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Frasi su Milano: 53 citazioni belle da condividere

Milano è una città amata e odiata da turisti ed abitanti. Spesso caotica, è però ricca di fascino e protagonista di frasi cariche di significato e ammirazione. Di seguito le migliori frasi su Milano che abbiamo raccolto per voi, oltre alle poesie e alla celebre canzone che simboleggia Milano.

Aforismi sulla città di Milano

Milano è forse una delle città più popolate del nord, meta ogni anno non solo di turisti che si recano lì per visitare le bellezze della zona, ma soprattutto di studenti e lavoratori che arrivano nel capoluogo lombardo in cerca di un’opportunità di lavoro o di studio. Sì, perché mentre prima vi era il sogno americano, ora per gran parte degli italiani, Milano è diventata una delle mete più ambite per chi cerca lavoro, certi di trovare buone possibilità per una vita futura. Ma Milano non è solo questo, e noi abbiamo deciso di raccogliere le bellezze della città con frasi su Milano, citazioni su Milano di grandi autori che hanno visitato la città e ne sono rimasti innamorati.

Milano: citazioni sul capoluogo lombardo da leggere e condividere

Milano è una città che lavora. Gli abitanti vivono a ritmi frenetici, tutto (o quasi) funziona come dovrebbe e sono offerti tantissimi servizi. Ma cosa resta negli occhi di chi si ferma un attimo nel tran tran cittadino e si guarda attorno? Sicuramente se ci siete stati almeno una volta nella vita sarete rimasti innamorati del Duomo di Milano, avrete amato camminare per Via Montenapoleone, immergendovi nel “bel caos” che regala la città o vi sarete calati nell’atmosfera suggestiva del Castello Sforzesco. Per gli amanti di Milano, o per coloro che non ci sono mai stati ma che sono affascianti da questa città, ecco le più belle frasi dove Milano è protagonista. Ci sono frasi su Milano e il Duomo, frasi su Milano di notte e diverse citazioni sulla città che vi resteranno nel cuore.

Milano. Il Duomo gocciola verso l’alto.
(Marcello Marchesi)

A Milano tutto era regolato sul denaro. Nei bar dicevano cappuccio, per cappuccino, si risparmiava qualche sillaba.
(Enzo Biagi)

E disse il sindaco in campagna elettorale: Milano è la città più europea del mondo. Neanche New York è così europea come Milano.
(Claudio Bisio)

Come si può dimenticare l’arrivo a Milano? Per la prima volta vedevo cose mai viste e mai immaginate. Una stazione immensa, piena di treni, di rumori, con la tettoia ad archi che sembrava si prolungasse all’infinito, maestosa come un tempio antico. Una moltitudine di gente sempre di fretta. Poi di colpo, all’aperto, la piazza sconfinata con alberi, aiuole, tram che si incrociavano, lo scatto degli scambi nel groviglio dei binari, lo sfavillio delle scintille che si libravano dal trolley, le file dei taxi, le reclame luminose e immense. Nei primi giorni vedevo, vedevo: il Duomo, la Scala, la Galleria, i grandi magazzini, la Rinascente e l’Upim, le facciate delle banche, corso Vittorio Emanuele, corso Buenos Aires, le vie, le piazze. Com’era bella Milano
(Gaetano Alfetra)

Adesso che siamo a Milano finalmente, vogliamo andare a vedere questo famoso Colosseo?
(Dal film Totò, Peppino e la malafemmina)

La bonomia milanese è celebre quanto l’avarizia genovese.
(Stendhal)

Io non posso non ricordare la Milano dell’immediato dopoguerra, quando si andava a teatro quasi ogni sera, si fischiava e si applaudiva non a comando e la domenica mattina si parlava di teatro.
(Piero Mazzarella)

Milano è un enorme conglomerato di eremiti.
(Eugenio Montale)

La città più divertente del mondo è Milano.
(Angie Everhart)

Miano è una città che, quando la pioggia la lava, si sporca.
(Giuseppe Genna)

Milano ha una sua magia di luci che abbagliano e strade da percorrere senza chiedersi quale sia la destinazione. Perché ovunque cammini, ti sembrerà di essere al centro del mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Milano ha delle zone belle, è bella con la nebbia, è un po’ una donna con la veletta.
(Ornella Vanoni)

L’unico luogo che forse potrei scambiare con Napoli è Milano, l’altra grande metropoli italiana.
(Toni Servillo)

Tutte queste sere sono andato, verso l’una del mattino a rivedere il Duomo di Milano. Questa chiesa, rischiarata da una bella luna, offre uno spettacolo di bellezza straordinaria ed unica al mondo. L’architettura non mi ha mai offerto simili sensazioni.
(Stendhal)

Lo stile di Milano lo sintetizzerei con tre D: discrezione, disciplina, dovere. In un mondo che tende alla cialtroneria, all’anarchia dei comportamenti e alla furberia, ben venga il calvinismo milanese.
(Giorgio Armani)

