Bukowski frasi e immagini
Frasi d'amore

Bukowski frasi: 310 pensieri e immagini per celebrare l’indimenticabile scrittore

Un’ampia selezione di video, immagini e aforismi del celebre scrittore statunitense. Per voi abbiamo ricercato le migliori frasi di Charles Bukowski da poter condividere sui social o dedicare ad una persona in particolare. Frasi sull’amore, sulle donne, sulla vita e persino tanti aforismi di Bukowski su una delle sue passioni: i gatti. Insomma, una ricca raccolta per chi ama lo scrittore e per chi vuole scoprirlo per la prima volta.

Charles Bukowski: frasi del celebre scrittore

Charles Bukowski è uno dei poeti e scrittori più apprezzati negli ultimi anni. I suoi scritti fanno parte della corrente del “realismo sporco” e ad oggi sono molto attuali e ricercati. Abbiamo quindi preparato una selezione di frasi celebri di Bukowski, divisi per diversi argomenti. Di seguito potrete scegliere fra le migliori frasi di Bukowski, che trattano di amore, di donne e di altro ancora. Inoltre, insieme a qualche video che potrete condividere sui social, avete a disposizione anche un’ampia selezione di immagini e frasi dell’autore.

Aforismi: Bukowski raccontato dalle sue citazioni

I migliori aforismi e citazioni dello scrittore statunitense che con le sue belle parole continua ad appassionare il mondo intero. Con le sue frasi Bukowski si è dedicato agli argomenti più disparati, che si trasformano quindi in frasi per ogni occasione da poter trasformare in un pensiero o una dedica speciale.

Era come fare un lancio col paracadute. Se non si apre non ci si può mica incazzare con qualcuno.

La maggior parte degli uomini lavoro otto ore al giorno almeno cinque giorni la settimana. E neanche loro amano la vita. Non c’è ragione per uno che lavora otto ore al giorno di amare la vita, perché è uno sconfitto. Si dorme otto ore, si lavoro otto ore, si va avanti e indietro, tutte le piccole cose che si hanno da fare. […] Come si può amare la vita se si vive soltanto un’ora e mezzo al giorno e si buttano via tutte le altre ore? E questo è quello che ho fatto per tutta la vita. E non l’ho amato. Credo che chiunque lo ami sia un grande idiota. Non c’è modo di poter amare questo genere di vita.

Non mi fido molto delle statistiche, perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media.

I pazzi e gli ubriachi sono gli ultimi santi della terra.

Ovunque vada la folla tu corri dall’altra direzione. Loro si sbagliano sempre.

Ero dotato, sono dotato.
A volte mi guardo le mani e mi rendo conto che sarei potuto diventare un grande pianista o qualcosa del genere. Ma che cos’hanno fatto, le mie mani? Mi hanno grattato le palle, hanno scritto assegni, hanno allacciato le scarpe, hanno tirato la catena del water ecc. Ho sprecato le mani. E la testa.

Il miglior lettore e il miglior essere umano sono quelli che mi fanno la grazia della loro assenza.

L’uomo con la cucina sempre in ordine è, invece, un maniaco. Diffidatene. Lo stato della sua cucina e quello della sua mente coincidono: costui, così preciso e ordinato, si è in realtà lasciato condizionare dalla vita.

Paradossalmente la gente che crede di sapere sempre tutto è proprio quella che non capisce mai un cazzo.

Solo un testa di cazzo ha una risposta per ogni domanda e una sporta di consigli.

La verità sta nelle sfumature.

Capita a tutti, soprattutto ai giovani, di pensare di avere il mondo in pugno, e a volte è anche vero. Ma nell’attimo stesso in cui uno è convinto che tutto vada per il meglio, ci sono leggi statistiche che lavorano alle sue spalle, pronte a fregarlo.

Avevo tenuto molti reading, cominciando dalle librerie, poi le università, infine i night club.

Duemila anni di cristianità e che abbiamo ottenuto? Poliziotti che cercano di tener insieme una merda che va in putrefazione, e che altro? Guerre a non finire, bombardamenti, grassatori per le strade, rapine, gente accoltellata, tanti pazzi che ne hai perduto il conto, non ci fai più caso, lasci che vadano in scorribanda per le strade, in divisa da poliziotti, oppure no.

