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Shakespeare: frasi del celebre poeta inglese
Probabilmente il drammaturgo e poeta più famoso (e misterioso) di tutti i tempi è William Shakespeare.
Vissuto a cavallo tra il 1500 e il 1600, con la sua figura enigmatica fa ancora parlare di sé a distanza di secoli, ma ciò che sicuramente non può essere messo in dubbio è la sua bravura.
Scopriamo insieme tutte le più belle frasi di William Shakespeare, per innamorarsi di questo autore senza tempo.
Frasi d’amore di Shakespeare da dedicare a chi si ama
Anche chi non ha mai avuto il piacere di vedere in scena una sua opera, non può non aver mai sentito parlare di Romeo e Giulietta o non aver mai citato alcune delle frasi di Shakespeare sull’amore.
Creatore di alcune delle storie più romantiche mai raccontate, in quanto a frasi d’amore, Shakespeare infatti non è secondo a nessuno.
Tra le molteplici definizioni che ha dato a questo sentimento, abbiamo raccolto alcune dei più famosi aforismi di Shakespeare sull’amore:
Quando è vero amore, anche il più banale dei sospetti incute paura; e se la paura cresce l’amore lo segue avvampando impetuosamente.
L’amore è vaporosa nebbiolina formata dai sospiri; se si dissolve, è fuoco che sfavilla scintillando negli occhi degli amanti; s’è ostacolato, è un mare alimentato dalle lacrime degli stessi amanti. Che altro è esso? Una follia segreta, fiele che strangola e dolcezza che sana.
(Romeo e Giulietta)
Chi mai amò che non abbia amato al primo sguardo?
(Come vi piace)
L’amore è cieco e gli amanti non possono vedere le piacevoli follie che essi commettono.
(Romeo e Giulietta)
Ho imparato che non posso esigere l’amore di nessuno. Posso solo dar loro buone ragioni per apprezzarmi ed aspettare che la vita faccia il resto.
L’amore corre ad incontrar l’amore con la gioia con cui gli scolaretti fuggon dai loro libri; ma l’amore che deve separarsi dall’amore ha il volto triste degli scolaretti quando tornano a scuola.
(Romeo e Giulietta)
Un amore crollato, ricostruito, cresce forte, grande più di prima.
(Sonetto 119)
Questa è l’estasi dell’amore.
(Amleto)
Parla piano, se parli d’amore.
(Molto rumore per nulla)
Dolce è l’alba che illumina gli amanti.
Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo, che si consumano al primo bacio. Il più squisito miele diviene stucchevole per la sua stessa dolcezza, e basta assaggiarlo per levarsene la voglia. Perciò ama moderatamente: l’amore che dura fa così.
(Romeo e Giulietta)
O, un bacio, lungo come il mio esilio, dolce come la mia vendetta.
Chi semina amore raccoglie felicità.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote dovran cadere sotto la sua curva lama.
Essere saggio e amare eccede le capacità dell’uomo.
Così come si beccano i colombi si vorrebbero mordicchiar gli sposi.
Più di una bella impiccagione previene un pessimo matrimonio.
I viaggi finiscono laddove s’incontrano gli amanti.
Un vero amore non sa parlare.
Gli uomini muoiono sempre e i vermi li distruggono, ma non si distrugge l’amore.
Cleopatra: “Se è amore davvero, dimmi quant’è”.
Antonio: “È un amore miserabile quello che si può misurare”.
Cleopatra: “Voglio fissare un limite sino al quale essere amata”.
Antonio: “Allora dovrai per forza scoprire nuovo cielo, nuova terra”.
(Antonio e Cleopatra)
Non mangia che colombe l’amore, e ciò genera sangue caldo, e il sangue caldo genera caldi pensieri e i caldi pensieri generano calde azioni, e le calde azioni sono l’amore.
È meglio essere tradito davvero, che saperlo sì e no.
“Come e dimmi, perché, sei entrato qui dentro?”
“Sulle ali leggere dell’amore ho scavalcato questi muri. L’amore non teme ostacoli di pietra. Amore quando a una cosa tende, è ardimentoso e pronto.”
(Romeo e Giulietta)
L’amore fugge come un’ombra l’amore reale che l’insegue, inseguendo chi lo fugge, fuggendo chi l’insegue.
(Le allegre comari di Windsor)
Non l’amore bisogna dipingere cieco, ma l’amor proprio.
L’amore dei giovani non sta nel cuore, ma negli occhi.
(Romeo e Giulietta)
L’amore è la più saggia delle follie, un’amarezza capace di soffocare, una dolcezza capace di guarire.
L’amore è una tenera cosa? È troppo rude, troppo brutale, troppo aspro e punge come una spina.
(Romeo e Giulietta)
Amore va verso amore.
(Romeo e Giulietta)
D’ora in avanti tu chiamami “Amore”, ed io sarò per te non più Romeo, perché m’avrai così ribattezzato.
(Romeo e Giulietta)
Se non ricordi che Amore t’abbia mai fatto commettere la più piccola follia, allora non hai amato.
(Come vi piace)
Guardatevi dalla gelosia, mio signore! È un mostro dagli occhi verdi che dileggia la carne di cui si nutre. Beato vive quel cornuto il quale, conscio della sua sorte, non ama la donna che lo tradisce: ma oh!, come conta i minuti della sua dannazione chi ama e sospetta; sospetta e si strugge d’amore!
(Otello)
Oh che amore potente!
Che a volte fa di un uomo una bestia,
e altre, di una bestia un uomo.
Amore non è Amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l’altro s’allontana
(Sonetto 116)
Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente.
(Romeo e Giulietta)
Guarda come appoggia la guancia alla sua mano: Oh, potessi essere io il guanto di quella mano e poter così sfiorare quella guancia!
(Romeo e Giulietta)
Quando non sarai più parte di me ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello
che tutto il mondo si innamorerà della notte.
(Romeo e Giulietta)
Insegnami a scordarmi di pensare.
Una metà di me è vostra, l’altra metà è ancor essa vostra. Vorrei poterla dir mia. Ma se è mia, ne consegue che è vostra. E così è tutto vostro!
(Il mercante di Venezia)
Vi amo tanto con tutto il cuore che non me ne resta per dichiararvelo.
(Molto rumore per nulla)
Più dolce sarebbe la morte se il mio sguardo avesse come ultimo orizzonte il tuo volto, e se così fosse… mille volte vorrei nascere per mille volte ancor morire.
Ascolta la mia anima parlare. Nell’istante stesso in cui ti ho vista, il mio cuore ha volato al tuo servizio.
(La tempesta)
Salutarsi è una pena così dolce, che ti direi addio fino a domani.
Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?
(Romeo e Giulietta)
Tutti i giorni son notti per me, finché io non ti vedo, e giorni luminosi son le notti quando mi appari in sogno.
(Sonetto 43)
Con le ali dell’amore ho volato oltre le mura, perché non si possono mettere limiti all’amore e ciò che amor vuole amore osa.
(Romeo e Giulietta)
Dubita che le stelle siano fuoco;
dubita che il sole si muova;
dubita che la verità sia mentitrice:
ma non dubitare mai del mio amore.
(Amleto)
E così te ne vai, amore mio, mio signore, mio sposo, mio amico, mio tutto! Voglio avere tue notizie ogni giorno dell’ora, sì, dell’ora, ci sono molti giorni in un minuto… Ahimè, a contare il tempo in questo modo, chi sa quanti anni avrò prima di rivedere il mio Romeo!
(Romeo e Giulietta)
Sarai stanco amore, perché è tutto il giorno che cammini nella mia testa.
(Romeo e Giulietta)
Non posso esprimere il mio amore in modo più affettuoso che con questo affettuoso bacio.
(Enrico VI)
Giulietta,
la morte ha libato il miele del tuo respiro
ma nulla ha potuto sulla tua bellezza.
(Romeo e Giulietta)
Eppure altro non desidero se non ciò che già possiedo; il cuore mio, allo stesso modo del mare, è privo di limiti; e ancora come il mare il mio amore è profondo: più te ne do e più ne ho, poiché entrambi sono infiniti.
(Romeo e Giulietta)
La pazzia, signore, se ne va a spasso per il mondo come il sole, e non c’è luogo in cui non risplenda.
(La dodicesima notte)
Che cosa c’è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo.
(Romeo e Giulietta)
Buonanotte, buonanotte! Separarsi è un sì dolce dolore, che dirò buonanotte finché non sarà mattino.
(Romeo e Giulietta)
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Sogno d’una notte di mezza estate: frasi tratte dall’opera
Come abbiamo visto, le frasi d’amore di Shakespeare sono celebri, bellissime ed estremamente poetiche.
