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Frasi su Firenze: 60 pensieri e poesie per omaggiare la città dell’arte

Firenze, patria della cultura, della letteratura e dell’arte, è una delle città più belle d’Italia. Meta di turisti e viaggiatori, offre scorci idilliaci e suggestivi, un patrimonio artistico degno di ammirazione e contemplazione. Le frasi su Firenze che abbiamo raccolto per te non solo rendono omaggio a questa città dalla bellezza eterna, ma ci permettono di tenere sempre vivo il suo ricordo nelle nostre menti.

Frasi su Firenze: la patria della cultura e dell’arte

Firenze capoluogo toscano, è tra le città d’Italia più ricche di opere d’arte, cultura e storia. La città adagiata sulle rive del fiume Arno e incorniciata dall’iconico Ponte Vecchio, oggi è riconosciuta come la “culla del Rinascimento italiano”, in quanto i più noti scrittori e artisti famosi, sorsero da questa città. Firenze è una città vibrante d’arte, è stata la patria di Cimabue e Giotto, padri della pittura italiana, così come per Leonardo da Vinci e Michelangelo, protagonisti indiscussi della scena artistica e per ultimo, ma non meno importante, Firenze grazie a Dante, ha visto la nascita della lingua italiana. Ad oggi è meta di turisti, studiosi e di tutti gli appassionati della cultura e della bellezza, motivo per cui abbiamo pensato di fare un elogio a questa città dalla bellezza eterna, con numerose citazioni su Firenze, una raccolta di frasi belle su Firenze pronunciate da celebri autori che attraverso i loro racconti, vi faranno apprezzare tutto lo splendore di questa città!

Aforismi su Firenze: le parole dei grandi autori

Firenze deve la sua gloria principalmente al suo passato, un museo a cielo aperto in cui tutta la sua bellezza è stata preservata nel tempo. Se siete stati in visita a Firenze almeno una volta in vita vostra, sarete sicuramente rimasti sbalorditi dal centro storico, dominato dalle incantevoli architetture rinascimentali della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, di fronte alla quale si può ammirare il Battistero, e dalla Piazza della Signoria che invece è il centro politico e culturale della città. A Firenze c’è veramente tanto da vedere, strade, viottoli luoghi tutti da scoprire… insomma la prima volta in questa città, non sarà di certo l’ultima! Se vuoi rivivere l’emozione di un viaggio a Firenze e riassaporare tutta la sua gloria e le sensazioni che ti ha trasmesso, ti proponiamo le più belle citazioni su Firenze. Troverai allusioni al Ponte in aforismi, frasi su Firenze di Dante e tante altre frasi celebri che vi resteranno nel cuore.

Firenze è forse meglio conosciuta per essere la sede dell’arte rinascimentale, e giustamente: una collezione di artisti di grandi successi è passata per le sue strade – Michelangelo, Leonardo, Botticelli e Brunelleschi tra loro.
(Hanya Yanagihara)

Tra tutte le città straniere, Firenze è divenuta certo quella che io preferisco. Più ci vivi e più ti accorgi di amarla. Vi è qualcosa di accogliente da farmi sentire a casa mia.
(Pëtr Il’ič Čajkovskij)

Sali su un ponte sul fiume Arno più volte al giorno e la luce, l’atmosfera e la vista cambiano ogni volta. Firenze è magnetica, romantica e frenetica. Il suo tessuto urbano è rimasto pressoché invariato dal Rinascimento, le sue strade strette evocano un mille storie, e la sua enogastronomia è così meravigliosa che l’etichetta ‘Fiorentina’ è diventata un’etichetta internazionale di garanzia della qualità.
(Anonimo)

Vedere il sole tramontare, annegato nelle sue inondazioni rosa, porpora e dorate, e travolgere Firenze con maree di colori che rendono tutte le linee nette offuscate e sbiadite e trasformano la solida città in una città di sogni, è una vista per scuotere la natura più fredda.
(Mark Twain)

