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Frasi su Roma: le più belle e simpatiche
Su ogni grande città del mondo ci sarebbe moltissimo da dire. Poche città, se non nessuna, possono però vantare una storia, una cultura, una bellezza e un’importanza pari a quella di Roma. Nelle prossime righe troverete tantissime frasi su Roma che ne abbracciano i suoi variegati aspetti: città santa, caotica, bellissima, ma anche ricca di difetti. Se anche voi siete rimasti affascinati e folgorati dalla Capitale del Mondo, non vi resta che trovare il vostro preferito tra i prossimi aforismi su Roma, o dalle poesie e canzoni che le sono state dedicate!
Aforismi su Roma degli autori più famosi
Chiunque abbia messo piede a Roma almeno una volta nella vita sarà sicuramente rimasto affascinato dalla sua eterna bellezza. Noi forse non sempre siamo in grado di trasformare in parole le nostre emozioni, ma nelle prossime frasi celebri su Roma dei più grandi autori di tutti i tempi possiamo trovare l’ispirazione. Ecco cosa hanno detto artisti, scrittori, attori e altri personaggi illustri sulla Città Eterna:
Mi rivedo con Picasso mentre tornavamo di notte dall’Albergo Minerva, dove alloggiavano le ballerine russe, al nostro albergo in Piazza del Popolo. Preferivamo la Roma al chiaro di luna perché di notte si vede come è fatta una città.
(Jean Cocteau)
Roma è la città degli echi, la città delle illusioni, e la città del desiderio.
(Giotto)
Quest’è l’unico luogo della terra che dia materia maggiore a conoscere i legami che uniscono il vecchio mondo al mondo attuale; quest’è l’unico luogo, dove si possono più ampiamente meditare, e con profitto più grande, gli esemplari della bellezza nelle arti, e trarne quanto guadagno da esse è possibile alle speculazioni della filosofia.
(Giuseppe Bianchetti)
Chi è nato a Roma la ama, ma chi non ci è nato e l’ha incontrata, a volte, come nel mio caso, la ama ancor di più.
(Giovanni Canestri)
Tuttavia Roma è la mia città. Talvolta posso odiarla, soprattutto da quando è diventata l’enorme garage del ceto medio d’Italia. Ma Roma è inconoscibile, si rivela col tempo e non del tutto. Ha un’estrema riserva di mistero e ancora qualche oasi.
(Ennio Flaiano)
Nominate Roma; è la pietra di paragone che scernerà l’ottone dall’oro. Roma è la lupa che ci nutre delle sue mammelle; e chi non bevve di quel latte, non se ne intende.
(Ippolito Nievo)
Roma è una città singolare. Disconosce i meriti dei suoi abitanti ed è pronta ad apprezzare virtù che non hanno.
(Giulio Andreotti)
Roma è una città che può anche non stupirti, perché in fondo è pigra. È talmente sicura di sé, Roma, che non ha paura di niente. È lei che è eterna, mica noi.
(Monica Vitti)
Roma è in perenne espansione, da generazioni. Ogni imperatore l’ha abbellita con nuove costruzioni e nuovi monumenti, cambiando gradualmente il volto della città. A volte, invece, il suo volto è cambiato radicalmente, anche a causa degli incendi, molto frequenti. Questa continua trasformazione di Roma proseguirà per secoli, con il risultato di farla diventare già nell’antichità un bellissimo “museo” all’aperto di arte e di architettura.
(Alberto Angela)
A Roma tutto è pubblico, non esistono segreti, ognuno parla, le cose vengono talora ostentate in modo addirittura vistoso, eppure non si capisce niente.
(Luigi Barzini Junior)
Roma è sporca, ma è Roma; e per chiunque ha vissuto a lungo a Roma quella sporcizia ha un fascino che la lindura di altri posti non ha mai avuto.
(William Wetmore Story)
Facciamo dunque un ipotesi fantastica che Roma non sia un abitato umano, ma un’entità psichica dal passato similmente lungo e ricco, una entità in cui nulla di ciò che un tempo ha acquistato esistenza è scomparso, in cui accanto alla più recente fase di sviluppo continuano a sussistere tutte le fasi precedenti.
(Sigmund Freud)
A Roma ci siamo e ci resteremo.
(Vittorio Emanuele II di Savoia)
Se la storia degli uomini altro non è che violenza e frastuono, Roma è stata nei secoli lo specchio di questa storia, capace di riflettere con fedeltà ogni dettaglio, compresi quelli dai quali si distoglierebbe volentieri lo sguardo.
(Corrado Augias)
Roma mi presenta una bellezza disarmante. Uscita dalla misura d’uomo di Firenze mi trovo immersa nella misura dei giganti. Mi è impossibile pensare. Persino il colore dei palazzi mi confonde.
(Bianca Bianchi)
Oh Roma! mia patria! città dell’anima!
(George Gordon Byron)
Nei pressi dell’arco di Settimio Severo esiste ancora una base circolare che contrassegnava e sosteneva l’umbilicus Urbis, l’ombelico della città, cioè del mondo.
(Corrado Augias)
Roma, una frazione di eternità.
(Fausto Gianfranceschi)
A Londra, tranne il Papa, c’è tutto. A Roma, tranne tutto, c’è il Papa.
(Pino Caruso)
Siamo romani. Siamo italiani. Essere nati e vivere in Italia è un dono: a Roma, è un privilegio.
(Carlo Azeglio Ciampi)
Roma, o morte.
(Giuseppe Garibaldi)
Venezia, metà donna, metà pesce, è una sirena che si disfà di una palude dell’Adriatico. Roma invece, tante volte sotterrata e dissotterrata, continua nel suo solenne seppellimento. Non vi è cosa che non si inclini, che non ceda, che non si comprima e che non scavi la propria fossa.