Per questo motivo si ricorre spesso agli aforismi di Shakespeare, frasi a sua firma, quando si vuole fare una dedica speciale a chi si ama.
Se cercate tra le opere di William Shakespeare, frasi d’amore da dedicare, scorrete tra le prossime frasi celebri di Shakespeare: abbiamo scelto per voi le più romantiche ed emozionanti tratte dall’opera Sogno di una notte di mezza estate, noto come A Midsummer Night’s Dream.
Se volete dedicare emozionanti e romantiche frasi, Sogno di una notte di mezza estate è quello che fa per voi:
Gli innamorati hanno, come i pazzi, un cervello tanto eccitabile e una fantasia tanto feconda, che vedono assai più cose di quante la fredda ragione riesca poi a spiegare.
E t’amo. Perciò vieni con me. Metterò fate al tuo servizio che ti porteranno gioielli presi in fondo al mare e canteranno per te che dormi su un giaciglio di fiori. Raffinerò la tua natura grossolana, ti muoverai come uno spirito dell’aria.
Amore coglie da se stesso il senso del parlare amoroso.
Costui, vostra grazia, m’ha stregato il cuore di mia figlia. Sì, tu, Lisandro, coi tuoi versi e coi tuoi pegni d’amore che vi siete scambiati al lume della luna.
È quando tutto è in perfetto accordo, nella scelta e nel resto, ecco, allora, guerra morte o malanni a stringere d’assedio l’amore; a renderlo momentaneo come un rintocco; un momento d’ombra labile, il sogno fuggitivo di un attimo; un lampo che nella notte di tenebra fitta svela cielo e terra in un palpito, ma prima che tu possa dire, le mascelle del buio se lo sono ingoiato. Così pronta è a sparire ogni cosa che brilla.
Non può esserci mai niente di male In ciò che è offerto con zelo innocente.
A cose basse e vili, senza pregio, può l’amore dar forme nobili e degne: perché l’amore non guarda con gli occhi ma con la fantasia.
La tua bellezza è la mia garanzia: non è mai notte se ti guardo in viso, perciò penso che questa non sia notte. Mondi interi mi fanno compagnia in questo bosco, perché tu ai miei occhi sei tutto il mondo: come dire, quindi, che sono sola, dal momento che ho tutto il mondo che ora qui mi guarda?
Ti seguirò: l’inferno sarà per un cielo se morirò per mano dell’uomo che amo.
In quei silenzi ho colto un benvenuto. Nel pudore del pavido rispetto leggevo più che nella lingua sciolta dell’eloquenza ardita e impertinente. L’affetto e una semplicità impacciata a mio parere dicono di più dicendo meno.
I quattro giorni saranno in soffio calati nella notte; le quattro notti avranno presto, in sogni, soffiato via il tempo e la nuova luna, esile arco d’argento teso in cielo, dal cielo veglierà sulla notte dei nostri riti solenni.
Noi due insieme come doppie ciliegie siam cresciute, divise in apparenza, però unite nella separazione: belle bacche nate entrambe su un ramo, in apparenza corpi distinti, però un solo cuore, come i colori su uno stesso stemma, dallo stesso cimiero incoronati.
Ecco perché si dice che Amore sia un bambino: perché spesso s’inganna nelle scelte.
Può ben dire la sua un leone, quando a dir la loro ci sono tanti asini in giro.
La tua virtù è la mia sicurezza. E allora non è notte se ti guardo in volto, e perciò non mi par di andar nel buio, e nel bosco non manco compagnia
perché per me tu sei l’intero mondo. E come posso dire d’esser sola se tutto il mondo è qui che mi contempla?
Non c’è occhio d’uomo che abbia mai sentito, né orecchio che abbia mai veduto, non c’è mano che abbia mai assaggiato, né lingua che abbia mai toccato, e tantomeno cuore che abbia mai raccontato un sogno come il mio.
Le più feroci non hanno un cuore come il tuo. Fuggi quando vuoi, e la storia sarà invertita: Apollo scappa e Dafne lo rincorre; la colomba insegue il grifone; la mite cerva corre ad afferrare la tigre. Vana corsa, quando la vigliaccheria ci insegue e la prodezza fugge.
Ciò che il tuo occhio al risveglio vedrà il tuo vero amore diventerà.
L’amore può dar forma e dignità a cose basse e vili, e senza pregio; ché non per gli occhi Amore guarda il mondo, ma per sua propria rappresentazione, ed è per ciò che l’alato Cupido viene dipinto col volto bendato.
Pazzo, amante, poeta: tutti e tre sono composti sol di fantasia.
Ahimè, da quanto ho potuto leggere o udire di racconti e storie vissute, la strada del vero amore non è mai piana.
L’amore non guarda con gli occhi ma con la mente e perciò l’alato Cupido viene dipinto bendato.
Il corso di un vero amore non è mai andato liscio.
L’amore guarda non con gli occhi ma con l’anima.
L’amore, com’io penso, e la ingenuità d’una lingua impacciata, pur senza parlare, sanno significare molto.
Il mio cuore è così stretto al tuo, che del mio col tuo si può fare un solo cuore.
Ti seguirò, ovunque vai, e farò dell’inferno un paradiso se morirò per mano di chi adoro.
Rinuncia al tuo potere di attrarmi ed io rinuncerò alla mia volontà di seguirti.
Amami o odiami, entrambi sono a mio favore. Se mi ami, sarò sempre nel tuo cuore, se mi odi, sarò sempre nella tua mente.
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William Shakespeare: frasi sulla vita
Le opere di William Shakespeare trattano temi universali e senza tempo, abbracciando tutti gli aspetti della vita.
Con le frasi, Shakespeare, manifesta il suo pensiero ciò che lo circondava.
Troverete quindi in questa sezione alcune delle più significative frasi di Shakespeare sulla vita, sulle emozioni umane, sulle esperienze e sugli insegnamenti che se ne traggono.
Finché possiamo dire: “quest’è il peggio”, vuol dir che il peggio ancora può venire.
(Re Lear)
L’uomo che si agita fa scoppiare di risate gli angeli.
Vuoi essere simile alla natura degli dei? Sii misericordioso con gli animali: la dolce misericordia è il vero segno della nobiltà.
Quando ambiamo al meglio, spesso roviniamo ciò che è bene.
Non vi è profitto là dove non vi è piacere.
(La bisbetica domata)
Il pensiero della morte è come uno specchio, in cui la vita è apparenza, breve come un sospiro. Fidarsene è errore.
(Pericle, il principe di Tiro)
Preferirei dover rimettermi a curare le mie ferite piuttosto che sentir raccontare come le ho ricevute.
(Coriolano)
Nulla si è ottenuto, tutto è sprecato, quando il nostro desiderio è appagato senza gioia. Meglio essere ciò che distruggiamo, che inseguire con la distruzione una dubbiosa gioia.
(Macbeth)
Loro mi vogliono far frustare se dico la verità. Tu mi vuoi far frustare se dico la bugia: va a finire che un giorno sarò frustrato perché sto zitto.
(Re Lear)
Non si apprezza il valore di quel che abbiamo mentre ne godiamo, ma appena lo perdiamo e ci manca, lo sopravvalutiamo, e gli troviamo il pregio che il possesso rendeva invisibile, fino a che era nostro.
L’uomo deve sopportare il suo andarsene di qua, così come il venirci. La maturità è tutto.
Il coraggio insorge all’occasione.
Ciò che brami ardentemente tu vorresti ottenerlo santamente: non vuoi barare, ma accetteresti di vincere con l’inganno.
La morte, questo fiero sergente, è severa nella sua custodia.
Ogni colpa sembra mostruosa finché non arriva un’altra colpa che le sia compagna.
Rideremo delle farfalle dorate.
(Re Lear)
Quanto spesso gli uomini sono stati allegri poco prima di morire!
Ogni fatica che ci è grata ha con sé il suo rimedio.
Spengiti, spengiti breve candela! La vita non è che un’ombra che cammina, un povero commediante che si pavoneggia e si agita, sulla scena del mondo, per la sua ora, e poi non se ne parla più; una favola raccontata da un idiota, piena di rumore e di furore, che non significa nulla.
Si dice che muore giovane chi è tanto giovane e saggio.
Non c’è belva tanto feroce che non abbia un briciolo di pietà. Ma io non ne ho alcuno, quindi non sono una belva.
È provato che l’umiltà servì sempre da scala all’ambizione, quando questa è giovane, e chi sale le volge sempre il volto; ma poi, raggiunto l’ultimo gradino, volta il dorso alla scala, e guarda in alto sdegnoso ormai degli umili gradini grazie ai quali è salito fin lassù.