C’è intanto una meraviglia a Milano di gran lunga la più importante, che non posso non descrivere: la cattedrale. Da lontano appare come ritagliata in un foglio di carta bianca, ma quando si è vicini ci si meraviglia nello scoprire che quei ritagli a forma di merletto sono innegabilmente di candido marmo. Se osserviamo l’intera opera un po’ più a lungo, troviamo che è molto graziosa, colossalmente bella, un giocattolo per bambini giganteschi. Tuttavia essa si presenta ancor meglio a mezzanotte, al chiaro di luna, quando la folla di bianche figure di pietra scende dall’alto e ti accompagna per la piazza bisbigliandoti all’orecchio un’antica storia.
(Henrich Heine)

Per capire Milano bisogna tuffarvisi dentro. Tuffarvisi, non guardarla come un’opera d’arte.
(Guido Piovene)

Amo più i milanesi che Milano, più Roma che i romani.
(Roberto Gervaso)

Se dovessi usare un’immagine del mondo femminile, allora direi che il Duomo di Milano appare come un tessuto a merletto -gigantesco e al tempo stesso delicato – che la mano di un mago abbia di colpo trasformato in pietra.
(Fanny Lewald)

Milano non piace quasi a nessuno di quelli che ci vivono. Non amano il ritmo che li spinge sempre di corsa. Hanno problemi di stomaco per i panini alla piastra e i piattini di verdura. Non sopportano la puzza di piscio dei sottopassaggi, l’odore del vomito dei tossici, il lastricato di preservativi nelle viuzze, la moquette di cacche di cane. Sognano il verde e trovano solo qualche albero morente e i parchi strapieni di polizia pronta a dirti che non sta bene sedersi sulla poca erba a farti i cavoli tuoi. Sono disorientati dalla mancanza di punti di ritrovo, dalle poche piazze senza panchine, dagli stili architettonici accrocchiati, dalle case a forma di cubo, di ananas, di pigna, di finto rococò e finto gotico. Non capiscono che Milano non è una città, ma un grumo di lava che ha subito tutte le Furie. Che è sterile, come il deserto, e per starci bisogna essere attrezzati. Che non è adatta ai dilettanti. Per questo la amo.
(Sandrone Dazieri)

Milano è una città simile a una camera d’aria che perde, ma non si capisce più dove è entrato il chiodo. Era un posto dove succedeva di tutto e adesso non succede più niente di appassionante, di gradevole, di positivo. Ormai è solo routine, semplice manutenzione dell’esistente. Dove sono le grandi idee, i progetti che ci inducevano a sognare? Ecco, Milano non sogna più, la città dei bauscia adesso dorme, magari russa ma non sogna.
(Carlo Castellaneta)

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Milano è forse l’unica città italiana dove esista l’umorismo vero, l’umorismo in senso britannico, che vela e insaporisce le cose senza però modificarle. Si mescola specialmente agli aspetti più triti, più comuni e prosaici della città; li fa lievitare appena, lasciandoli come stanno. Furono milanesi il Manzoni e il Porta, i nostri maggiori umoristi.
(Guido Piovene)

A Milano spalancano le finestre per cambiare aria alla città.
(Pino Caruso)

Sì, Milano è proprio bella, amico mio, e credimi che qualche volta c’è proprio bisogno di una tenace volontà per resistere alle sue seduzioni, e restare al lavoro.
(Giovanni Verga)

Il milanese è lavoratore, e lo ostenta; il te mpo è denaro; labor omnia fecit. Ama l’ufficio con calore sentimentale, è infelice se è lontano, a meno che, la sera e un mese all’anno, al mito del lavoro non subentri il mito gemello, quello del “divertirsi.
(Guido Piovene)

Prendete un problema di qualunque natura (politico, sociale, culturale, tecnico o altro) e datelo da risolvere a due italiani: uno milanese e l’altro siciliano. Dopo un giorno, il siciliano avrà dieci idee per risolvere questo problema, il milanese nemmeno una. Dopo due giorni, il siciliano avrà cento idee per risolvere questo problema, il milanese nessuna. Dopo tre giorni, il siciliano avrà mille idee per risolvere questo problema, e il milanese lo avrà già risolto.
(Giuseppe Tomasi di Lampedusa)

Renzo, salito per un di que’ valichi sul terreno più elevato vide quella gran macchina del Duomo sola sul piano, come se, non di mezzo a una città ma sorgesse in un deserto; e si fermò su due piedi, dimenticando tutti i suoi guai, a contemplare anche da lontano quell’ottava meraviglia di cui aveva tanto sentito parlare fin da bambino
(Alessandro Manzoni, I promessi sposi)

Che differenza c’è tra Roma e Milano, a parte il fatto che lassù si lavora?
(Arrigo Benedetti)

È il nostro Duomo, è la chiesa dei nostri vecchi, è la casa di Milano, è tutto di marmo, è grande, è bello(…). Quando piove e la gente è immusonita, o d’inverno, quando ci sono quelle giornate scure, fredde, e nebbiose, anche lui, il nostro Duomo diventa grigio, freddo, (…) si stringe nelle nuvole, pare che pianga da tutte le parti. (…) Ma se torna il sereno (…) come alle volte si vede nelle mattine d’aprile e di maggio, Gesù, che allegria per quelle cento gugliette di zucchero che pungono l’aria, accese in punta dal primo sole che fa loro solletico! Allegria dei pizzi, dei ricami, delle scalette, delle chiocciole, dei ghirigori, dei piccioni che fanno l’amore in mano alle sante vergini di pietra, o sulla spada del patriarca, loro che da tre secoli guardano giù, e se parlassero! Il sole accende luminarie anche nei vetri colorati; fa nascere fiori rossi, gialli, verdi, violetti, sui pilastri, sul pavimento, sugli altari.
(Emilio De Marchi)