Firenze è affascinante, accogliente, bella, stimolante: ha così tanti bei posti dove andare e così tante cose uniche da vedere che non troverai da nessun’altra parte!
(Edgardo Osorio)

Ho sempre considerato Firenze come la mia ragazza. Non devo spiegare il mio amore per questa città.
(Gabriel Batistuta)

Anche se sono stato a Firenze per un intero semestre, sono stato esposto a qualcosa di nuovo ogni singolo giorno, e questo è stato per me esilarante. Incontrare costantemente nuovi luoghi, suoni e odori mi ha fatto essere in uno stato perenne di soggezione, che è qualcosa che mi manca davvero. Che si tratti di un artista di strada che mostra il suo lavoro o di un vecchio italiano che suona la fisarmonica, ogni giorno qualcosa di nuovo ha catturato la mia attenzione mentre esploravo la città.
(Emily Kearns)

Sono cresciuto a Firenze, una bellissima città medievale il cui ritmo è completamente nell’antichità.
(Oleg Cassini)

A Firenze, edifici classici si contrappongono a edifici medievali. È quel contrasto che ci piace.
(Richard Rogers)

Firenze è di una bellezza sottile: i suoi palazzi sobri e poco attraenti costruiti in pietra locale non sono vistosi, anche se sono molto grandi. Acquistano una certa magnificenza quando sorge il giorno e quando il sole tramonta; i loro colori tenui brillano in questo luce.
(Fodor)

Visitare Firenze è stato come assistere ogni giorno a una festa a sorpresa.
(Jennifer Coburn)

Essere a Firenze significa riflettere sull’intricata diversità dell’Europa e sulla sua creatività perduta.
(Timothy Garton Ash)

Entro dei ponti tuoi multicolori
L’Arno presago quietamente arena
E in riflessi tranquilli frange appena
Archi severi tra sfiorir di fiori
(Dino Campana)

Firenze e l’arte sono qualcosa che fa parte della mia vita ed è parte di me stessa.
(Roberto Cavalli)

Certo, Firenze è turistica. Ma dove altro puoi passeggiare per le stesse strade pedonali percorse da Michelangelo, Leonardo e Botticelli mentre assapori il miglior gelato del mondo?
(Anonimo)

L’inizio dell’estetica europea è partito da Firenze. Tutto qui era bellezza, denaro e creatività, il potere del buon denaro.
(Alessandro Michele)

La storia fiorentina è la storia tipica di una città nella quale l’intelligenza predomina.
(Guido Piovene)

frasi belle su firenze
Firenze è considerata la capitale artistica, storica e culturale non solo della Toscana, ma di tutta l’Italia. La sua eleganza fisica convive magnificamente con lo stile di vita il dolce far niente dei fiorentini e rivela la città in un modo forte, ma gentile che ci fa desiderare di approfondire la sua arte, cultura e storia.

A Firenze pensavo come a una città miracolosamente profumata e simile a una corolla, perché la chiamavano la città dei gigli, e la sua biondeggiante, corona con una torre di burro.
(Marcel Proust)

Tutta Firenze sembra essere colorata con una viola delicato, come vino diluito.
(Henry James)

Firenze: la città della tranquillità resa manifesta.
(Katherine Thurston)

Firenze è viva e la sua anima non è tutta nei quadri e nei palazzi. Essa parla con ciascuno di noi in una lingua semplice e comprensibile come la lingua materna.
(Pavel Muratov)

A Firenze ho ricevuto un’accoglienza fantastica, un affetto eccezionale. Quanto allo stipendio più basso, in effetti c’è stato un cambiamento anche a livello economico, ma ne valeva la pena.
(Alberto Gilardino)

Inizierai a chiederti che l’audacia umana abbia mai ottenuto qualcosa di così magnifico.
(John Ruskin)

Fiorenza mia, ben puoi esser contenta di questa digression che non ti tocca, mercè del popol tuo che si argomenta. Molti han giustizia in cuore, e tardi scocca per non venir sanza consiglio all’arco; ma il popol tuo l’ha in sommo della bocca.
(Dante Alighieri, Purgatorio V)