Chi ha la barba è più che un giovane, e chi non ha barba è meno che un uomo.
(Molto rumore per nulla)
Se si trattasse ognuno a seconda del suo merito, chi potrebbe evitare la frusta?
I nostri dubbi sono dei traditori che ci fanno spesso perdere quei beni che pur potremmo ottenere, soltanto perché non abbiamo il coraggio di tentare.
Basta una stilla di male per gettare un’ombra infamante su qualunque virtù.
(Amleto)
Colui che non può contare su alcuna musica dentro di sé, e non si lascia intenerire dall’armonia concorde di suoni dolcemente modulati, è pronto al tradimento, agli inganni e alla rapina: i moti dell’animo suo sono oscuri come la notte, e i suoi affetti tenebrosi come l’Erebo. Nessuno fidi mai in un uomo simile.
Il male che gli uomini compiono si prolunga oltre la loro vita, mentre il bene viene spesso sepolto insieme alle loro ossa.
Il silenzio è l’araldo più perfetto della gioia: sarei ben poco felice se fossi capace di dire quanto.
(Molto rumore per nulla)
Quanto è più crudele del morso di un serpente l’ingratitudine di un figlio.
(Re Lear)
Debbo essere crudele solo per esser giusto.
I nostri istinti sono come i topi che mangiano voraci i loro veleni sempre inseguendo il male che li asseta e, se bevono, muoiono.
Il buon successo di un’arguzia si trova tutto nell’orecchio di colui che l’ascolta, e non nella lingua di colui che la proferisce.
Folle è chi si fida della docilità del lupo, della salute di un cavallo, dell’amore di un ragazzo, del giuramento di una puttana.
(Re Lear)
Non sei senza ambizione, ma ti manca la crudeltà che deve accompagnarla.
(Macbeth)
Ci sono pugnali nei sorrisi degli uomini.
(Macbeth)
Il vaso vuoto è quello che rende il suono più ampio.
La bellezza tenta i ladri più dell’oro.
(Come vi piace)
Credo sì e no, come uno che ha paura di sperare e che sperando sa di aver paura.
È la reputazione una veste effimera e convenzionale, guadagnata spesso senza merito e perduta senza colpa.
Il buono e il cattivo dipendono dal pensiero di chi li rende tali.
Non tentare un uomo disperato.
Il nostro corpo è un giardino di cui è giardiniere la nostra volontà.
(Otello)
Se fare fosse facile quanto sapere ciò che va fatto, le cappelle sarebbero chiese e le catapecchie dei poveri palazzi principeschi.
(Il mercante di Venezia)
Non vi è corazza più forte di un cuore incontaminato! Tre volte armato è chi difende il giusto; e inerme, sebbene coperto di ferro, è colui la cui coscienza è corrotta dall’ingiustizia.
Se ci pungete, non sanguiniamo, e se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate, non moriamo? E se ci fate torto, non ci vendicheremo.
(Il mercante di Venezia)
Nulla possiamo dire nostro, eccetto la morte.
Non v’è che frode in uno scellerato; ma un codardo è peggio cento volte di un bicchier di vino adulterato; uno scellerato codardo.
Con un’aria devota e un’azione pia inzuccheriamo lo stesso diavolo.
Attraverso le vesti stracciate si mostrano i vizi minori: gli abiti da cerimonia e le pellicce li nascondono tutti.
(Re Lear)
La verità è la verità, sempre la stessa, fino all’infinito.
(Misura per misura)
La bellezza da sola basta a persuadere gli occhi degli uomini, senza bisogno d’oratori.
(Il ratto di Lucrezia)
Commetti il più vecchio dei peccati nel più nuovo dei modi.
La brevità è l’anima del senno, e il parlar troppo un fronzolo esteriore.
(Amleto)
Abbi più di quanto mostri, parla meno di quanto sai.
(Re Lear)
Io oso ciò che è umano; chi osa di più non è uomo.
(Macbeth)
L’uomo morendo salda tutti i debiti.
(La Tempesta)
Eretico sarà chi accenda il rogo, non già colei che vi brucerà dentro!
(Il racconto d’inverno)
Ah, è cosa eccellente possedere la forza d’un gigante, ma usarla da gigante, è tirannia!
(Misura per misura)
Pochi amano sentir parlare dei peccati che amano commettere.
(Pericle, il principe di Tiro)
Quand’anche foste casta come il ghiaccio, e pura come la neve, non sfuggireste per questo alla calunnia.
(Amleto)
Eppure non mi pare peccato imbrogliare colui che spera di vincere barando.
Se uno passasse un anno intero in vacanza, divertirsi sarebbe stressante come lavorare.
(Enrico IV)
Il diavolo sa ben citare la Sacra Scrittura per i suoi scopi.
(Il mercante di Venezia)
Gli unicorni possono essere indotti in inganno per mezzo degli alberi; gli orsi per mezzo degli specchi; gli elefanti per mezzo delle buche; i leoni per mezzo delle reti, e gli uomini, infine, per mezzo dell’adulazione.
(Giulio Cesare)
La parte migliore del coraggio è la discrezione.
(Enrico IV)
Non aver paura della grandezza: alcuni nascono grandi, alcuni la conquistano e alcuni la ricevono dall’alto.
(La dodicesima notte)
Il saggio sa di essere stupido, è lo stupido invece che crede di essere saggio.
(Come vi piace)
Parlare in favore della verginità significa accusare vostra madre.
(Tutto è bene quel che finisce bene)
Quando la legge non può far valere i propri diritti, rendete almeno legittimo che la legge non impedisca di infliggere i torti.
(Re Giovanni)
Piacere e vendetta sono più sordi delle bisce alla voce di una decisione giusta.
(Troilo e Cressida)
Le cose senza rimedio dovrebbero essere anche senza interesse.
(Macbeth)
È meglio un imbecille spiritoso che un savio imbecillito.
(La dodicesima notte)
Chi si accorcia di vent’anni la vita, accorcia di altrettanto la paura della morte.
(Giulio Cesare)
Col tempo finiamo con l’odiare ciò che spesso temiamo.
(Antonio e Cleopatra)
I vigliacchi muoiono molte volte prima della loro morte. L’uomo coraggioso non ha l’esperienza della morte che una volta sola. Di tutte le meraviglie che ho sentito fino ad oggi, la più strana mi sembra quella che gli uomini dovrebbero temere, vedendo quella morte, una fine necessaria. Arriverà quando deve arrivare
(Giulio Cesare)
Noi siamo per gli dei quel che sono le mosche per un ragazzo capriccioso: ci uccidono per divertirsi.
(Re Lear)
Non siamo nati per supplicare, ma per comandare.
Non c’è mai stato un filosofo che potesse sopportare pazientemente il mal di denti.
(Molto rumore per nulla)
La vita è un’ombra che cammina, un povero attore che si agita e pavoneggia la sua ora sul palco e poi non se ne sa più niente. È un racconto narrato da un idiota, pieno di strepiti e furore, significante niente.
(Macbeth)
Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere.
(Amleto)
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Shakespeare: frasi celebri sul dolore
Il rovescio della medaglia dell’amore spesso non è l’odio, quanto piuttosto la sofferenza. Specialmente quando un amore finisce, o quando attraversiamo un periodo buio della nostra vita, si può trovare conforto nella saggezza delle frasi di William Shakespeare sul dolore, sull’angoscia e sui sentimenti negativi.
Attraverso i personaggi più amati e profondi riscopriamo le più importanti citazioni di Shakespeare sulla sofferenza:
Ah! Com’è amaro guardare la felicità attraverso gli occhi di un altro!
(Come vi piace)
Il colpo della morte è come il morso dell’amante: fa male e si desidera.
(Antonio e Cleopatra)
Quando arrivano i dispiaceri, non arrivano come singole spie, ma in battaglioni.
Si, tutte le nostre gioie sono vane, ma ancor più vane sono quelle che, comprate col dolore, ereditano il dolore.
Son sicuro che l’afflizione è nemica della vita.
È forse più nobile soffrire, nell’intimo del proprio spirito, le pietre e i dardi scagliati dall’oltraggiosa fortuna, o imbracciar l’armi, invece, contro il mare delle afflizioni, e combattendo contro di esse metter loro una fine?
(Amleto)
Ride delle cicatrici colui che non è mai stato ferito.
(Romeo e Giulietta)
Le aspettative sono la radice di tutte le angosce.
Il cambiamento doloroso è quello che muove dal meglio: il peggio va a ritroso verso il sorriso.