Milano rinasce ogni mattina, pulsa come un cuore.
Milano è positiva, ottimista, efficiente.
Milano è da vivere, sognare e godere.
Milano da bere.
(Slogan pubblicitario del 1985 per la campagna dell’Amaro Ramazzotti)

Milano. Vivo in una città occupata da gente occupatissima. Camminano tutti svelti, guardano le donne solo dopo le nove di sera.
(Marcello Marchesi)

Milano è una città che dà tanto ma chiede tanto. Chi viene da fuori va via con il mal di testa, è come una giostra veloce, ma se ci sali è molto bello.
(Enrico Bertolino)

Milano rimane pur sempre l’unica metropoli internazionale d’Italia.
(Philippe Daverio)

A Milano 3 ci sono zanzare così grosse che quando c’è la nebbia le fanno atterrare alla Malpensa.
(Gene Gnocchi)

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La delicatezza nella grandiosità ed il suo biancore gli conferiscono l’aspetto di un ghiacciaio con mille punte, oppure di una gigantesca concrezione di stalattiti; si fa fatica a credere che esso sia un’opera eseguita da mano umana.
(Théophile Gautier)

Per capire Milano bisogna tuffarvisi dentro. Tuffarvisi, non guardarla come un’opera d’arte.
(Guido Piovene)

La passerella delle sfilate e l’ufficio tutto vetri e computer hanno soppiantato la catena di montaggio. Armani al posto di Falck. E l’emigrante che dal Sud arrivava alla Stazione Centrale ha ceduto il passo a un catalogo di volti che parlano di tanti mondi, ben più lontani. Negli ultimi cinquant’anni Milano è stata al centro di tutte le grandi trasformazioni sociali, politiche ed economiche italiane. Ha vissuto due rivoluzioni industriali: da capitale del miracolo economico è diventata la capitale della finanza, dell’industria televisiva, della pubblicità e della moda. Ha vissuto in prima linea il Sessantotto e gli anni di piombo. Qui hanno avuto inizio Tangentopoli e Mani pulite. Qui sono nate la Lega e Forza Italia.
(John Foot)

L’uomo produttivo, il milanese, preferisce la doccia: consuma meno acqua, meno tempo e si lava meglio. Il napoletano invece, se si decide, preferisce il bagno: s’intallea come si dice a Napoli, cioè si attarda e tiene tutto il tempo che vuole per pensare.
(Luciano de Crescenzo)

Ci sono città di evidente bellezza che si danno a tutti, e altre segrete che amano essere scoperte. Milano appartiene a questa specie, al punto che riesce difficile stabilire le ragioni del suo fascino (…). Io credo che esso consista anzitutto nella sua “classe”, né più né meno come avviene per certe donne che ci colpiscono per il loro portamento, anche se belle non sono, e neppure truccate
(Carlo Castellaneta)

Milano è una grande babilonia vitale di palazzoni luccicanti, di magazzini, di ragazze d’ufficio, di agenti di borsa, di ragionieri, di caffè, di ristoranti, di sartorie, dentro l’aroma collettivo del risotto giallo.
(Guido Piovene)

Tutte queste sere sono andato, verso l’una del mattino a rivedere il Duomo di Milano. Questa chiesa, rischiarata da una bella luna, offre uno spettacolo di bellezza straordinaria ed unica al mondo. L’architettura non mi ha mai offerto simili sensazioni.
(Stendhal, 5 novembre 1816)

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Frasi su Milano: canzoni e poesie della celebre città

Milano non è stata raccontata solo in aforismi celebri. Molti poeti, nel corso degli anni hanno dedicato poesie e canzoni a Milano, che noi abbiamo raccolto di seguito. Scegli la più bella tra le poesie su Milano e ascolta la celebre canzone sulla Madonnina del Duomo, ti sembrerà di essere lì.

Fra le tue pietre e le tue nebbie faccio
villeggiatura. Mi riposo in Piazza
del Duomo. Invece di stelle
ogni sera si accendono parole.
Nulla riposa della vita come
la vita.
(Umberto Saba)

Sotto un raggio di sole compari tu, Madonnina benedetta del nostro Duomo! Tu che sei la mamma di tutti noi!
Duomo chi ti ha fatto? Da quanti anni contempli le sciocchezza degli uomini? Ti ricordi Napoleone, che ti ruppe le vetrate con i mortai?
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, è il nostro Duomo, è la chiesa dei nostri vecchi, è la casa di Milano
(Emilio De Marchi)

Milano benedetta
Donna altera e sanguigna
con due mammelle amorose
pronte a sfamare i popoli del mondo
(Alda Merini)


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