(Jean Cocteau)
Il declino di Roma fu l’effetto naturale ed inevitabile della grandezza smisurata. La prosperità fece maturare il principio di decadenza; le cause di distruzione si moltiplicarono con l’estendersi delle conquiste; e non appena il tempo o gli incidenti ebbero rimosso i supporti artificiali, il tessuto stupendo cedette sotto la pressione del proprio stesso peso.
(Edward Gibbon)
Mai città al mondo ebbe più meravigliosa avventura. La sua storia è talmente grande da far sembrare piccolissimi anche i giganteschi delitti di cui è disseminata. Forse uno dei guai dell’Italia è proprio questo: di avere per capitale una città sproporzionata, come nome e passato, alla modestia di un popolo che, quando grida: «Forza Roma!», allude soltanto a una squadra di calcio. (Indro Montanelli)
(Indro Montanelli)
Non attribuiamo i guai di Roma all’eccesso di popolazione. Quando i romani erano solo due, uno uccise l’altro.
(Giulio Andreotti)
Roma immensa, s’abbuia a poco a poco, sfiorata di rintocchi.
(Antonia Pozzi)
Roma è bella da impazzire. Monumenti, sole, voglia di vivere, belle donne. E calore della gente.
(John Carew)
Ti ricordi ancora di Roma, cara Lou? Com’è nella tua memoria? Nella mia rimarranno un giorno solo le sue acque, queste limpide, stupende, mobili acque che vivono nelle sue piazze; e le sue scale, che sembrano modellate su acque cadenti, tanto stranamente un gradino scivola dall’altro come onda da onda; la festosità dei suoi giardini e la magnificenza delle grandi terrazze; e le sue notti, così lunghe, silenziose e colme di stelle.
(Rainer Maria Rilke)
Roma ha questo di buono, che non giudica, assolve.
(Ennio Flaiano)
Roma è uno spettacolo che non ha bisogno di intervalli.
(Fausto Gianfranceschi)
Parigi ha l’eleganza delle armonie e della grandeur, Londra ha l’eleganza della classe e del prestigio, Roma ha l’eleganza dell’umanità e della storia
(Gianfranco Ferrè)
Roma non è sporca, è disordinata, e questo disordine spesso fa pensare che è sporca.
(Raffaele La Capria)
Roma ha l’osteria, luogo popolaresco, un po’ buio, bonario, con tavole di marmo, boccali di vino, belle insegne rossastre con le scritte: «Vino dei Castelli a tanto il litro».
(Alberto Moravia)
Secondo me Roma è più bella in un giorno di temporale. Il bel sole tranquillo d’una giornata di primavera non le si confà. Il suolo sembra creato apposta per l’architettura. Certamente non c’è qui, come a Napoli, un mare delizioso, la voluttà manca; ma Roma è la città delle tombe, e la felicità a cui si può aspirare è quella cupa delle passioni e non la voluttà della stupenda riviera di Posillipo.
(Stendhal)
Roma è più bella di Parigi da un punto di vista di stretta estetica tradizionale. Ha sicuramente il centro storico più bello del mondo; penso alla zona dal Colosseo a piazza del Popolo, alla Roma seicentesca racchiusa nell’ansa del Tevere. Purtroppo le pesano addosso i guasti spaventosi della speculazione edilizia degli ultimi decenni, periferie senza storia e senz’anima. Chi conosce la città riesce a viverci comodamente, certe volte anche troppo, viene voglia di dire. Chi invece ci viene da forestiero temo che viva in un continuo stato di ansia, perché è una città dove non sono molte le cose che funzionano.
(Corrado Augias)
Roma è l’esempio di ciò che accade quando i monumenti di una città durano troppo a lungo.
(Andy Warhol)
Amo più i milanesi che Milano, più Roma che i romani.
(Roberto Gervaso)
Dovrebbe esserci una sola capitale nel mondo, Londra, Parigi, Berlino o Roma, Roma meglio di tutte, un solo governo per tutti i popoli, questo almeno avrebbe un senso.
(Johan Bojer)
La sessomania non è un fenomeno soltanto dei nostri giorni. Non si comprenderebbe altrimenti la presenza di tanti obelischi, cippi, paracarri piantati nel cuore di Roma.
(Francesco Burdin)
Non si nasce a Roma per caso. Roma è un destino, è un apice della trama cosmica.
(Fausto Gianfranceschi)
C’è strada e strada, benché tutte portino a Roma, a quel che si dice.
(Léon Bloy)
La tenaglia del colonnato di San Pietro, pronta a mordere la città di Roma.
(Francesco Burdin)
L’uomo che vuole fare fortuna in questa antica capitale del mondo deve essere un camaleonte capace di riflettere tutti i colori dell’ambiente che lo circonda, un Proteo capace di assumere tutte le forme. Deve essere compiacente, insinuante, falso, impenetrabile, spesso strisciante, perfidamente sincero; deve fingere sempre di sapere meno di quello che sa, deve avere un tono di voce inalterabile, deve essere paziente, deve saper padroneggiare la propria fisionomia, deve essere freddo come il ghiaccio quando un altro al suo posto sarebbe tutto fuoco; e se ha la disgrazia di non avere la fede nel cuore, deve averla nell’intelletto e soffrire in pace, se è un uomo onesto, la mortificazione di doversi riconoscere per un ipocrita. E se detesta comportarsi così, è meglio che lasci Roma e vada a cercare fortuna altrove.