Un giorno l’afflizione sorriderà di nuovo, e fino ad allora, dolore, stai a cuccia.
Chiunque può sopportare un dolore tranne chi ce l’ha.
Date parole al vostro dolore altrimenti il vostro cuore si spezza.
(Macbeth)
Tutti gli uomini sanno dare consigli e conforto al dolore che non provano.
(Molto rumore per nulla)
Immaginare il bene ci rende soltanto più sensibili al male. Il dente crudele del dolore non fa mai soffrire tanto come quando rode la ferita e non la taglia di netto.
Non bisognerebbe affliggersi per ciò che è stato ed è senza rimedio.
Puoi depormi dalle mie glorie e dal mio stato, ma non dai miei dolori: di quelli io sono ancora il re.
Il dolore infierisce proprio là dove si accorge che non è sopportato con fermezza. Poiché il ringhioso dolore ha meno forza di mordere l’uomo che lo irride e lo tratta con disprezzo.
Quando non c’è più rimedio è inutile addolorarsi, perché si vede ormai il peggio che prima era attaccato alla speranza. Piangere sopra un male passato è il mezzo più sicuro per attirarsi nuovi mali.
(Otello)
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Shakespeare: citazioni sul mondo
Attraverso gli occhi e la mente dei suoi personaggi e quindi grazie alle frasi celebri di Shakespeare, possiamo provare a vedere il mondo così com’era ai suoi giorni. Affronta queste tematiche profondissime a livello umano, scopre i dubbi e le domande che si fanno i suoi personaggi sono le stesse che ci facciamo ancora noi oggi.
È proprio attribuendo loro osservazioni sagaci e intuitive che Shakespeare ci porta indietro di secoli e ci fa scontrare con la consapevolezza che gli animi degli uomini non siano cambiati poi così tanto col tempo.
Scopriamo le analogie tra passato e presente con le più belle frasi di Shakespeare sul mondo e sulla natura umana:
Ci son più cose in cielo e in terra, Orazio, che non sogni la tua filosofia.
(Amleto)
Se è un peccato essere avido di onore, allora sarò l’anima più peccatrice di questo mondo.
(Enrico V)
– Orazio! Pensa, con la fantasia noi potremmo seguire tutto il corso della polvere illustre di Alessandro fino a trovarla a fungere da tappo a un barile di birra. Non ti pare?
– Congettura un po’ strana, in verità.
– Niente affatto. Si tratta di seguirla camminando sul filo della logica. Ecco: Alessandro, morto e seppellito, ritorna polvere. Polvere è terra; e con la terra che si fa? La creta. E perché con la creta in che è ridotto non possiamo turare un barilotto?
(Amleto)
Tutti i luoghi, che l’occhio del Cielo vede, sono pel saggio porti di salvezza e asili di felicità.
(Riccardo II)
Più bella è l’apparenza e peggiore l’inganno.
(Pericle, il principe di Tiro)
Un cavallo! Un cavallo! Il mio regno per un cavallo!
(Riccardo III)
La follia, mio signore, come il sole se ne va passeggiando per il mondo, e non c’è luogo dove non risplenda.
(La tempesta)
Tutto il mondo è una perpetua tempesta in cui perdi via via le persone che ami.
(Pericle, il principe di Tiro)
È strano come la nostra natura sia tanto incline ad esporsi ai disagi, anche quando potrebbe farne a meno.
(Pericle, il principe di Tiro)
Non desidero una rosa a Natale più di quanto possa desiderar la neve a maggio: d’ogni cosa mi piace che maturi quand’è la sua stagione.
(Pene d’amore perdute)
Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi.
(Re Lear)
Non ogni nube porta tempesta.
Il dolce latte dell’avversità, la filosofia.
Ci sono spazio e mezzi per ogni uomo vivente.
Un politicante, uno che sarebbe stato capace di circuire anche Dio.
– Polonio: “Che cosa state leggendo, mio signore?”
– Amleto: “Parole, parole, parole”.
(Amleto)
Come arrivano lontano i raggi di una piccola candela, così splende una buona azione in un mondo malvagio.
Del potere si abusa facilmente, quando non sia congiunto alla pietà.
Ci vuole un padre saggio per conoscere il proprio figlio.
I commedianti non son capaci di tener segreti; dicono tutto.
O dignità del potere, o apparenze ad esso legate, quanto spesso con la vostra scorza e con le vostre vesti strappate la reverenza agli sciocchi e vincolate lo spirito dei più saggi alle vostre false sembianze!
Gioventù che al paese vuol restare, paesana nell’anima rimane.
È ben pagato chi è ben soddisfatto.
La mia biblioteca era per me un ducato grande abbastanza.
Il mondo intero è un palcoscenico, e gli uomini e le donne, tutti, non sono che attori: essi hanno le loro uscite e le loro entrate; e una stessa persona, nella sua vita, rappresenta diversi ruoli.
(Come vi piace)
Nulla può andare male se viene insieme ai soldi.
Ogni schiavo reca nella sua mano il potere di sopprimere la sua cattività.
Il buon vino è un docile animale domestico se se ne fa buon uso.
Le azioni dei malvagi non possono sfuggire agli occhi degli uomini. Con tutto il suo sforzo la terra non riesce a nasconderle.
(Amleto)
Nulla sembra spregevole a quelli che vincono.
Un uomo può pescare con il verme che ha mangiato un re e mangiare il pesce che ha mangiato quel verme.
Com’è vero che nel vino c’è la verità ti dirò tutto, senza segreti.
Maestro, vorrei sapere come vivono i pesci nel mare. “Come gli uomini sulla terra: i grandi si mangiano quelli piccoli”
(Pericle, Principe di Tiro)
Io considero il mondo per quello che è: un palcoscenico dove ognuno deve recitare la sua parte.
(Il mercante di Venezia)
Vedo che i giudizi degli uomini formano un tutto unico colle loro fortune e che i fatti esteriori si trascinano dietro le loro qualità intime, per degenerare ugualmente.
In cielo fanno economie: le candele sono tutte spente.
Il discernimento è la parte migliore del valore.
La gloria è simile a un cerchio nell’acqua che va sempre allargandosi, sin quando per il suo stesso ingrandirsi si risolve nel nulla.
(Enrico VI)
Come arrivano lontano i raggi di una piccola candela: così splende una buona azione in un mondo malvagio.
(Il mercante di Venezia)
È una bella prigione, il mondo.
(Amleto)
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William Shakespeare: citazioni celebri sul tempo
Come ogni uomo di ogni epoca, anche Shakespeare si è spesso interrogato sul ruolo e sulla rilevanza dello scorrere del tempo durante la vita.
Analizzando questo aspetto nei suoi scritti e negli aforismi, Shakespeare ci ha lasciato una serie di considerazioni importanti.
Non solo frasi di Shakespeare d’amore quindi, ma anche pensieri sul tempo, sul suo scorrere incessante e su come usarlo al meglio:
Possiamo chiudere con il passato, ma il passato non chiude con noi.
(Il mercante di Venezia)
La sventura fa di un’ora un giorno.
(Riccardo II)
Vedo così che il tempo è il vero tiranno dei mortali, li genera e li seppellisce, a suo piacimento. A loro, inascoltati, non resta che la fatalità.
(Pericle, il principe di Tiro)
Il carosello del tempo porta con sé le sue vendette.
Il senno si affida molto al passar del tempo.
Quel che il tempo lesina agli uomini in fatto di capelli glielo risarcisce in fatto di spirito.
Con chi sta fermo il tempo? Con gli uomini di legge quando sono in ferie, perché essi dormono fra una sessione e l’altra, e non s’accorgono che il tempo si muove.
Quando son festa e giochi tutto l’anno, passare il tempo solo negli svaghi è tanto uggioso quanto lavorare.
Meglio sapere di essere disprezzato, che vedersi disprezzato e adulato a un tempo.
Ho sciupato il tempo, e ora il tempo sciupa me.
(Riccardo III)
Il tempo avanza a passo diverso con diverse persone. Ti dirò con chi il tempo va d’ambio, con chi il tempo va al trotto, con chi il tempo va al galoppo, e con chi sta fermo.
Con chi sta fermo il tempo? Con gli uomini di legge quando sono in ferie, perché essi dormono fra una sessione e l’altra, e non s’accorgono che il tempo si muove.
Vivi per essere la meraviglia e l’ammirazione del tuo tempo.
(Macbeth)
Domani, e poi domani, e poi domani, il tempo striscia, un giorno dopo l’altro, a passetti, fino all’estrema sillaba del discorso assegnato; e i nostri ieri saranno tutti serviti a rischiarar la via verso la morte a dei pazzi.