Avevamo la sensazione che la vita sarebbe stata una gran cosa.

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Magari pensiamo troppo. Sentire di più, pensare di meno.
(Charles Bukowski)

Era un lavoro impossibile, come tanti altri. Ti ammazzavi di fatica e avresti voluto andartene, poi la fatica aumentava e ti dimenticavi di andartene, e i minuti non passavano mai, e ti sembrava di vivere intrappolato dentro un unico minuto, senza speranza, senza via di scampo, troppo inebetito per tagliare la corda e senza un posto dove rifugiarti se anche l’avessi fatto.

Il miglior lettore e il miglior essere umano sono quelli che mi fanno la grazia della loro assenza.

Le uniche persone che conoscono la pietà sono quelle che ne hanno bisogno.

Eccola là, sul divano davanti a me: la signora Morte. Non era mai stata così bella. Che bambola. Non ti lasciava mai nei pasticci. Meglio dell’oro.

Se non vi è rimasta molta anima, e lo sapete, vi resta ancora dell’anima.

Non sopporto la vita di caserma, dormire con un branco di uomini che russano, e poi essere svegliato da un cazzone che suona la tromba, e non mi va di indossare una ruvida camicia verde-oliva. Ho la pelle molto sensibile.

Siete tutti così bravi, siete tutti così fighi, siete tutti così giusti eppure là fuori il mondo è ancora pieno di gente di merda.

Credo che non viaggerò mai più. Viaggiare non è altro che una seccatura: di problemi ce ne sono sempre più che a sufficienza dove sei.

Mi sono trovato a camminare in un mare di fango sotto una pioggia fine e ho pensato, caspita, devi essere matto come dicono altrimenti perché continueresti a camminare in questo fango?

La mosca stava ancora camminando sulla scrivania. Arrotolai il “Racing Form”, le diedi un colpo e la mancai. Non era la mia giornata. Né la mia settimana. Né il mio mese. Né il mio anno. Né la mia vita. Accidenti.

Sono i tipi eccezionali che fanno girare il mondo. Loro fanno i miracoli, mentre noi ce ne stiamo con il culo ammollo.

Il mio consiglio ai giovani scrittori è quello di smettere di cercare consigli dai vecchi scrittori.

Per ogni Giovanna d’Arco c’è un Hitler appollaiato dall’altra estremità dell’altalena. La vecchia storia del bene e del male.

Non è una gara. Non ho mai desiderato la fama o i soldi. Desideravo buttar giù le parole come volevo io, tutto qua. E dovevo buttarle giù, se no mi prendeva qualcosa che era peggio della morte. Le parole non come qualcosa di prezioso, ma come qualcosa di necessario.

«Dovremo sterilizzare un coltello»
«E come si fa?»
«Sul fornello. Sopra la fiamma. Imbavagliamo il ragazzo e glielo tagliamo via. ZAC! In un attimo è fatta.»
«Non morirà dissanguato?»
«Non ha abbastanza culo.»

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Non unirti ai morti di spirito. Scommetti sulla tua vita, e, mentre combatti, fottitene del prezzo.
(Charles Bukowski)

Figlio di puttana, l’uomo è nato per conquistare a fatica ogni centimetro di terreno. Nato per lottare, nato per morire.

Corrono come se avessero il fuoco sotto il sedere in cerca di qualcosa che non si trova. Si tratta fondamentalmente della paura di affrontare se stessi, si tratta fondamentalmente della paura di essere soli. Invece a me fa paura la folla.

Una delle migliori scopate della mia vita. Sentivo l’acqua, sentivo la risacca che andava e veniva. Era come se stessi venendo con tutto l’oceano. E venivo, venivo, non finiva mai. Alle fine rotolai giù.
“Oh Gesù Cristo”, dissi “Oh, Gesù Cristo”.
Non so come mai Gesù Cristo finisse sempre col mischiarsi a faccende del genere.

Accavallò le gambe e si tirò su la gonna. Si può andare in paradiso anche prima di morire.