(Giacomo Casanova)
Roma è città internazionale, veramente cattolica. A Roma non trovi il pettegolezzo. Essa possiede il cosiddetto uso di mondo, il savoir faire, e meglio il lasciar fare, la tolleranza per l’opinione altrui, il facile adattarsi ai modi non suoi, anzi la filosofica indifferenza, anzi lo scetticismo di chi viaggiò molto e molto mondo conobbe. Né ciò perché i romani abbiano effettivamente viaggiato: la maggior parte non oltrepassò i colli Albani, ma perché Roma fu viaggiata da tutto il mondo, il che torna lo stesso.
(Carlo Dossi)
Dev’essere stata una gran bella città al tempo di Cesare. Il foro una piazza magnifica. Vorrei sapere qualcosa della storia latina o romana. Ma non è il caso di cominciare a impararla adesso. Perciò lasciamo marcire le rovine.
(James Joyce)
Vivere a Roma è un modo di perdere la vita.
(Ennio Flaiano)
Soltanto in quel luogo consacrato dai millenni [Roma] tutto ciò che c’è stato e ci sarà può convivere con tutto: l’alto e il basso, il vecchio e il nuovo, la religione e l’empietà, il fasto e la miseria, persino Dio e il Diavolo sembravano aver trovato un equilibrio stabile e duraturo in quella città, dove tutto è già accaduto, e mica una sola volta! Mille volte.
(Sebastiano Vassalli)
Roma caput mundi regit orbis frena rotundi (Roma capitale del mondo tiene le redini del mondo rotondo)
(Motto del sacro Romano Impero)
Roma è la capitale della storia, della cultura, della religione; Roma è l’Italia.
(Uto Ughi)
Ci si annoia talvolta a Roma il secondo mese di soggiorno, ma giammai il sesto, e, se si resta sino al dodicesimo, si è afferrati dall’idea di stabilirvisi.
(Stendhal)
Ora rivede Roma, la città della storia visibile, dove il passato di un intero emisfero sembra avanzare in funerea processione con strane immagini ancestrali e trofei ammassati da antiche terre.
(George Eliot)
La periferia di Roma è un set cinematografico naturale. Ho imparato ad apprezzarla sin da piccolo, quando vedevo i film di Pasolini come Accattone e Mamma Roma, prima ancora di girarci come attore. Ho capito che quelle realtà sono il cuore pulsante della città, non luoghi da tenere ai margini.
(Pierfrancesco Favino)
Mi sembra di raggiungere le altezze dell’arte. E di respirare l’aria respirata dai maestri e di vedere il mondo con i loro occhi.
(Edgar Lee Masters)
Mi piacciono di Roma gli angoli nascosti. Se mai avrò l’occasione di scrivere un libro su “I segreti di Roma”, vorrei raccontarne angoli che pochi conoscono, storie strepitose, leggendarie, legate a certi vicoli o a certe case, figure dirompenti e dimenticate, le avventure della Roma fascista, certi angoli dei Prati o dei Parioli, anche però certi aspetti misteriosi, quasi sempre ignorati, dei grandi monumenti.
(Corrado Augias)
Anche quando vado nelle altre città l’unica cosa che mi piace fare è guardare le case. Che bello sarebbe un film fatto solo di case, panoramiche su case. Garbatella, 1927. Villaggio Olimpico, 1960. Tufello, 1960. Vigne Nuove, 1987. Monteverde, 1939.
(Dal film Caro Diario)
È insensato andare a Roma se non si possiede la convinzione di tornare a Roma.
(G.K. Chesterton)
Roma non è una città come le altre. È un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi.
(Alberto Sordi)
Roma è un capolavoro, un museo vivente, l’ottava meraviglia, una città esclamativa, una città da respirare, da svenire, un riassunto di storia dell’arte.
(Fabrizio Caramagna)
Roma è un sogno che la Chiesa tenacemente custodisce.
(Leo Longanesi)
A Parigi, nel momento in cui si decide di andare a Roma, bisognerebbe stabilire di andare al museo un giorno sì e uno no: si abituerebbe l’anima a sentire la bellezza.
(Stendhal)
Pare di sta’ sulla luna, Roma è tutta una buca.
(Carl Brave)
A Roma, le persone sembrano amare con più entusiasmo, uccidere con più fantasia, sottomettersi ai bisogni creatori più spesso, e perdere il senso della logica più facilmente che altrove.
(Letitia Baldrige)
Roma è uno dei pochi luoghi capaci di riportare il cuore fino alla sorgente dei sogni.
(Fabrizio Caramagna)
Io sono stato a Roma. Inondato di luce. Come
può soltanto sognare un frantume! Una dracma
d’oro è rimasta sopra la mia retina.
Basta per tutta la lunghezza delle tenebre.
(Iosif Brodskij)
A me invece Roma piace moltissimo: è una specie di giungla, tiepida, tranquilla, dove ci si può nascondere bene.
(Dal film La dolce vita)
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Roma: frasi di Goethe dedicate alla Città Eterna
Tra i personaggi che, nei famosi viaggi di formazione tanto diffusi tra le famiglie nobili e benestanti nell’Ottocento, hanno lasciato parte del loro cuore a Roma non possiamo non annoverare lo scrittore e poeta tedesco Johann Wolfgang von Goethe.
A Roma, Goethe soggiornò dal 1786 al 1788, in un appartamento in via del Corso, e della sua esperienza ci sono arrivati racconti molto dettagliati in cui esalta la città, la sua anima, la sua storia, il suo cuore e il suo spirito.
Ecco di seguito alcune frasi belle su Roma a firma dell’artista tedesco:
Quando si considera un’esistenza come quella di Roma, vecchia di oltre duemila anni e più, e si pensa che è pur sempre lo stesso suolo, lo stesso colle, sovente perfino le stesse colonne e mura, e si scorgono nel popolo tracce dell’antico carattere, ci si sente compenetrati dei grandi decreti del destino.