Questa è l’immagine più bella del nostro pianeta, la più incantevole da guardare, la più soddisfacente per gli occhi e lo spirito. Vedere il sole tramontare, annegato nelle sue inondazioni rosa e viola e dorate, e travolgere Firenze con maree di colori che rendono tutte le linee nette offuscate e sbiadite e trasformano la solida città in una città dei sogni, è uno spettacolo che scuote la natura più fredda.
(Mark Twain)

Il Palazzo Vecchio si erge davanti a me, opprimente nella sua mole brusca e compatta, e sento su di me la sua pesante ombra grigia. Dalle spalle merlate dell’edificio svetta il campanile; allungando il suo collo muscoloso verso l’imbrunire. È così alto che vengo preso dalle vertigini mentre alzo gli occhi verso la sua testa munita di elmo».
(Rainer Maria Rilke)

E le voci nelle onde sussurrano sempre a Firenze, nel loro mormorio incessante, d’amore – d’amore, eterno e sconfinato, non delimitato dai confini di questo mondo, né dalla fine dei tempi, ma che spaziano ancora, oltre il mare, al di là del cielo, al paese invisibile lontano!
(Charles Dickens)

Se sai dove guardare, Firenze è il paradiso.
(Dan Brown)

Tutto qui spira grandezza, gusto, umanità, purezza, e bellezza, nel più alto grado. Credo che sarei più felice qui con voi, che in qualsiasi altro luogo. Ciò è il massimo elogio che io possa fare a questa città. Non so se voi amiate pitture, statue, bronzi, marmi antichi di tutte le qualità. Lo credo, perché lo desidero.
(Klemens von Metternich)

Quivi soltanto è conceduto di trar fuori, come dalla sorgente, i modi più puri, più graziosi della nostra lingua; quivi soltanto si può procurarsi la cognizione e la pratica di quella proprietà ed evidenza de’ vocaboli, di quelle loro infinite pieghe, gradazioni e minime varietà, che invano si cercherebbero sui libri o sui dizionari, e che, se non sono tolte dal vivo discorso, non si potranno portare giammai nelle scritture.
(Giuseppe Bianchetti)

Quando sento che mi prende la depressione, torno a Firenze a guardare la cupola del Brunelleschi: se il genio dell’uomo è arrivato a tanto, allora anche io posso e devo provare a creare, agire, vivere.
(Franco Zeffirelli)

Godi, Fiorenza, poi che se’ sí grande,
che per mare e per terra batti l’ali,
e per lo ‘nferno tuo nome si spande!
Tra li ladron trovai cinque cotali
tuoi cittadini onde mi ven vergogna,
e tu in grande orranza non ne sali.
(Dante Alighieri, Inferno XXVI, 1-6)

E quando siete a Firenze, davanti al campanile di Santa Maria del Fiore, voi potete vedere la prova dell’unione delle arti… nei pannelli esagonali con i bassorilievi uno rappresenta la Pittura, sotto forma di un pittore nella sua bottega. In questi bassorilievi sono le pietre miliari della torre più perfetta costruita in Europa. Questa pietra è stata scolpita dalla mano del suo architetto, e di più, questo architetto-scultore, Giotto, era il più grande pittore del suo tempo.
(John Ruskin)

Fissò i suoi occhi malinconicamente sulla torre del palazzo, che si ergeva dalle tenebre inferiori come una colonna d’oro ruvido. Non sembrava più una torre, non più sorretta dalla terra, ma un tesoro introvabile che palpitava nel cielo sereno.
(EM Forster)

Forse l’immagine migliore… della presenza positiva di quella che ho chiamato gioia temperata, nell’impressione e nel genio fiorentino, è il campanile di Giotto, che si erge accanto alla cattedrale. Nessun osservatore avrà dimenticato quanto sia dritto e snello lì, quanto stranamente ricco nella strada comune, placcato con motivi di marmo colorato, e tuttavia così lontano dal design semplice o severo che ci chiediamo facilmente come il suo autore, il pittore di quadretti esclusivamente e portentosamente gravi, avrebbe dovuto modellare un edificio che in termini di elaborata eleganza, di vero gioco del gusto, non lascia nulla a una critica moderna.
(Henry James)