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Frasi di Shakespeare sulla luna, la notte e i sogni
La notte è il momento degli amanti per eccellenza, e moltissime scene delle opere di William Shakespeare hanno luogo proprio col favore delle tenebre.
La simbologia della notte e di tutto ciò che ne è associato (la luna, i sogni, le stelle) è vasta e ci sarebbe moltissimo da dire a riguardo, ma in questo ambito quello che ci interessa è scoprire le frasi più belle di Shakespeare sui temi notturni:
È tutta colpa della luna, quando si avvicina troppo alla terra fa impazzire tutti.
(Otello)
Romeo: “Io giuro il mio amore sulla luna.”
Giulietta: “Non giurare sulla luna, questa incostante che muta di faccia ogni mese, nel suo rotondo andare!”
(Romeo e Giulietta)
Morire per dormire. Dormire, forse sognare. È proprio qui l’ostacolo; perché in quel sonno di morte, tutti i sogni che possan sopraggiungere quando noi ci siamo liberati dal tumulto, dal viluppo di questa vita mortale, dovranno indurci a riflettere.
(Amleto)
È l’oriente, e Giulietta è il sole! Oh, sorgi bel sole e uccidi la luna invidiosa che è già malata e pallida di rabbia, perché tu, sua ancella, di lei sei tanto più bella.
(Romeo e Giulietta)
La Luna è un ladro arrogante, e il suo fuoco pallido lo ruba dal sole.
(Timone d’Atene)
La mia anima è nel cielo.
Sei tu sicuro che siamo svegli? Mi sembra che ancora dormiamo, sogniamo.
(Sogno di una notte di mezza estate)
Non si vedono comete quando muoiono poveri mendichi; i cieli stessi annunciano col fuoco la morte dei potenti.
Dormendo non si sente il mal di denti.
Se l’amore è cieco tanto meglio: si accorda con la notte.
(Romeo e Giulietta)
Quanto più chiudo gli occhi, allora meglio vedono, perché per tutto il giorno guardano cose indegne di nota; ma quando dormo, essi nei sogni vedono te, e, oscuramente luminosi, sono luminosamente diretti nell’oscuro. Allora tu, la cui ombra le ombre illumina, quale spettacolo felice formerebbe la forma della tua ombra al chiaro giorno con la tua assai più chiara luce, quando ad occhi senza vista la tua ombra così splende! Quanto, dico, benedetti sarebbero i miei occhi, guardando a te nel giorno vivente, quando nella morta notte la tua bella ombra imperfetta, attraverso il greve sonno, su ciechi occhi posa! Tutti i giorni sono notti a vedersi, finché non vedo te, e le notti giorni luminosi, quando i sogni si mostrano a me.
Potrei essere rinchiuso in un guscio di noce e tuttavia ritenermi Re di uno spazio infinito, se non fosse che faccio brutti sogni.
(Amleto)
Qui fuori c’è una notte che non vuol saperne di commuoversi né per i saggi né per i matti.
(Re Lear)
O notte beata! Temo che, essendo com’è di notte, tutto questo non sia altro che un sogno, troppo dolce e troppo lusinghiero per essere fatto di sostanza reale.
(Romeo e Giulietta)
Il sonno innocente… morte della vita d’ogni giorno, bagno ristoratore del faticoso affanno, balsamo alla dolente anima stanca, piatto forte alla mensa della grande natura, nutrimento principale nel banchetto della vita.
(Macbeth)
Scuotetevi di dosso codesto molle sonno, che altro non è se non la contraffazione della morte.
(Macbeth)
La sostanza degli ambiziosi è l’ombra di un sogno.
Un sogno non è che un’ombra.
Davvero e l’ambizione la ritengo di natura così aerea e leggera da essere soltanto l’ombra di un’ombra.
(Amleto)
Siamo fatti della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita.
(La tempesta)
Folle è l’uomo che parla alla luna. Stolto chi non le presta ascolto.
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Frasi di Shakespeare sulle donne
Secondo alcuni esperti, Shakespeare è stato uno dei primi femministi, precursore dei tempi, difensore delle donne in un’epoca per certi aspetti controversa.
In questa sezione troverete alcune delle più belle frasi sulle donne di Shakespeare tratte dalle sue opere. Inoltre, tra le tante frasi sulla violenza sulle donne, Shakespeare spicca come autore di una delle più belle composizioni dedicate all’importanza della donna:
Per tutte le violenze consumate su di lei,
per tutte le umiliazioni che ha subito,
per il suo corpo che avete sfruttato,
per la sua intelligenza che avete calpestato,
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,
per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete tappato,
per le sue ali che avete tarpato,
per tutto questo:
in piedi, signori, davanti ad una Donna!
O cuor di tigre nella pelle d’una donna.
(Enrico VI)
Le donne parlano due lingue, una delle quali è verbale.
L’inferno non è mai tanto scatenato quanto una donna offesa.
Una donna disonesta non è una donna.
(Pericle, il principe di Tiro)
Non c’è modo che gli uomini esistano senza che le donne lavorino a mezza giornata?
Se i baci fossero l’unico piacere che il letto può dare, una donna vorrebbe sempre un’altra donna sposare.
Procura che la tua amata sia più giovane di te, o il tuo affetto per lei non durerà.
Un giovanotto sposato è un uomo rovinato.
È mai possibile che la modestia seduca i nostri sensi più che la leggerezza della donna?
I clamori avvelenati di una donna gelosa sono più micidiali dei denti di un cane idrofobo.
(Commedia degli errori)
Sei tutto ghiaccio; la tua gentilezza raggela.
Non si è ancor mai vista donna bella e stupida.
Gli uomini sono come aprile quando corteggiano, dicembre quando sono sposati; le donne sono maggio quando sono ragazze, ma il cielo cambia quando sono diventate delle mogli.
Dovessero disperarsi tutti quelli che han mogli fuorviate, un buon decimo dell’umanità si dovrebbe impiccare.
(Come vi piace)
Quale autore al mondo potrà insegnarvi la bellezza come uno sguardo di donna?
(Pene d’amore perdute)
È mai possibile che la modestia seduca i nostri sensi più che la leggerezza della donna?
Fragilità, il tuo nome è donna.
La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata.
Una donna è un piatto per gli dei, se a condirla non è il diavolo.
Non sai che sono una donna? Quando penso, devo parlare!
(Come vi piace)
È bella e quindi può esser corteggiata; è donna e quindi può essere conquistata.
Una donna deve a suo marito la deferenza che un suddito deve al suo principe.
Voi che della donna avete tutte le bellezze avete anche un cuore di donna, che ha sempre aspirato a fare spicco, alla ricchezza, all’autorità.
(Enrico VIII)
Uno spirito deforme è meno orribile nel diavolo che in una donna.
(Re Lear)
Agli occhi delle donne derivo la mia dottrina: essi brillano ancora del vero fuoco di Prometeo, sono i libri, le arti, le accademie, che mostrano, contengono e nutriscono il mondo.
(Pene d’amor perduto)
Rosalind: “E non sai che sono una donna? Quando penso debbo anche parlare.
(Come vi piace)
Chiudete l’uscio davanti allo spirito di una donna e questo prenderà il volo fuori dalla finestra.
(Come vi piace)
Come può rimetterci l’amore una donna che sa farsi valere?
(Tutto è bene quel che finisce bene)
Non si è mai vista bella donna che non facesse smorfie davanti a uno specchio.
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Shakespeare: frasi celebri sul destino e sulla fortuna
Per molti secoli, tra cui quello in cui è vissuto Shakespeare, la fortuna era vista come la padrona delle sorti umane. Ci si affidava alla sorte, si malediceva o invocava il destino, nella speranza che la propria condizione potesse cambiare o che arrivasse un qualche aiuto insperato.
Non sorprende, quindi, se tra i suoi temi ricorrenti e frasi celebri, William Shakespeare faccia spesso menzione della fortuna.
Ecco quindi a firma di William Shakespeare, frasi e aforismi sulla sorte e sulla fortuna:
La fortuna guida dentro il porto anche navi senza guida.
(Cimbelino)
Quando la fortuna toglie ciò che non può essere conservato, bisogna avere pazienza: essa muta in burla la sua offesa. Il derubato che sorride, ruba qualcosa al ladro, ma chi piange per un dolore vano, ruba qualcosa a se stesso.
(Il mercante di Venezia)
Gli uomini, in certi momenti, sono padroni del loro destino. La colpa non è delle nostre stelle, ma di noi stessi, che siamo degli schiavi.