Non c’è che una Roma al mondo ed io mi trovo qui come un pesce nell’acqua e vi nuoto e galleggio come la bollicina galleggia sopra il mercurio, mentre affonderebbe in qualsiasi altro fluido
Verso sera ci recammo al Colosseo; era già quasi buio. Quando si contempla una cosa simile, tutto il resto appare un’inezia. È così grande che la mente non riesce a comprenderlo in sé; piccola è l’immagine che la memoria ne serba e, quando si torna a vederlo, fa l’effetto d’esser più grande di prima.
Quando si considera un’esistenza come quella di Roma, vecchia di oltre duemila anni e più, e si pensa che è pur sempre lo stesso suolo, lo stesso colle, sovente perfino le stesse colonne e mura, e si scorgono nel popolo tracce dell’antico carattere, ci si sente compenetrati dei grandi decreti del destino.
Roma è la capitale del mondo! In questo luogo si riallaccia l’intera storia del mondo, e io conto di essere nato una seconda volta, d’essere davvero risorto, il giorno in cui ho messo piede a Roma. Le sue bellezze mi hanno sollevato poco a poco fino alla loro altezza.
Solo a Roma ci si può preparare a comprendere Roma.
Sì, sono arrivato finalmente in questa capitale del mondo! Attraverso le Alpi tirolesi son passato quasi di volo… L’ansia di arrivare a Roma era così grande ed aumentava talmente ad ogni istante, che non potevo più star fermo, e a Firenze non mi son trattenuto che tre ore. Eccomi ora a Roma, tranquillo, e, a quanto sembra, acquietato per tutta la vita… Tutti i sogni della mia giovinezza ora li vedo vivi; le prime incisioni di cui mi ricordo (mio padre aveva collocato in un’anticamera le vedute di Roma), ora le vedo nella realtà e tutto ciò che da tempo conoscevo, di quadri e disegni, di rami o di incisioni in legno, di gessi o di sugheri, tutto ora mi sta raccolto innanzi agli occhi, e dovunque io vada, trovo un’antica conoscenza in un mondo forestiero. Tutto è come lo immaginavo e tutto è nuovo.
Si trovano a Roma vestigia di una magnificenza e di uno sfacelo tali, che superano l’una e l’altro, la nostra immaginazione.
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Frasi sul Colosseo e sulla sua maestosa bellezza dell’anfiteatro romano
Il Colosseo è, senza ombra di dubbio, non solo il simbolo di Roma, ma anche dell’Italia intera. Duemila anni di storia ancora in piedi, davanti ai nostri occhi, a memoria imperitura della grandezza e della grandiosità dell’impero più decisivo della Storia dell’uomo.
Non sorprende, quindi, se alcune delle più belle frasi famose su Roma hanno proprio questo gigante di marmo come protagonista, ammirato, amato, fotografato, indiscusso: il Colosseo.
Finché esisterà il Colosseo, esisterà anche Roma; quando cadrà il Colosseo, cadrà anche Roma; quando cadrà Roma, cadrà anche il mondo.
(Beda il Venerabile)
Il Colosseo di giorno, al chiaro di luna, a lume di torcia e con ogni sorta di luce è quanto di più stupendo e terribile.
(Charles Dickens)
Che mattinate felici ho trascorso al Colosseo, perduto in qualche anfratto di questa rovina immensa!
(Stendhal)
Quando sono arrivato a Roma sono rimasto impressionato da due cose: dal Colosseo e dalla cameriera della mia stanza d’albergo. Tutt’e due avevano una struttura incredibile.
(Mel Brooks)
In origine il Colosseo è chiamato Anfiteatro Flavio o, in alternativa, Teatro della Caccia”, dato che aveva sostituito il Circo Massimo quale luogo adibito alle venationes, cioè alle cacce di animali selvatici ed esotici. Il nome “Colosseo” è qualcosa che arriverà più tardi, in epoca medievale, forse per la vicinanza con il Colussus Neronis, l’enorme statua voluta dall’Imperatore Nerone.
(Massimo Polidoro)
Il Colosseo oggi è la principale meta turistica in Europa e la seconda al mondo dopo la Muraglia Cinese.
(Massimo Polidoro)
C’è da rabbrividire pensando che i quattro secoli e mezzo di attività del Colosseo ne hanno fatto il luogo della terra dove è morta più gente su una superficie così ristretta. Né Hiroshima né Nagasaki hanno prodotto una tale concentrazione di morte.
(Alberto Angela)
Il Colosseo è la più bella vestigia del popolo romano.
(Stendhal)
Io sono Romeo, er mejo gatto der Colosseo.
(Gli aristogatti)
Poi sono andato al Colosseo. L’enorme massa, il lato crollato, il lato in piedi con le sue aperture sul blu. Si aprono ovunque corridoi a volta, in cui le scale consumate sono come pendii. Il colosso è come un pizzo di pietra, con tutte le sue aperture sull’azzurro del cielo.
(Émile Zola)
Il Colosseo sta in piedi, lo sappiamo, da duemila anni, eppure è stato costruito in meno di dieci. Come è stato possibile? Con un trucco. Gli ingegneri di Vespasiano hanno ripetuto all’infinito qualcosa che sapevano fare molto bene, e cioè l’arco. E’ come se avessero sovrapposto vari acquedotti. In questo modo le forze si scaricano perfettamente a terra.
(Alberto Angela)
Il cuore pulsante di Roma non è il marmo del Senato, ma la sabbia del Colosseo.
(Dal film Il gladiatore)
Il Colosseo è una rovina cotta dal sole, dorata, maestosa e ancora gigantesca pur se semicrollata.
(Émile Zola)
Il Colosseo in rovina è come una tazza sbeccata della colazione dei secoli.