Guardai l’Arno. Aveva centinaia di anni di civiltà, eppure scorreva come fosse nuovo, con l’aria giovane e senza pensieri che ha l’acqua quando fa l’acqua.
(Fabrizio Caramagna)

citazioni su firenze
La storia fiorentina è la storia tipica di una città nella quale l’intelligenza predomina.
(Guido Piovene)

In un altro minuto stava passando tra edifici massicci in Piazza della Signoria. Là rimase fermo e si guardò intorno con vera sorpresa e vera gioia. La piazza piatta e vuota con la pavimentazione in pietra era tutta bagnata. I grandi edifici si oscurarono. L’oscura facciata di Palazzo Vecchio si ergeva come una rupe fino ai merli, e la torre snella svettava scura e simile a un falco, crestata, in alto.
(DH Lawrence)

E come ‘l volger del ciel de la luna
cuopre e discuopre i liti sanza posa,
così fa di Fiorenza la Fortuna:
per che non dee parer mirabil cosa
ciò ch’io dirò de li alti Fiorentini
onde è la fama nel tempo nascosa.
(Dante Alighieri, Inferno XVI, 82-87)

Più di ogni altra piazza d’Italia, Piazza della Signoria evoca il mondo antico, non solo nelle colossali statue divinizzate, il David, il Nettuno…, l’orrendo Ercole e Caco, ma nella sobria Loggia dei Lanzi, con i sui tre graziosi archi a tutto sesto e la sua serie di gruppi statuari in bronzo e marmo. Alcuni sono antichi greci e romani; alcuni sono rinascimentali; alcuni appartengono all’epoca manierista; uno al diciannovesimo secolo. Eppure non c’è disarmonia tra loro.
(Mary McCarthy)

A Parigi impari l’arguzia, a Londra impari a schiacciare i tuoi rivali sociali e a Firenze impari l’equilibrio.
(Virgilio Tommaso)

Per coloro che non conoscono Firenze o la conoscono poco, alla sfuggita e di passaggio, dirò com’ella sia una città molto graziosa e bella circondata strettamente da colline armoniosissime. Questo strettamente non lasci supporre che il povero cittadino debba rizzare il naso per vedere il cielo come di fondo a un pozzo, bene il contrario, e vi aggiungerò un dolcemente che mi pare tanto appropriato, giacché le colline vi scendono digradando, dalle più alte che si chiamano monti addirittura e si avvicinano ai mille metri d’altezza, fino a quelle lievi e bizzarre di cento metri o cinquanta. Dirò anzi che da un lato soltanto e per un tratto breve, la collina rasentando la città la sovrasta a picco, formandoci un verone al quale con impareggiabile gusto ci possiamo affacciare.
(Aldo Palazzeschi)

Io entrai a Firenze. Era
di notte. Tremai sentendo
quasi addormentato ciò che il dolce fiume
mi raccontava. Io non so
ciò che dicono i quadri e i libri
(non tutti i quadri né tutti i libri
solo alcuni),
ma so ciò che dicono
tutti i fiumi.
Hanno la stessa lingua che io ho.
(Pablo Neruda)

Gli storici antichi chiamano Firenze «la nobile città, la figlia di Roma». Pare che tetraggine del medioevo l’abbia appena sfiorata; Firenze è una pagana elegante, che, non appena si è sentita in grado di pensare, si è dichiarata, timidamente, prima, e apertamente, in seguito, elegante e pagana.
(Hippolyte Taine)

Oh Firenze, Firenze, protettrice dei bei tirannicidi!
Dove la torre del Palazzo Vecchio squarcia il cielo
Come un ago ipodermico.
(Robert Lowell)