(Giulio Cesare)
Fortuna, buona notte, sorridi ancora una volta, fai girare la tua ruota.
Coloro che sono troppo sazi soffrono quanto coloro che non hanno da mangiare; quindi non è una fortuna trascurabile vivere nella via di mezzo. Il superfluo causa i capelli bianchi, mentre chi ha solo il necessario vive più a lungo.
(Il mercante di Venezia)
Tu che non scegli dall’apparenza hai sorte benigna e scegli bene: poiché ti è arrivata la fortuna sii contento e non cercarne un’altra.
(Il mercante di Venezia)
È un destino comune, lo sai: tutto ciò che vive deve morire, passando per via di natura all’eternità.
(Amleto)
Chi si trova ridotto al peggio, ad esser la cosa più meschina e più avvilita dalla fortuna, sta sempre nella speranza, e non vive nella paura.
Chi è quell’uomo che può tenere in pugno il suo destino?
(Otello)
C’è una marea nelle cose degli uomini che, colta al flusso, mena alla fortuna; negletta, tutto il viaggio della vita s’incaglia su fondali di miserie.
Se la mia sorte vuol ch’io diventi re, ebbene: la sorte può incoronarmi senza ch’io muova un dito.
(Macbeth)
La fortuna di per se è una brava signora che non permette ai mascalzoni di prosperare a lungo sotto il suo governo.
(Tutto è bene ciò che finisce bene)
Oh! Io sono lo zimbello della sorte.
(Amleto)
Più la fortuna vuol favorire gli uomini, più li guarda con occhi minacciosi.
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Frasi di Shakespeare sull’amicizia
È quasi impossibile trovare un argomento che non sia stato trattato da Shakespeare, e tra questi non può ovviamente mancare quello dell’amicizia. L’amicizia – e quindi anche il tradimento dell’amicizia – per Shakespeare è un valore fondamentale, spesso chiave di volta di intere vicende che si possono o non possono realizzare grazie all’intervento provvidenziale di un amico.
Il senso dell’amicizia e della solidarietà in Shakespeare assume i contorni del sacrificio: per amicizia si sacrifica la vita, il lavoro, l’amore, l’onore.
Anche se non si può riassumere tutto questo sentimento in poche righe, per iniziare ecco le frasi più belle di Shakespeare sull’amicizia:
L’amicizia è fedele in tutto, tranne che nei servigi e nelle faccende d’amore.
(Molto rumore per nulla)
Dannato momento quando scopri che il tuo migliore amico si rivela il tuo peggior nemico!
Se mai sarete prodighi di affetto e fiducia assicuratevi di non essere incauti; poiché coloro che vi fate amici e a cui donate il cuore, appena avran percepito la minima battuta di arresto nelle vostre fortune, scivoleran via da voi come acqua, né mai più si faran trovare se non per colarvi a picco.
(Enrico VIII)
Non fidarti di nessuno, poiché i giuramenti sono pagliuzze e la fede degli uomini è di pasta frolla, e “tieni duro” è il solo cane che valga qualche cosa.
Tu trami ai danni d’un amico se, sapendo che ha ricevuto un torto, fai il suo orecchio estraneo ai tuoi pensieri.
(Otello)
Non prendere in prestito e non prestare, perché il prestito spesso si perde con l’amico. E far debiti rovina il filo dell’economia.
In nulla mi considero felice se non nel ricordarmi dei miei buoni amici.
L’amicizia è fedele in tutto, tranne che nei servigi e nelle faccende d’amore.
(Molto rumore per nulla)
Sii con te stesso come saresti con il tuo amico.
Le parole sono facili come il vento, gli amici veri sono difficili da trovare.
Ama tutti, credi a pochi e non far del male a nessuno.
(Amleto)
Un amico dovrebbe sorreggere le infermità, ma Bruto fa la mie più grandi di quanto già siano.
(Giulio Cesare)
Un amico è colui che ti conosce per come sei, capisce dove sei stato, accetta quello che sei diventato, e tuttavia, gentilmente ti permette di crescere.
Quando nel dolore si hanno compagni che lo condividono, l’animo può superare molte sofferenze.
Quegli amici che hai e la cui amicizia hai messo alla prova, aggrappali alla tua anima con uncini d’acciaio.
(Amleto)
Ma quando penso a te, mio caro amico, ciò che era perduto è ritrovato, e ogni dolore ha fine.
Chi non ha denaro, mezzi e pace, manca di tre buoni amici.
Per me, amico mio, non potrai mai essere vecchio, qual eri la prima volta che incontrai il tuo sguardo, tal oggi appare la tua bellezza.
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“Shakespeare in love”: frasi tratte dal film
Chi non ha visto Shakespeare in Love, corra a rimediare! Questo film del 1998 racconta l’amore tra William Shakespeare e Lady Viola, nato durante la preparazione e la messa in scena di “Romeo e Giulietta”.
Benché molte frasi di Shakespeare in love siano riprese dalle stesse opere del drammaturgo, alcune sono originali e le abbiamo raccolte qui:
Chi sei tu che, avvolta nella notte, inciampi così nei miei pensieri più profondi?
Questa non è la vita: è una stagione rubata.
Ho paura, poiché è notte che soltanto un sogno, troppo seducente e dolce per avere sostanza.
I drammaturghi ci imbrogliano sull’amore. Lo rendono carino, comico, lascivo, ma non possono renderlo vero.
Io voglio avere poesia nella mia vita e avventura e amore. Amore soprattutto. Non gli artificiosi atteggiamenti dell’amore, ma l’amore che sconvolge, una vita irrefrenabile e ingovernabile! Come un’agitazione del cuore, nulla che si possa afferrare! Giunga la rovina o l’ebbrezza!”
Il veliero coraggioso viene ridotto in pezzi e tutte le anime inermi in esso contenute annegano, tutte tranne una, una donna la cui anima è più grande dell’Oceano e il cui spirito è più forte dell’abbraccio del mare. Non è per lei una fine in acqua, ma una nuova vita che ha inizio su una riva sconosciuta. Sarà una storia d’amore perché lei sarà la mia eroina in eterno, e il suo nome sarà Viola.
L’amore non sa niente di ranghi o di rive del fiume, può scoccare tra una regina e un mendicante che interpreta la parte del re.
“Ditemi, quanto l’amate?”
“Come un contagio e la sua cura insieme, come la pioggia e il sole, come il freddo e il caldo (…) se potessi scrivere la bellezza dei suoi occhi… Sono nato per amarli e conoscere me stesso.”
“E le sue labbra?”
“Al mattino ogni rosa appassirebbe sul suo stelo se potesse invidiarle”.
Se potessi scrivere la bellezza dei suoi occhi, sono nato per guardarli e conoscere me stesso.
Sono il buffone della sorte!
Ti amo Will, ben oltre la poesia.
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Shakespeare: frasi in inglese con traduzione
William Shakespeare fu non solo un drammaturgo, ma anche un poeta. Inevitabilmente queste due passioni artistiche si fondono grazie a una scelta accurata delle parole e regalano una musicalità unica.
Per questo motivo quelle che forse sono le frasi più belle di Shakespeare ve le proponiamo nella loro versione originale, in questa sezione dedicata alle frasi di Shakespeare in inglese.
Ecco alcune più emozionanti e romantiche frasi di Shakespeare in inglese, e traduzione in italiano, da condividere o magari da utilizzare come ispirazione per il prossimo tatuaggio:
Love goes toward love.
(Amore va verso amore.)
(Romeo e Giulietta)
A friend is one that knows you as you are, understands where you have been, accepts what you have become, and still, gently allows you to grow.
(Un amico è uno che ti conosce come sei, che capisce dove sei stato, che accetta quello che sei diventato, e che tuttavia, gentilmente ti permette di crescere.)
Expectation is the root of all heartache.
(L’aspettativa è la radice di ogni tristezza.)
All things are ready, if our minds be so.
(Quando la tua anima è pronta, lo sono anche le cose.)
(Enrico V)
This above all: to thine own self be true.
(Ma soprattutto tieni questo in mente: sii sempre, e resta, fedele a te stesso)
(Amleto)
The earth has music for those who listen.
(La terra ha musica per coloro che ascoltano.)
Nothing is good or bad but thinking makes it so.
(Non c’é nulla che sia buono o cattivo: a renderlo tale è il pensiero.)
Love me or hate me, both are in my favour. If you love me, I’ll always be in your heart… If you hate me, I’ll always be in your mind.
(Amami o odiami, entrambi sono a mio favore. Se mi ami, sarò sempre nel tuo cuore… se mi odi, sarò sempre nella tua mente.)