(Ramón Gómez de la Serna)
Per molto tempo dopo la guerra è circolata la storiella del soldato americano che attraversando in jeep piazza del Colosseo esclama esterrefatto a un collega: “Mio dio, abbiamo bombardato anche questo!”. Nessuno ha mai saputo se l’episodio sia vero.
(Corrado Augias)
Il male può essere anche bellissimo. Il Colosseo a Roma, per esempio, una struttura meravigliosa con un passato terribile.
(Rem Koolhaas)
Da casa mia guardo il Colosseo e mi chiedo: chissà quanto dolore è stato vissuto dentro quelle mura?
(Luciano De Crescenzo)
Imboccarono la via dei Fori Imperiali e di fronte comparve il Colosseo. «Vuole che mi fermi, dottore?» Disse di sì, ma a bassa voce e dovette ripeterlo per farsi sentire. Il tassista accostò e Roberto scese dalla macchina (…) Il cielo prendeva la forma che gli davano le linee del Colosseo. Roberto in realtà non vedeva il Colosseo, vedeva il cielo disegnato dal Colosseo.
(Gianrico Carofiglio)
Delle nuvole scure passano all’improvviso, spegnendo lo splendore dei suoi marmi. Di colpo il Colosseo ci mostra un aspetto molto più cupo. Da qui sotto, è come una torre di Babele che sale in cielo, con il suo ruggito interno di gente che assiste alla morte. Nessun luogo al mondo assomiglia al Colosseo.
(Alberto Angela)
Un indigeno si fa il tatuaggio della sua tribù, un romano si fa il Colosseo.
(Claudio Amendola)
Il Colosseo… oh dovresti vedere il Colosseo. Cinquantamila romani che osservano ogni movimento della tua spada, aspettando che vibri il colpo ferale; il silenzio prima del fendente e il fragore dopo… cresce… cresce e si solleva come… come una tempesta… come se tu fossi Giove tonante!
(Dal film Il gladiatore)
Colosseo
La sua mole accresce
la meraviglia dei turisti
e ne fa dei binocoli visionari.
La pianta circolare allude a un acquedotto sperimentale
per curvare il tempo lineare.
(Valentino Zeichen)
Vedo una gran cerchia d’archi, e tutt’intorno giacciono pietre infrante che furono parte un tempo di una solida muraglia. Nelle fessure e sopra le volte cresce una foresta di arbusti, olivi selvatici, e mirti, e rovi intricati, e malerbe confuse… Le pietre sono massicce, immense, e sporgono l’una sull’altra. Vi sono terribili fenditure nelle mura, e ampie aperture da cui si vede il cielo azzurro…
(Percy Bysshe Shelley)
Finalmente il Colosseo, la più bella rovina di Roma, termina il nobile recinto dove si manifesta tutta la storia. Questo magnifico edificio, di cui esistono solo le pietre spoglie dell’oro e dei marmi, servì di arena ai gladiatori combattenti contro le bestie feroci. Così si soleva divertire e ingannare il popolo romano, con emozioni forti, quando i sentimenti naturali non potevano più avere slancio. Si entrava nel Colosseo per due porte: l’una era consacrata ai vincitori, per l’altra si portavano via i morti.
(Madame de Staël)
Per pudore o scarsità cognitiva
non si azzarda la domanda:
chi ha spogliato il Colosseo?
I Grandi architetti del Cinquecento
l’hanno reso cava di marmo
per rivestire il Rinascimento.
(Valentino Zeichen)
Egli voleva far vedere ad Alberto il Colosseo al chiaro di luna, come aveva veduto San Pietro di pieno giorno. Quando si conduce un antico a vedere una città che è già nota, ci si mette la stessa civetteria come nel far vedere una donna che si è amata.
(Alexandre Dumas)
Vidi il Colosseo. Ma non le rovine di anelli concentrici che vedi normalmente in cartolina. Ero “sotto” il Colosseo, nei passaggi contorti e nelle piccole camere buie che erano abitate dai gladiatori. Io ero un gladiatore.
(Michael Crichton)
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Citazioni su Roma e frasi su Roma in latino
Quando si parla della bellezza di Roma uno dei modi più nobili per esaltarla è sicuramente quello di ricorrere alle frasi latine su Roma. Classiche, auliche, senza tempo, le frasi sulla città di Roma in latino e dei più famosi autori hanno un sapore tutto diverso che ce le fa amare e usare per ricordarci sempre quanto questa città sia uno dei punti di partenza della civiltà moderna.
Urbs aeterna.
(Città eterna.)
Roma locuta, causa finita.
(Roma si è espressa, questione chiusa.)
Roma traditoribus non premia.
(Roma non premia i traditori.)
Nemo Romanorum pacis mentionem habere dignatus est.
(Nessuno dei Romani si degnò far menzione della pace.)
(Eutropio)
Tantae molis erat Romanam condere gentem.
(Di tanto momento era il fondare il popolo di Roma.)
(Publio Virgilio Marone)
Sit Romana potens Itala virtute propago.
(D’Italica forza possente sia la stirpe di Roma.)
(Publio Virgilio Marone)
SPQR – Senatvs PopvlvsQve Romanvs.
(Il Senato e il Popolo Romano)
Et facere et pati fortia Romanum est.
(È tipico dei Romani saper agire e soffrire in grande.)
(Tito Livio)
Non fuit in solo Roma peracta die.
(Roma non fu costruita in un giorno.)
Roma caput mundi.
(Roma capitale del mondo.)
Roma quanta fuit, ipsa ruina docet.
(Quanto grande fu Roma lo insegnano le sue stesse rovine.)
Civis romanus sum.
(Sono cittadino di Roma.)