Molto tempo fa nell’oscurità ottagonale del Battistero di San Giovanni era stato battezzato due volte, come era consuetudine, una volta come cristiano e poi come fiorentino, e per un bastardo irreligioso come Ago era il secondo battesimo che contava. La città era la sua religione, un mondo perfetto come qualsiasi paradiso. Il grande Buonarroti aveva chiamato le porte del Battistero le porte del Paradiso e quando il piccolo Ago uscì da quel luogo con la testa bagnata aveva capito subito di essere entrato in un Eden murato e recintato. La città di Firenze aveva quindici porte e sulle loro facce interne c’erano immagini della Vergine e vari santi. I viaggiatori hanno toccato le porte per buona fortuna, e nessuno che ha iniziato un viaggio attraverso quelle porte lo ha fatto senza consultare gli astrologi.
(Salman Rushdie)

Anche una città magnifica come Firenze diventa più intrigante se c’è un demone all’opera nei vicoli.”
(Chris Bohjalia)

A Firenze hanno molta logica, molta prudenza e anche molto spirito; ma non ho mai visto uomini così privi di passioni. Perfino l’amore vi è così poco conosciuto, che il piacere ha usurpato il suo nome.
(Stendhal)

Firenze è una città che ha uno spiccato carattere, ed è fermamente radicata nei sentimenti di molte persone. Benché molti stranieri possano in un primo tempo sentirla fredda e scostante, purtuttavia essi non possono negare la sua speciale intensità. Vivere in tale ambiente, qualunque siano i problemi economici e sociali incontrati, sembra aggiungere una straordinaria profondità all’esperienza, sia pur essa di gioia, di melanconia o di adesione completa.
(Kevin Andrew Lynch)

Fiorenza dentro dalla cerchia antica,
ond’ella toglie ancora e terza e nona,
si stava in pace, sobria e pudica.
Non avea catenella, non corona,
non gonne contigiate, non cintura
che fosse a veder piú che la persona.
(Dante Alighieri, Paradiso XV, 97-102)

Il «mistero dei tetti» di Firenze è tutto qui: essi sono, con la Cupola, quasi un «sacramento» che si fa specchio e diffusore della bellezza, della purità e della pace celeste!
(Giorgio La Pira)

Si paragona spesso Firenze alla Grecia, ma questa è una Grecia in cui, forse per l’origine etrusca, al rigore si mescola qualche cosa d’altro, una solennità funebre. Non credo retorico qui richiamare il Foscolo e dire che Firenze è la nostra città più adatta a custodire le grandi tombe. Esse prendono una dignità, direi una ambientazione, ignota altrove. Vi è una bellezza vera nella sfilata delle grandi tombe di Santa Croce.
(Guido Piovene)

Molti muoiono a Firenze non avendo potuto nascerci.
(Ennio Flaiano)

Vi sono momenti in cui, rinchiuso in queste grandi chiese, tra questi antichi palazzi, sotto le volte dei portici, mi credo decisamente un uomo del tredicesimo o quattordicesimo secolo. L’aria che si respira, i luoghi che si vedono, tutto contribuisce a modificare il pensiero, a far dimenticare le abitudini più familiari, e spesso mi sveglio stupito di non incontrare il gonfaloniere e il suo seguito, un Uberti o un Buondelmonte, Masaccio o Michelangelo. È certo che la storia si aggira per le strade in questo paese.
(Étienne-Jean Delécluze)

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Più che a ogni altra cosa Firenze somiglia a un sogno. A questo modo, mi proverò a parlare di Firenze.
(Joseph Rickwer)

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Poesie su Firenze: le più toccanti da leggere

Per avvicinarci ulteriormente allo splendore di questa città, per certi versi cupa ed austera ma al contempo elegante e viva, abbiamo raccolto per voi le più belle poesie su Firenze. Leggere tra le righe e immaginare, attraverso le parole di celebri poeti ed autori, ci farà apprezzare Firenze in tutte le sue sfaccettature. Ecco una raccolta delle migliori poesie su Firenze da leggere e condividere.