(Sogno di una notte di mezza estate)
When I saw you I fell in love, and you smiled because you knew.
(Quando ti ho visto, mi sono innamorato. E tu hai sorriso, perché lo sapevi.)
Parting is such sweet sorrow. That I shall say good night till it be morrow.
(Salutarsi è una pena così dolce, che ti direi addio fino a domani.)
(Romeo e Giulietta)
Hell is empty and all the devils are here.
(L’inferno è vuoto e tutti i diavoli sono qui.)
(La tempesta)
What man art thou that thus bescreen’d in night so stumblest on my counsel?
(Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?)
(Romeo e Giulietta)
Who could refrain that had a heart to love and in that heart courage to make love known?
(Chi avrebbe potuto trattenersi, avendo un cuore per amare, e in quel cuore il coraggio per far conoscere il suo amore?)
(Macbeth)
In thy face I see the map of honor, truth and loyalty.
(Vedo sul tuo volto la mappa dell’onore, della verità, della lealtà.)
(Enrico VI)
For ever and a day.
(Per sempre e un giorno.)
(Come vi piace)
Love all, trust a few, do wrong to none.
(Ama tutti, credi a pochi e non far del male a nessuno.)
(Tutto è bene quel che finisce bene)
Who ever loved that loved not at first sight?
(Chi mai amò che non abbia amato al primo sguardo?)
(Come vi piace)
I’ll follow thee and make a heaven of hell, to die upon the hand I love so well.
(Ti seguirò, ovunque vai, e farò dell’inferno un paradiso se morirò per mano di chi adoro.)
(Sogno di una notte di mezza estate)
If thou remember’st not the slightest folly that ever love did make thee run into, thou hast not lov’d.
(Se non ricordi che amore t’abbia mai fatto commettere la più piccola follia, allora non hai amato.)
(Come vi piace)
I flew with wings of love beyond the walls, because you can not put limits to love… and what amour love dares!
(Con le ali dell’amore ho volato oltre le mura, perché non si possono mettere limiti all’amore e ciò che amor vuole amore osa.)
(Romeo e Giulietta)
Speak low if you speak love.
(Parla piano, se parli d’amore.)
(Molto rumore per nulla)
Doubt thou the stars are fire, doubt the sun doth move, doubt truth to be a liar, but never doubt thy love.
Dubita che le stelle siano fuoco, dubita che il sole si muova, dubita che la verità sia mentitrice, ma non dubitare mai del mio amore.
(Amleto)
Love is blind and lovers cannot see the pretty follies that themselves commit.
(L’amore è cieco e gli amanti non possono vedere le piacevoli follie che essi commettono.)
(Romeo e Giulietta)
My love’s more richer than my tongue.
(Il mio amore pesa più della mia lingua.)
(Re Lear)
Prendi l’aspetto del fiore innocente, ma sii il serpente sotto di esso.
(Look like the innocent flower but be the serpent under it.)
(Macbeth)
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Sonetti di Shakespeare da leggere e condividere
Continuando questo viaggio nella poesia di Shakespeare, non possiamo non menzionare i suoi famosissimi sonetti. Abbiamo già visto come, per quanto riguarda le frasi d’amore, William Shakespeare è stato un maestro indimenticabile, ma forse non tutti sanno che molti aforismi sono tratti propri dai sonetti.
Per una nota romantica o per scovare le migliori frasi di Shakespeare, ecco i suoi sonetti più famosi:
Per la verità, io non ti amo coi miei occhi,
perché essi vedono in te un mucchio di difetti;
ma è il mio cuore che ama quel che loro disprezzano
e, apparenze a parte, ne gode alla follia.
Né i miei orecchi delizia il timbro della tua voce,
né la mia sensibilità è incline a vili toccamenti,
né il mio gusto e l’olfatto bramano l’invito
al banchetto dei sensi con te soltanto.
Ma né i miei cinque spiriti, né i miei cinque sensi
possono dissuadere questo mio sciocco cuore dal tuo servizio,
avendo ormai perso ogni sembianza umana,
ridotto a schiavo e misero vassallo del tuo superbo cuore.
Solo in questo io considero la mia peste un bene:
che chi mi fa peccare, m’infligge pure la penitenza.
(Per la verità, io non ti amo coi miei occhi)
Tu dici che ami la pioggia, ma quando piove apri l’ombrello.
Tu dici che ami il sole, ma quando splende cerchi l’ombra.
Tu dici che ami il vento, ma quando tira chiudi la porta.
Per questo ho paura quando dici che mi ami.
Gli occhi della mia donna non sono come il sole;
Il corallo è assai più rosso del rosso delle sue labbra;
Se la neve è bianca, allora i suoi seni sono grigi;
Se i capelli sono crini, neri crini crescono sul suo capo.
Ho visto rose damascate, e rosse, e bianche,
Ma non ne vedo sulle sue guance;
E in certe fragranze c’è più delizia
Che nel fiato che la mia donna esala.
Amo sentirla parlare, eppure so
Che la musica ha un suono molto più lieto.
Ammetto di non aver mai visto camminare una dea,
Ma la mia donna, quando cammina, calpesta il suolo.
E malgrado tutto ciò, ritengo che la mia amata sia straordinaria
Come ogni altra donna falsamente cantata con immagini esagerate.
(Sonetto 130)
No, non dire mai che il mio cuore è stato falso
anche se l’assenza sembrò ridurre la mia fiamma;
come non è facil ch’io mi stacchi da me stesso,
così è della mia anima che vive nel tuo petto:
quello è il rifugio mio d’amore; se ho vagato
come chi viaggia, io di nuovo lì ritorno
fedelmente puntuale, non mutato dagli eventi,
tanto ch’io stesso porto acqua alle mie colpe.
Non credere mai, pur se in me regnassero
tutte le debolezze che insidiano la carne,
ch’io mi possa macchiare in modo tanto assurdo
da perdere per niente la somma dei tuoi pregi:
perché niente io chiamo questo immenso universo
tranne te, mia rosa; in esso tu sei il mio tutto.
(Sonetto 109)
Lo specchio non mi convincerà che sono vecchio,
finché tu e giovinezza avrete la stessa età;
ma quando in te io scorgerò i solchi del tempo
attenderò che morte dia pace ai giorni miei.
Poiché tutta la bellezza che ti inonda
altro non è che degna veste del mio cuore
che vive nel tuo petto, come il tuo nel mio:
come potrei dunque esser io più vecchio?
Perciò, amore, abbi cura di te stesso
così come io farò, non per me, ma per te
custodendo il tuo cuore che terrò così prezioso
qual tenera nutrice il suo bimbo da mal protegga.
Non sperare nel tuo cuore quando il mio sarà distrutto:
tu mi hai donato il tuo non per averlo indietro.
(Sonetto 22)
Prezioso mi è il tuo cuore per tutti i cuori
che mancandomi consideravo come morti,
e ivi amor predomina con tutte le sue doti
e vivon quegli amici che pensavo ormai sepolti.
Quante sante rispettose funeree lacrime
un caro devoto amore ha strappato agli occhi miei
qual tributo a quei morti che or si svelano
memorie lontane che in te giacciono rinchiuse!
Tu sei la tomba ove sepolto vive l’amore
circondato dai ricordi dei miei passati affetti,
che ti hanno ceduto quanto di mio avevano
quel che era di molti, ora è soltanto tuo:
in te io vedo le loro immagini che ho amato,
e tu con loro, hai tutto il tutto mio.
(Sonetto 31)
Essendo schiavo tuo, che altro potrei fare
se non servir ore e momenti di ogni tuo volere?
Non è prezioso il tempo che io ho da spendere,
né servigi da rendere finché tu non li chieda.
Né oso io dolermi di quei momenti senza fine
mentre, mio signore, guardo l’ora in tua attesa,
né giudico esasperante l’amarezza dell’assenza
quando al tuo servitore tu hai detto addio.
Né oso domandare al mio pensier geloso
ove tu possa essere o supporre cosa stia facendo,
ma in triste schiavitù io aspetto e solo penso
quanto tu renda felice chi ti sta vicino.
L’amore è così sciocco che in ogni tuo piacere,
qualunque sia il tuo agire, non crede in alcun male.
(Sonetto 57)
Quando avrai deciso di non stimarmi più
ed esporrai i miei meriti al pubblico disprezzo,
contro me stesso combatterò al tuo fianco
e proverò che sei sincero pur sapendoti spergiuro.