(Marco Tullio Cicerone)
Beatam urbem Romanam et invictam et aeternam illa concordia dicere.
(Roma, città fortunata, invincibile e eterna.)
(Tito Livio)
Ab exiguis profecta initiis eo creverit ut iam magnitudine laboret sua.
(Una città che, partita da modestissimi inizi, è tanto cresciuta da essere ormai oppressa dalla sua stessa grandezza.)
(Tito Livio)
Brevis et infaustos populi Romani amores.
(Brevi e funesti erano gli amori del popolo romano.)
(Publio Cornelio Tacito)
Quid melius Roma?
(Che cosa, migliore di Roma?)
(Publio Ovidio Nasone)
Et facere et pati fortia romanum est.
(È da Romano compiere e patire cose forti.)
(Tito Livio)
Magnae spes altera Romae.
(Seconda speranza della grande Roma.)
(Virgilio)
Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur.
(Mentre a Roma si delibera, Sagunto è espugnata.)
(Tito Livio)
Omnia Romae cum pretio.
(A Roma tutto ha un prezzo.)
(Decimo Giunio Giovenale)
Alme Sol, curru nitido diem qui promis et celas aliusque et idem nasceris, possis nihil urbe Roma visere maius.
(Sole fecondo, che col carro ardente porti e nascondi il giorno, e nuovo e antico rinasci, nulla più grande di Roma possa mai tu vedere!)
(Quinto Orazio Flacco)
O fortunatam natam me consule Romam!
(O fortunata Roma, nata sotto il mio consolato!)
(Marco Tullio Cicerone)
Abi, nuntia […] Romanis, caelestes ita velle ut mea Roma caput orbis terrarum sit.
(Va’ e annuncia ai Romani che la volontà degli dèi celesti è che la mia Roma diventi la capitale del mondo.)
(Tito Livio)
Inveni urbem roman lateres, revertor ad marmoris.
(Ho trovato una città di mattoni, ve la restituisco di marmo.)
(Ottaviano Augusto)
A Roma confluiscono tutti i peccati e tutti i vizi per esservi glorificati.
(Publio Cornelio Tacito)
Possis nihil Urbe Roma visere maius.
(Tu non potrai mai vedere nulla maggior di Roma.)
(Orazio)
Roma può darti tante e tali donne che puoi ben dire: «Ciò ch’è bello al mondo è tutto qui».
(Publio Ovidio Nasone)
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Proverbi su Roma e detti romani simpatici da condividere
Data la sua centralità sia come città che come simbolo del potere, sia civile che religioso, Roma è ovviamente diventata protagonista anche di molti modi di dire. I proverbi su Roma, così come i detti romani coniati dai suoi stessi abitanti, fanno infatti riferimento alla sua natura simbolica. Eccone alcuni dei più famosi in Italia, voi ne conoscete altri?
Roma non fu fatta in un giorno.
Tutte le strade portano a Roma.
Lontano da Roma, più vicino a Dio.
A Roma, Dio non è trino, ma è quattrino.
Chi va a Roma, perde la poltrona.
Tutte le strade portano a Roma.
A Roma in carrozza o alla macchia a far legna.
A passo a passo, si va a Roma.
Quando a Roma andrai, fa come vedrai.
Con lingua in bocca, a Roma si va.
Chi va a Roma, vede il Papa.
Roma, Londra e Parigi sono città felici.
Dov’è il Papa, là è Roma.
Se Cartagine piange Roma non ride.
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Frasi su Roma in romanesco, da divertirsi a interpretare
Ovviamente, non potevano mancare le frasi su Roma in dialetto romanesco! Come abbiamo già accennato, i romani sono i primi ad amare e odiare la loro città, a esaltarla e denigrarla, a riconoscerne la grandezza e ad ammettere le sue pecche.
Anche se non masticate il romanesco, niente paura: le prossime frasi sulla città di Roma riportano anche la “traduzione”!
Si moro e poi arinasco prego Dio de famme rinasce a Roma mia.
(Se muoio e poi rinasco prego Dio di rinascere a Roma.)
L’unica cosa bella de Milano è er treno pe’ Roma.
(L’unica cosa bella de Milano è il treno per Roma.)
A Roma Iddio nun è trino, ma quattrino.
(A Roma Dio non è trino, ma denaro.)
Roma è santa, ma er su popolo boja.
(Roma è santa, ma il suo popolo è un boia [che condanna])
Tutte le strade porteno a Roma.
(Tutte le strade portano a Roma.)
A Roma pe’ fa fortuna ce vonno tre d, donne, denari e diavolo.
(A Roma per diventare ricco servono tre “d”: donne, denaro e diavolo.)
Roma fu fatta un po’ pe’ vorta.
(Roma fu costruita un po’ alla volta.)
Si Roma c’avesse er porto Napoli sarebbe ‘n orto
(Se Roma avesse un porto, Napoli sarebbe un orto [povera])
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Frasi sulla Roma: le più belle frasi romaniste
Se c’è una grande guerra che coinvolge la città di Roma e che divide più della differenza tra Roma Sud e Roma Nord, è quella calcistica. Quando si parla della AS Roma frasi e slogan vanno dritti al cuore dei tifosi.
Qualsiasi sia la vostra squadra del cuore, queste frasi per la Roma sicuramente toccheranno le vostre corde:
A te, a te che sei la mia Roma, a te che non sarai mai sola, perché non hai lasciato mai me. A te, a te la mia fedeltà, il mio coraggio, la lealtà, la mia voce nella gola, a te che sei la mia Roma, ovunque tu sarai, mai sola mai.
(A te che sei la mia Roma)
La Roma non si discute, si ama.
(Renato Rascel)
Dopo la mamma c’è solo la Roma.