Il problema degli uomini che passano il tempo a ciondolare nei bar è che hanno un livello percettivo simile a quello del verme solitario.” “Da cosa lo deduci?” “Dal fatto che sono prigionieri di un rituale.” “Che rituale?” “Quello di far cattivo uso delle proprie energie.

Ci sono cose ben peggiori di essere soli, ma spesso ci vogliono decenni per realizzare e spesso quando lo si fa è troppo tardi e non c’è niente di peggio che troppo tardi.

Nella prossima vita voglio essere un gatto. Dormire venti ore al giorno e aspettare che ti diano da mangiare. Starsene seduti a leccarsi il culo. Gli umani sono dei poveretti, rabbiosi e fissati.

I nostri peccati vengon fabbricati in cielo per creare il nostro inferno, di cui evidentemente abbiamo bisogno.

Maledetti noiosi. Su tutta la Terra. Che diffondono altri maledetti noiosi. Che spettacolo dell’orrore. La Terra ne brulicava.

L’autostrada ti ricorda sempre un po’ com’è la gente. È una società competitiva. Vogliono che tu perda così possono vincere loro. E una questione innata e in autostrada viene fuori. Quelli che vanno piano vogliono bloccarti, quelli che vanno forte vogliono superarti.

Ai miei 3 gatti sono state tagliate le palle. Adesso se ne stanno accucciati e mi guardano con gli occhi svuotati di tutto tranne che la voglia di uccidere.

Dicono che l’acqua abbia sorretto Cristo: per uscirne indenni spero che siate quasi altrettanto fortunati.

Mostratemi un uomo che abita solo e ha la cucina perpetuamente sporca e, 5 volte su 9, vi mostrerò un uomo eccezionale.

Non potevo far altro che scolare la lattina di birra e aspettare che cadesse l’atomica.

Io sono il lungo ritorno a casa in macchina al buio, sotto la pioggia, io sono decenni e decenni di corse fatte e vinte e perse e corse di nuovo e io sono me stesso seduto con in mano un programmo e le liste di partenza.

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Voglio dire, mettiamola così: voi immaginate che niente abbia un senso, ma non può essere che tutto sia così, perché vi rendete conto che non ha senso e questa vostra consapevolezza gli dà quasi un senso.
(Charles Bukowski)

La pazzia è relativa, chi stabilisce la normalità?

La mia anima strafogata di birra è più triste di tutti gli alberi di Natale morti del mondo.

Ecco di cosa avevano paura gli uomini. Non solo di essere rinchiusi una volta per tutte. Ma anche di non avere un solo amico. Così, non meravigliatevi, pensai, una situazione così ti fa venire lo scagnazzo. Ti può ammazzare. Il loro trucchetto semplice semplice è quello di farti entrare nella civiltà e di bloccarti dentro. Di obbligarti ad aver tessere d’ogni tipo nel portafoglio. Soldi. Assicurazione. Automobile. Letto. Finestra. Cesso. Gatto. Cane. Piante. Strumenti musicali. Certificato di nascita. Cose con cui incavolarsi. Nemici. Seguaci. Sacchi di farina. Stuzzicadenti. Culo non affetto da contagio. Vasca da bagno. Macchina fotografica. Sciacqui per bocca. Oh mio dio. Serratura (tuffatici dentro, nuotaci dentro, grattagli la schiena) tutto quel che avete, infilatevi nel cuore cose come un paio di pinze, ali di gomma, un c. di ricambio nella cassetta dei medicinali.

Ci sono dei momenti in cui la follia diventa così vera che non è più follia.

Umanità, mi stai sul cazzo da sempre. Ecco il mio motto.

I pazzi e gli ubriachi sono gli ultimi santi della terra.

Voglio dire, potrei essere chiunque, che importanza ha? Che cosa c’è in un nome?

Non posso dirvi perché dovessi bere così tanto prima di sbronzarmi. Forse per via della mia gran rabbia o del grande dolore, oppure perché mi mancava un pezzo del cervello-anima. Forse per via di tutte e due le cose.

Il genio è un uomo capace di dire cose profonde in modo semplice.

Tante volte uno deve lottare così duramente per la vita che non ha tempo di viverla.