Conoscendo a fondo ogni mia mancanza
a tuo sostegno potrei portare a conoscenza
colpe nascoste di cui mi son macchiato,
affinché perdendomi tu possa averne gloria:
e in tal modo anch’io ne sarei gratificato;
perché volgendo a te ogni mio pensiero d’amore,
le gravi accuse che imputerò a me stesso,
dando a te un vantaggio, doppio per me sarà.
Il mio amore è così grande, talmente ti appartengo,
che per la tua ragione sopporterò ogni torto.
(Sonetto 88)
Amor è troppo giovane per capir che sia coscienza
eppure chi non sa che ha vita dall’amore?
Quindi amabile intrigante, non m’accusare troppo
nel dubbio ch’io ti provi colpa dei miei errori.
Perché se tu m’inganni, abbandono anch’io
all’inganno volgar dei sensi il nobile mio spirito;
l’anima sussurra al corpo che in amor
potrà trionfare: la carne altro dir non ode,
e levandosi al tuo nome indica solo te
sua trionfante preda. Fiera di tal successo,
s’appaga diventando il misero tuo schiavo,
forte alle tue voglie, al tuo fianco prono.
Non manca di coscienza che io la chiami “amore”
perché è colpa del suo amore se io mi ergo e cado.
(Sonetto 151)
La tua crudeltà d’un tempo oggi m’aiuta,
poiché memore del dolore che allor provai
mi sentirei schiantato dal peso dei miei torti,
ché di bronzo non ho i nervi, né d’acciaio.
Se anche tu hai sofferto per le colpe mie
l’angoscia ch’io sentii, inferno saran stati quei momenti
ed io, tiranno, tempo non ebbi
di pesar quel che un dì patii per il tuo oltraggio.
O se quella cupa angoscia avesse ricordato
al mio sentir profondo quanto stronca un dolor sincero,
per poterti porgere, come allor tu offristi a me,
l’umile balsamo che dà conforto a cuori oppressi!
Ma la tua crudeltà d’un tempo è oggi una risorsa
per compensar quell’onta e riscattar la mia.
(Sonetto 120)
Non sia mai ch’io ponga impedimenti
all’unione di anime fedeli; Amore non è Amore
se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando l’altro s’allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.
(Sonetto 116)
Se vivrai oltre la fine dei miei giorni
quando sordida morte avrà sepolto le mie ossa
e ti accadrà di guardare una volta ancora
queste povere righe del tuo defunto amico,
paragonale alle migliori di quell’epoca evoluta
ed anche se saranno superate da altre penne,
conservale per amor mio, non per il loro verso
sconfitto dal successo di altri più fortunati.
Accordami allor soltanto questo buon pensiero:
“Fosse il mio Poeta vissuto in sì fiorente età,
il suo amore avrebbe dato frutti ben più preziosi
tali da tener testa ai più celebri equipaggi:
ma se egli è morto e i poeti or scrivon meglio
leggerò loro per lo stile, lui per il suo amore.
(Sonetto 32)
Come posso cantare equamente i tuoi meriti
se tu sei tutto il meglio di me stesso?
A cosa può servirmi la lode del mio io?
E se lodo te, cos’altro è se non l’elogio mio?
Anche per questo dobbiamo vivere divisi
e lasciar che il nostro amore perda la sua unita’,
affinché con questa separazione io possa dare
quanto a te dovuto e che tu solo meriti.
O lontananza, quale tormento tu saresti,
se l’amaro ozio non m’accordasse la dolce libertà
di occupare il tempo in pensieri d’amore,
che dolcemente inganna sia tempo che pensieri,
e se non m’insegnassi come divider uno in due
lodando la presenza di chi in realtà è lontano.
(Sonetto 39)
Chi crederà ai miei versi nel tempo futuro
se fossero riempiti dei tuoi più alti meriti?
eppure, lo sa il cielo, essi non sono che una tomba
che nasconde la tua vita e non mostra la metà dei tuoi pregi.Se sapessi scrivere la bellezza dei tuoi occhi
e in nuovi metri misurare tutte le tue grazie,
l’epoca futura direbbe: “Questo poeta mente,
questi occhi celesti non toccarono mai volti terreni”.Così le mie carte, ingiallite dall’età,
sarebbero derise, come vecchi ciarlieri più che veritieri,
e i pregi che ti spettano sarebbero definiti furor poetico
e prosodia forzata di un antiquato canto.Ma se qualche tuo figlio vivesse in quel tempo,
tu vivresti due volte, in lui e nelle mie rime.
(Sonetto 17)
Per me, amico mio, non potrai mai essere vecchio,
qual eri la prima volta che incontrai il tuo sguardo,
tal oggi appare la tua bellezza; tre gelidi inverni
hanno scosso dalle foreste l’orgoglio di tre estati,
tre leggiadre primavere avvizzite in gialli autunni
ho visto nel susseguir delle stagioni,
tre fragranti Aprili arsero nel fuoco di tre Giugni
da quando ti vidi in fiore, giovane come ora.
(Sonetto 104)
Se leggi questi versi
dimentica la mano che li scrisse:
t’amo a tal punto
che non vorrei restar
nei tuoi dolci pensieri,
se il pensare a me
ti facesse soffrire.
(All’amata)
Quel che amore tracciò in silenzio,
accoglilo,
che udir con gli occhi è finezza d’amore
Ama chi ti ama,
non amare chi ti sfugge,
ama quel cuore che per te si strugge.
Non t’ama chi amor ti dice ma t’ama chi guarda e tace.
Dovrei paragonarti a un giorno d’estate?
Tu sei più amabile e più tranquillo.
Impetuosi venti scuotono le tenere gemme di Maggio,
E il corso dell’estate ha fin troppo presto una fine.
Talvolta troppo caldo splende l’occhio del cielo,
E spesso la sua pelle dorata s’oscura;
E ogni cosa bella la bellezza talora declina,
spogliata per caso o per il mutevole corso della natura.
Ma la tua eterna estate non dovrà svanire,
Né perder la bellezza che possiedi,
Né dovrà la morte farsi vanto che tu vaghi nella sua ombra,
Quando in eterni versi nel tempo tu crescerai:
Finché uomini respireranno o occhi potran vedere,
Queste parole vivranno, e daranno vita a te.
(Sonetto 18)
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Shakespeare: Romeo e Giulietta frasi tratte dall’opera
La storia d’amore per eccellenza, che ha appassionato generazioni intere, è quella tra Romeo e Giulietta, la famosa tragedia composta tra il 1594 e il 1596. Che voi abbiate letto l’opera o visto il film sicuramente avrete sentito o pronunciato almeno una volta la famosa frase “O Romeo Romeo, perché sei tu Romeo?“. Oltre ai tanti aforismi di Shakespeare che vi abbiamo già proposto della tragedia, di seguito troverete altre frasi di Shakespeare sull’amore tratte dall’opera, per rivivere insieme la storia delle due famiglie rivali dei Montecchi e Capuleti con le frasi Shakespeare di Romeo e Giulietta.
Il mio cuore ha amato fino ad ora? abbandonalo, vista! Perché non ho mai visto la vera bellezza fino a questa notte.
Buonanotte buonanotte! la separazione è un dolce dispiacere, che dirò buona notte fino a domani.
Queste delizie violente hanno fini violenti e nella loro trionfo muoiono, come fuoco e polvere che, mentre si baciano, consumano.
Non sprecare il tuo amore per qualcuno, che non lo apprezza.
L’amore è tutto tranne quello che è!
L’amore è pesante e leggero, luminoso e scuro, caldo e freddo, malato e sano, addormentato e sveglio –
L’amore è un fumo creato con il fumo dei sospiri.
Vai saggiamente e lentamente. Coloro che si precipitano inciampano e cadono.
O insegnami come dovrei dimenticare di pensare.
Guarda come si appoggia la guancia sulla mano. Oh, che fossi un guanto su quella mano per poter toccare quella guancia!
Le donne possono cadere quando non c’è forza negli uomini.
Cosa c’è in un nome? quella che chiamiamo rosa con qualsiasi altro nome avrebbe un odore dolce.
Perché non è mai stata una storia più triste di questa di Giulietta e del suo Romeo.
Non giurare per la luna, perché cambia costantemente. allora anche il tuo amore cambierebbe.
La mia generosità è illimitata come il mare, il mio amore profondo; più ti do, più ne ho, perché entrambi sono infiniti.
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William Shakespeare: immagini con le frasi più belle
Se, infine, alcune delle frasi profonde o delle frasi d’amore di William Shakespeare vi hanno colpito particolarmente, perché non condividerle?
Per gli amanti di Shakespeare, immagini con le più belle citazioni, da condividere sui social, da mandare su WhatsApp o da impostare come sfondo.
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