Io entrai a Firenze. Era
di notte. Tremai sentendo
quasi addormentato ciò che il dolce fiume
mi raccontava. Io non so
ciò che dicono i quadri e i libri
(non tutti i quadri né tutti i libri
solo alcuni),
ma so ciò che dicono
tutti i fiumi.
Hanno la stessa lingua che io ho.
Nelle terre selvagge
l’Orinoco mi parla
e io capisco, capisco
storie che non posso ripetere.
Ci sono segreti miei
che il fiume si è portato
e ciò che mi ha chiesto lo vado facendo a poco a poco nella mia terra.
Nella voce dell’Arno riconobbi allora
vecchie parole che cercavano la mia bocca,
come chi ha mai conosciuto il miele
e poi ne riconosce la delizia.
Così ascoltai le voci
del fiume di Firenze
come se prima d’essere m’avesser detto
ciò che adesso ascoltavo:
sogni e passi che mi univano
alla voce del fiume,
esseri in movimento,
colpi di luce nella storia,
terzine appese come lampade.
Il pane e il sangue cantavano
con la voce notturna dell’acqua.
(Pablo Neruda – Il Fiume)

Un limpido sorriso il mattutino
aere inazzurra, e umida di guazza,
si rianima al dì, col suo divino
popol di statue, la divina piazza.
Su i dolci poggi là del Casentino
sfumano accese al vento che le spazza
nuvole d’oro; qui nel ciel turchino
un’allegria di rondini schiamazza.
…Maggio trionfa. Del suo riso, in festa,
ridon le antiche vie, gli atrii severi,
gli affreschi d’ogni loggia e d’ogni sala.
E la città dei fiori apresi a questa
onda d’incensi, che da’ suoi verzieri
e dalle ville fiesolane esala.
(Giovanni Marradi – Città dei fiori)

Arno gentil, fiorenti
Prati de le Cascine,
Leggiadre palazzine,
Superbi monumenti,
Bianche ville ridenti
Sparse per le colline,
Vezzose fiorentine
Dai musicali accenti,
Bella città dei fiori
Piena di glorie sante,
Cinta d’eterni allori;
Culla immortal di Dante
Che l’universo onori,
T’amo come un amante.
(De Amicis – A Firenze)

Entro dei ponti tuoi multicolori
L’Arno presago quietamente arena
E in riflessi tranquilli frange appena
Archi severi tra sfiorir di fiori
Azzurro l’arco dell’intercolonno
trema rigato tra i palazzi eccelsi:
Candide righe nell’azzurro: persi
Voli: su bianca gioventù in colonne.
(Dino Campana – Canti Orfici)

I grandi fiumi sono l’immagine del tempo,
crudele e impersonale. Osservati da un ponte
dichiarano la loro nullità inesorabile.
Solo l’ansa esitante di qualche paludoso
giuncheto, qualche specchio
che riluca tra folte sterpaglie e borraccina
può svelare che l’acqua come noi pensa se stessa
prima di farsi vortice e rapina.
Tanto tempo è passato, nulla è scorso
da quando ti cantavo al telefono “ tu
che fai l’addormentata” col triplice cachinno.
La tua casa era un lampo visto dal treno. Curva
sull’Arno come l’albero di Giuda
che voleva proteggerla. Forse c’è ancora o
non è che una rovina. Tutta piena,
mi dicevi, di insetti, inabitabile.
Altro conforto fa per noi ora, altro
sconforto.
(Eugenio Montale – L’Arno a Rovezzano)

“E quando resistevano
sulla conca di bruma
le tue eccelse pareti sofferenti
nella luce del fiume
tra i monti di Consuma,
più distinto era il soffio della vita
intanto che fuggiva;
e là dove sovente s’ascoltava
dai battenti socchiusi delle porte
origlianti la luna
la tua voce recedere in assorta
stanze ma non morire,
non un pianto, una musica concorde
coi secoli affluiva. Senza un grido,
né un sorriso per me lungo le sorde
tue strade che conducono all’Eliso… ”
(Mario Luzi – Memoria di Firenze)

aforismi su firenze
Presto ritornerò a questa lieta Firenze, dove solamente posso vivere. (Pietro Giordani)

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