Alla Roma invece devi sempre costruire e rimodellare la mentalità. Quando abbiamo vinto il campionato dissi che avevamo fatto festa per sei mesi e che dovevamo smetterla. Ho vinto ovunque, ma solo a Roma abbiamo festeggiato con calciatori e famiglie, si dà importanza ad altre cose.
(Fabio Capello)
Cosa sei per me, spiegarlo non è facile, una parola sola, tu sei la Roma. Sei il primo gioco che facevo da bambino e che ci gioco ancora, tu sei la Roma.
(Marco Conidi)
Noi vent’anni de Totti, voi vent’anni de tutti.
(striscione romanista)
Chi affronta la Roma non sa mai cosa si aspetta, anche perché i primi a non saperlo siamo proprio noi.
(Rudi Völler)
Esistono i tifosi di calcio, e poi esistono i tifosi della Roma.
(Agostino Di Bartolomei)
Ho solo un unico rimpianto, quello di poter donare alla Roma una sola carriera.
(Daniele De Rossi)
Il cuore di Dio è giallorosso.
(Toninho Cerezo)
Io ho sempre detto una cosa: per la Roma è importante mantenere la romanità e il fatto che ci siano tre autentici romani in squadra[1], che sono tra i migliori nella rosa, ci fa sentire ancora più vicini e più orgogliosi di questa squadra. Questo è importante perché a noi tifosi non interessa molto il presidente o altre cose; ci interessano molto le bandiere che ci danno l’idea della difesa della Roma e della romanità.
(Lando Fiorini)
La Roma è una gioia da guardare. Un piacere puro. C’è qualcosa nell’aria, nello stadio, nella maglia persino, che la rende unica. E poi hanno sempre qualche grande giocatore brasiliano.
(Thierry Henry)
Grazie mamma che m’hai fatto giallorosso.
(striscione romanista)
La Roma per me è tutto quello che può desiderare una persona: passione, amore, gioia.
(Francesco Totti)
La Roma la amo troppo, viene dopo mia figlia. Non è ruffianeria. Quando segno non posso fare le orecchie alla Toni, non ci riesco. Mi viene da baciarla la Roma.
(Daniele De Rossi)
La Roma non ha mai pianto e la Roma mai piangerà: perché piange il debole, i forti non piangono mai.
(Dino Viola)
Mai città al mondo ebbe più meravigliosa avventura. La sua storia è talmente grande da far sembrare piccolissimi anche i giganteschi delitti di cui è disseminata. Forse uno dei guai dell’Italia è proprio questo: di avere per capitale una città sproporzionata, come nome e passato, alla modestia di un popolo che, quando grida «Forza Roma!», allude soltanto a una squadra di calcio.
(Indro Montanelli)
Quando gioca l’A.S. Roma la gente va allo stadio e ne vo’ ancora e ancora, quando gioca l’A.S. Roma la gente che la vede se ‘namora.
(Brusco)
Quando passai all’Inter e poi al Napoli, misi subito le cose in chiaro: il giorno che incontreremo la Roma io non giocherò, dovesse pur essere una partita decisiva per lo scudetto. Non potete pretendere che io pugnali mia madre.
(Amedeo Amadei)
Mi sfottono per l’accento, per i modi, per qualche parolaccia. Se lo dice Valentino Rossi, nel suo dialetto, tutti ridono. Se lo dico io, sono un coatto, un ignorante, un burino. Forse dispiace che un giocatore importante sia a Roma e non altrove. Il potere del calcio non è un’esclusiva del Nord, ma la musica è sempre la stessa. Noi romani siamo viziati, pigri, prepotenti. La pensino come vogliono. Io sono romano e romanista, e così morirò.
(Francesco Totti)
Sono un fazionario: adesso che ho comprato la Roma sono un romanista convinto.
(Giuseppe Ciarrapico)
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Poesie su Roma: le più toccanti di autori celebri
In certi casi, definire una poesia su Roma una semplice poesia è riduttivo. Le poesie su Roma riescono a cogliere quelle sfumature, spesso malinconiche, che solo chi ha vissuto e ha passato giorni sia tristi che felici nella Capitale può comprendere.
Ecco alcune delle più belle e famose poesie su Roma città, di autori contemporanei, da leggere e condividere.
Come se fossi appena giunto a Roma,
e trovassi una immensa città sotto la pioggia,
con quartieri sconosciuti e inconoscibili,
di cui si sanno leggende
(Pier Paolo Pasolini)
Sotto pini marittimi in stretto cerchio
otto panchine su spiazzo sabbioso
a Villa Borghese.
Su ogni panchina una coppietta.
Stessa positura delle gambe,
stessa posizione del capo,
simultanei abbracci
e baci.
Unico e solo
amore.
(Rainer Malkovski – Parco Pubblico)
Roma nostra vedrai. La vedrai da’ suoi colli:
dal Quirinale fulgido al Gianicolo,
da l’Aventino al Pincio più fulgida ancor ne l’estremo
vespero, miracol sommo, irraggiare i cieli…
Nulla è più grande e sacro. Ha in sé la luce d’un astro.
Non i suoi cieli irraggia solo, ma il mondo, Roma.
(Gabriele D’Annunzio)
E come un libro aperto ad ogni pagina,
che si legge d’un fiato, il lauro fruscia
su una balaustrata cotta.
Il Colosseo è come il teschio di Argo:
nelle occhiaie vuote
gli nuotano le nubi,
ricordo dell’antico gregge.
(Josif Brodskij)
Un romantico a Roma. Proposte 1965: un giro sull’ultimo
modello Fiat, una gita organizzata
a Ostia, l’opera alle Terme
di Caracalla (tutto esaurito) e la sera
una terrina enorme di spaghetti
in un ristorantino accanto al Tevere, in mezzo
a operai italiani e un mezzo litro
di vino acre, che brucia lo stomaco infiammato
mentre un tramonto color del sugo di pomodoro
tinge i muri che s’incupiscono
del ragguardevole palazzo dirimpetto
a Roma, oh, Roma!
