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Brie in gravidanza
Nel periodo della dolce attesa, ogni futura mamma cerca sempre di assumere un comportamento adatto alla fragilità del momento che sta vivendo. Le abitudini alimentari, se non perfettamente equilibrate e modificate in base al momento, possono causare problemi alla mamma e al piccolo. E allora come comportarsi riguardo all’alimentazione con il pancione? Quali sono i formaggi da evitare e quali quelli che si possono mangiare in gravidanza? Vediamo insieme tutto ciò che riguarda il brie e le regole principali dell’alimentazione in gravidanza.
Formaggio brie in gravidanza: valori nutrizionali
Tra i formaggi più particolari e gustosi per gli amanti dei latticini, c’è senza dubbio il brie. Il brie è un formaggio di origine francese, a pasta molle, a base di latte crudo, ricoperto dalla caratteristica muffa bianca. Si definisce un formaggio a crosta fiorita, in quanto la caratteristica muffa da cui è ricoperto, viene creata attraverso un trattamento con funghi particolari, utilizzati nell’azienda casearia. Questo tipo di formaggio è abbastanza calorico; in 100g di prodotto, il brie contiene circa 330 calorie. I valori nutrizionali riferiti sempre a 100g di formaggio sono:
- 20,75g di proteine;
- 0,45g di carboidrati;
- 27,68g di grassi.
Si può ben capire che, essendo un formaggio a base di latte crudo e con una muffa in superficie, il brie in gravidanza è sconsigliato. Di seguito un video su cosa mangiare e cosa non mangiare in gravidanza.
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Si può mangiare il brie in gravidanza cotto?
Il brie, come già detto, è un formaggio a base di latte crudo e quindi esposto alla presenza di batteri pericolosi per la mamma e il suo piccolo. Oltre a questo la sua crosta, essendo ricoperta di muffa creata da particolari funghi, è pericolosa per le donne in attesa. Se però questo formaggio lo si acquista confezionato e prodotto a livello industriale e con etichetta che specifica la composizione con latte pastorizzato, lo si può mangiare purché sia ben cotto e senza la crosta. La Listeria non resiste alle alte temperature e quindi alla cottura, ed è per questo che il brie, in gravidanza, si può mangiare cotto, così come anche altri formaggi in altri casi vietati. Quindi, un risotto o una pizza ai quattro formaggi, così come altri gustosi piatti a base di formaggio cotto, possono essere tranquilllamenti consumati durante i nove mesi, con la dovuta informazione e i dovuti accorgimenti.

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Formaggi in gravidanza: quali scegliere
Un’alimentazione ricca e varia è sicuramente la scelta giusta per trascorrere un’attesa serena e senza troppe preoccupazioni. Per evitare qualsiasi tipo di rischio per mamma e bimbo, occorre quindi selezionare con attenzione i prodotti da consumare e questo vale anche per i formaggi in gravidanza. Ciò che può destare preoccupazione nel consumo dei formaggi durante i nove mesi è la possibilità di contrarre infezioni da batteri come l’Escherichia coli, il Listeria monocytogenes (causa della listeriosi in gravidanza, di cui parleremo in seguito) o lo streptococco. Ciò che evita la proliferazione di questi batteri è la stagionatura: il Grana, il pecorino, il Parmigiano, il provolone, sono sicuramente formaggi da preferire in gravidanza. Ma la lista dei formaggi da preferire non si ferma. Oltre ai formaggi stagionati a crosta dura, sia formaggi freschi che i formaggi molli possono essere consumati in gravidanza tra cui ricotta, fiocchi di latte,scamorza, formaggio spalmabile, caciotta, quark. Infine, ci sono latticini che, se non prodotti a livello industriale, possono subire o meno il processo di pastorizzazione. Questo è il caso della mozzarella, gustoso prodotto che non può mancare sulla tavola degli italiani. Per quanto riguarda il consumo della mozzarella in gravidanza, è consigliato se mangiata subito dopo l’apertura della confezione e soprattutto se prodotta con latte pastorizzato.






