione non nutrivano particolare interesse per tale dessert. Ma c’è correlazione tra gelato e toxoplasmosi? Effettivamente, anche un dolce semplice come il gelato fa sorgere dubbi e domande molto lecite. Infatti consumare gelato industriale in gravidanza è sicuramente differente dal gelato artigianale in gravidanza. Ecco quindi tante risposte alle domande delle future mamme.
Gelati in gravidanza
Qualsiasi sia la temperatura esterna, le donne in dolce attesa hanno spesso voglia di gelato. Al tempo delle nostre nonne esistevano davvero pochi gusti mentre al giorno d’oggi, oltre alle numerosissime scelte di gelato alla crema ci sono anche tanti gelati alla frutta, sorbetti e ghiaccioli artigianali. Ma è possibile mangiare gelato in gravidanza? Certamente il gelato non fa male, soprattutto se si scelgono i gusti alla frutta, poco calorici e rinfrescanti.
Tuttavia, il gelato alla crema in gravidanza va assunto con moderazione. Infatti è certamente più calorico (anche se comunque risulta meno pesante di altri dolci) perché tutti i gusti alle creme (per esempio tiramisù, gianduia, cremino, pistacchio, meringata, ecc.), insieme alla base di latte o panna, presentano l’aggiunta di uovo. In questo modo il gelato in gravidanza può sostituire addirittura un pasto perché ha un alto contenuto proteico.
Durante la gestazione, il gelato può essere consumato una o due volte a settimana, come merenda, l’importante è evitare di aggiungere guarnizioni, poiché renderebbero questo alimento ancora più calorico.
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Gelati confezionati in gravidanza
Una delle domande più comuni riguarda l’associazione fra gelato e toxoplasmosi in gravidanza, sia per quanto riguarda i gusti alle creme e sia per i gusti alla frutta. Bisogna tenere in considerazione che i gelati confezionati in gravidanza sono assolutamente sicuri e possono essere mangiati con tranquillità. Nonostante ciò, attenzione alle calorie perché i gelati industriali in gravidanza sono decisamente più calorici di quelli comprati nelle gelaterie e anche più lunghi da digerire. Per quanto riguarda i gelati artigianali in gravidanza, anche se è pensiero comune che siano preparati con uova crude (e quindi a rischio batteri), in realtà sono pastorizzate e, una volta composto il gelato, esso è conservato a temperature bassissime, il che rende difficile, se non impossibile, la contaminazione di batteri. La pastorizzazione degli alimenti, e soprattutto delle uova, permette alle donne in gravidanza di scegliere anche gusti alle creme nelle gelaterie artigianali.
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Ghiaccioli e sorbetti in gravidanza
I ghiaccioli in gravidanza sono sicuramente molto amati da tutte le donne che si ritrovano con il pancione nei mesi estivi, quelli più caldi e afosi. Questi ovviamente sono ammessi durante la gestazione, anche perché non contengono alcun alimento nocivo. Però bisogna fare attenzione a non esagerare perché sono realizzati con ghiaccio e sciroppi ai vari gusti (fragola, granatina, menta, cola, limone, cocco, tropical blu, ecc.) il cui problema principale è l’alto contenuto di zucchero. Proprio per tale motivo le donne con il diabete gestazionale dovrebbero chiedere indicazioni al medico perché spesso i ghiaccioli in gravidanza non sono ammessi, a meno che non si tratti di fruttini. I fruttini sono ghiaccioli realizzati con la polpa di frutta (banana e fragola soprattutto) e sono sicuramente più sani. Infine, un ultimo accorgimento per chi consuma i ghiaccioli in gravidanza è quello riguardante i tanti coloranti di cui sono composti gli sciroppi, additivo che invece non è presente nei gelati artigianali. Per questo motivo, sono sempre consigliati i gelati in gravidanza piuttosto che troppi ghiaccioli. Invece, il sorbetto al limone in gravidanza, spesso servito nei ristoranti, è formato da succo di limone, acqua e zucchero (circa il 30% del totale). Quindi, sì al sorbetto al limone in gravidanza, ma in quantità ridotte.
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Gelato e allattamento
Si può mangiare il gelato in allattamento? La risposta è si, perché in allattamento si può mangiare qualsiasi tipologia di alimento, seppur con moderazione e che non provochi fastidi al bambino. Infatti, l’unica controindicazione che ci potrebbe essere nell’assumere il gelato è quella relativa all’apporto calorico. È credenza errata che durante tale periodo si debba mangiare per due. La mamma ha bisogno di assumere molti liquidi, ma per quanto riguarda le calorie, sono sufficienti 500 kcal in più. Il gelato in allattamento è permesso come spuntino o a fine pasto, ancora meglio se alla frutta.
Di seguito un video che spiega come preparare il gelato fatto in casa, senza la gelatiera:
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