Come cazzo si può pensare che sia divertente svegliarsi alle sei e mezzo con la soneria, saltar giù dal letto, vestirsi, ingoiare qualcosa di malavoglia, cacare, pisciare, spazzolarsi denti e capelli e buttarsi nel traffico per arrivate in un posto dove essenzialmente si facevano un sacco di soldi per qualcun altro e essere anche grati a chi ti dava la possibilità di farlo?

I Capi? Senz’anima e di mediocre intelletto, implacabili con i subalterni.

Un buon poeta non sa mai chi e che cosa è, è a un passo dall’orlo dell’abisso, ma non c’è niente di sacro in quello che fa, è un mestiere. Come lavare i pavimenti di un bar.

La razza umana esagera tutto: i propri eroi, i propri nemici, la propria importanza.

C. B.: Non cerco mai di migliorarmi o di imparare qualcosa, rimango esattamente come sono. Non sono uno che impara, sono uno che evita. Non ho voglia di imparare, mi sento perfettamente normale nel mio modo pazzo. F. P.: Ma cosa eviti? C. B.: Di diventare come gli altri.

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Era bello. Che fosse lei a stringermi. A lasciar perdere le parole. (Charles Bukowski)

Resistere significa semplicemente tirare fuori i coglioni e meno sono le chance più dolce è la vittoria.

Lo stile è uno strumento utile per dire quello che hai da dire, ma quando non hai più niente da dire lo stile è un cazzo moscio di fronte alla mirabilissima fica dell’universo.

Spero che la macchina parta. Spero che il lavandino non sia ingorgato. Sono contento di non essermi scopato una studentessa. Sono contento di avere problemi ad andare a letto con le donne che non conosco. Sono contento di essere un idiota. Sono contento di non sapere niente. Sono contento di non essere ancora morto. Quando mi guardo le mani e vedo che sono ancora attaccate ai polsi, mi dico che sono fortunato.

La maggior parte della gente era matta. E la parte che non era matta era arrabbiata. E la parte che non era né matta né arrabbiata era semplicemente stupida.

Figlio di puttana, l’uomo è nato per conquistare a fatica ogni centimetro di terreno. Nato per lottare, nato per morire.

I furbi ci fottono sempre al momento giusto, nel posto giusto, col sorriso giusto. Camminano con sprezzo anche sopra la loro merda.

Per fortuna molti di noi non hanno le esigenze delle masse. Le auto nuove ci annoiano; la televisione è sciocca; l’abbigliamento non ci interessa. La nostra più grande preoccupazione è quella telefonata ubriaca a Kansas City Est. E spesso abbiamo una brava donna che ci tiene alto il morale. Siamo fedeli alle nostre donne perché doniamo tutto il nostro cuore, ma per altre cose le trattiamo male. Non siamo bravi ad ascoltare. I loro amici sembrano stupidi. Noiosi. Non capiamo come altre persone potrebbero essere anche solo un minimo interessanti… Gli scrittori sono una brutta razza.

Il vero casino della vita, pensò, era dover fare i conti con i problemi altrui.

Diventa bravo in qualsiasi campo, e ti crei subito dei nemici. I campioni vengono innalzati affinché la folla provi poi maggior gusto a vederli rotolare, battuti, fra la merda, e goda a subissarli di fischi.

Datemi la carica come a un giocattolo, fatemi cadere oltre il bordo del tavolino da caffè dove il cielo si butta in mare, verso l’ultima fine indicibile.

Anche un pochino di vita ti è cara, quando sei alla fine della vita.

I cani avevano le pulci, gli uomini un sacco di guai.

Io non sapevo conversare né ballare. Tutti sapevano qualcosa che io non sapevo.

Sulla via per l’inferno c’è sempre un sacco di gente, ma è comunque una via che si percorre in solitudine.

A volte penso a questa o a quell’altra delle mie donne. Mi domando cosa speravamo quando abitavamo insieme con la testa a pezzi come la quarta gamba di quel cavallo.

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L’unico atto poetico necessario è la scrittura della poesia, e tutto quello che viene dopo è propaganda.
(Charles Bukowski)

Pensate a tutte le persone che in vita loro non hanno mai sentito musica decente. Non c’è da meravigliarsi che le loro facce cadano a pezzi, non c’è da meravigliarsi che uccidano senza pensarci due volte, non c’è da meravigliarsi che non abbiano cuore.