(Natan Zach)
Era di quelle
romane bellezze
che son rare anche a Roma,
dove mai non s’incontrano
senza un muto stupore.
Era un grande segreto
della vita di Roma
che m’appariva in luogo men propizio,
nella forma più degna.
(Da Incontro in circolare di Vincenzo Cardarelli)
Chi conosce le tue estati, Roma,
sa di aver toccato la luce
fino all’osso, ricorda i capestri,
i catafalchi, le camere di tortura,
l’odore di strame che colpisce
il pellegrino alle tue porte.
(Da Elegia romana di Leonardo Sinisgalli)https://youtu.be/f-9C51W_K5M
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Canzoni su Roma da cantare a squarciagola
Al pari delle poesie su Roma, le canzoni su Roma non sono da meno. Anzi, alcune, come Roma Capoccia di Antonello Venditti, sono diventate delle vere e proprie colonne portanti della musica italiana. Ma anche autori più giovani si sono cimentati nel cantare le lodi (e i vizi) della loro città.
Quello che è certo è che unire la melodia a delle parole e frasi su Roma crea un connubio che ha qualcosa di magico!
Quanto sei bella Roma quann’è sera
quando la luna se specchia dentro ar fontanone
e le coppiette se ne vanno via
quanto sei bella Roma quando piove.
Quanto sei bella Roma quann’è er tramonto
quando l’arancia rosseggia ancora sui sette colli
e le finestre so’ tanti occhi
che te sembrano dì: quanto sei bella!
(Antonello Venditti – Roma Capoccia)
Roma è vestita da zingara
E ogni giorno lei tira a campa’
Nessuno la porta all’altare
Né capisce che c’ha da strilla’
Ma quanno se veste da sera
Faje largo pe falla passa’
È come na regina nera
Te parla d’amore e nun c’ha da magna’
(Il Muro del Canto – Reggime er gioco)
Buongiorno Roma! guarda stamattina come t’ha dipinto bella er sole
Splendi tutta d’oro, pari n’fiore
Sei tornata ad esse signorina
Canto tra li vicoli pe parlatte all’anima e ditte
Roma cosa sei per me
È qui che vivo, è qui che so nato
e sarà per questo che me so innamorato
Ma tutti li posti nei quali so stato
Roma hai da sapè, che io t’ho sempre pensato
(Brusco – Per Roma)https://www.youtube.com/watch?v=uYLKtClDGbE
Roma sorella quante volte son partito e ritornato
Roma mia madre occhi tristi che non mi hanno abbandonato
Roma svampita calze a rete tacchi a spillo e un po’ di vita
Roma ingannata dai suoi tanti amori dai suoi vecchi fiori
Roma spogliata lasciami cantare una serenata.
(Luca Barbarossa – Roma Spogliata)
Grazie Roma che ci fai piangere e abbracciarci ancora
grazie Roma, grazie Roma che ci fai vivere e sentire ancora una persona nuova.
(Antonello Venditti – Grazie Roma)https://www.youtube.com/watch?v=kVxs-ngkCUU
Roma è de tutti, pure de chi sta allo sprofonno
perché ‘na vorta era de Roma un po’ tutto er monno.
(Luca Barbarossa – Roma è de tutti)https://www.youtube.com/watch?v=pF75UFiWbEo
Tutte le strade che a Roma portano
Quando ci arrivano s’ingorgano ristagnano
Fumi di scarico impastano la lingua e l’alito di rabbia facile
Basta un attimo per perdersi e ritrovarsi ancora qui
(Tiromancino – Roma di Notte)https://www.youtube.com/watch?v=JPBLe_bGAH4
La mia città grande quanto grande il mondo
A volte mi ci perdo, non la conosco fino in fondo
Eppure so quanto Roma capoccia è splendida al tramonto
(Colle Der Fomento – Il cielo su Roma)https://www.youtube.com/watch?v=po4oz4DNzaY
Occhio per occhio
Dente pe’ dente
Quant’è bella Roma
Mentre te ne vai.
(Il Muro del Canto – Arrivederci Roma)
Roma, dicevo sempre troppo caos
Io mi trasferirò lontano
Ma non l’ho fatto mai
Ma non lo farò mai
Sara che non sorridi quasi mai
Ma quando poi lo fai
Vale un’estate intera
Vale una luna piena
Accesa sui gradini
Di Trinità dei Monti
(Zero Assoluto – Roma)
Roma dove sei? Eri con me
Oggi prigione tu, prigioniera io
Roma antica città
Ora vecchia realtà
Non ti accorgi di me
E non sai che pena mi fai
(Matia Bazar – Vacanze romane)
Roma nun fa’ la stupida stasera
Damme ‘na mano a faje di’ de si’
Sceji tutte le stelle piu’ brillarelle
Che puoi e un friccico de luna
Tutta pe’ noi
(Lando Fiorini – Roma Nun Fa’ La Stupida Stasera)
Roma barbara è cultura, dna complesso
Roma è così che fa, seduce dall’ingresso
Triste come un tango, tra l’oro e il fango
Roma è un passo a due volteggiando sull’asfalto
(Piotta feat. Il Muro del Canto – 7 vizi Capitale)
E a tocchi a tocchi una campana suona
Per i gabbiani che calano sulla Magliana
E spunta il sole sui terrazzi della Tiburtina
E tutto si arroventa e tutto fuma
Per le strade di Roma
(Francesco De Gregori – Per le strade di Roma)
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