Io sono il mio dio. Siamo qui per disimparare gli insegnamenti della chiesa di stato, e il nostro sistema educativo. Siamo qui a bere birra. Noi siamo qui per uccidere la guerra. Siamo qui per ridere della probabilità e vivere le nostre vite così bene che la morte tremerà a prenderci.

Non amo particolarmente la gente. Più lontano ne sto e meglio mi sento.

La verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere, sta nella semplicità. La vita è profonda nella sua semplicità.

Voglio sapere perché siamo rimasti insieme tutti questi anni! Voglio sapere se ho sprecato la mia vita!” “Tutti lo fanno, quasi tutti almeno.“

Dev’essere strano vivere con me. È strano per me.

Andò giù bene, ci voleva proprio. Naturalmente era da codardi sforzarsi di dimenticare l’incomprensibile, però necessario.

La cosa migliore è essere soli ma mai veramente soli.

Quel bar non lo aveva mai visto così pieno. Sulla via per l’inferno c’è sempre un sacco di gente, ma è comunque una via che si percorre in solitudine. Si spinse avanti a gomitate per prendere la sua vodka liscia.

Ecco come il mondo finì, non con una bomba atomica, ma con merda merda merda.

Essere molto malati ed essere morti sono condizioni molto simili agli occhi della società.

Il fatto è che prendere il culo e portarlo un po’ fuori da qui mi costringe a guardare l’Umanità e quando guardi l’Umanità devi PER FORZA reagire. È tutto troppo, un horror show continuo. Sì, laggiù mi annoio, sono terrorizzato, ma per il momento mi sento anche una specie di studioso. Uno studioso dell’inferno.

La morte non conta un cazzo quando ti serve un posto per dormire.

«Non lo so dottore. Le ho detto che sono un uomo confuso.»
«Ha provato con uno psichiatra?»
«Inutile. Sono spenti, senza immaginazione. Non ho bisogno di uno psichiatra. Ho sentito dire che finiscono per molestare le loro pazienti. Vorrei fare l’analista. Se potessi scoparmi tutte le donne, mi andrebbe di fare l’analista; al di là di questo non servono a niente.»

Il sesso era un trabocchetto, una trappola. andava bene per gli animali. Avevo troppo buon senso per sciocchezze simili.

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Scendere dal letto il mattino era come affrontare il muro vuoto dell’Universo.
(Charles Bukowski)

Se non scrivo per una settimana mi ammalo, non riesco più a camminare, mi gira la testa, vomito, non mi alzo dal letto. Ho bisogno di scrivere a macchina. Se mi tagliassero le mani scriverei con i piedi. Sicché non ho mai scritto per i soldi, ho scritto per questo stimolo imbecille.

Ero alla bancarotta, il governo era alla bancarotta, il mondo era alla bancarotta.

Ma chi cazzo li aveva, i fottuti soldi?

Piedi di formaggio | anima caffettiera | mani che odiano le stecche da biliardo | occhi come graffette | preferisco il vino rosso.

L’anima non esiste. È tutta una fregatura. gli eroi non esistono. I vincitori non esistono − è tutta una fregatura e una gran cagata. I santi non esistono, i geni non esistono son tutte fregature, tutte favole, è così che va avanti il giochetto. Ognuno cerca solo di tirare a campare e d’aver fortuna − se ci riesce. Il resto non sono che stronzate.

Allungai una mano, aprii il libro verso la metà e cominciai a leggere Guerra e Pace di Tolstoj. Niente di nuovo. Era ancora un brutto libro.

Per me scrivere è tirare fuori la morte dal taschino, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo.

Il guaio di ogni aforisma, di ogni affermazione, è che può facilmente diventare una mezza verità, una fregnaccia, una bugia o un appassito luogo comune.

Scrivere poesie non è difficile. Difficile è viverle.

Le coperte erano scivolate via e io guardai quella schiena bianca, le scapole appuntite sembravano lì lì per trasformarsi in ali.

La gente è fortunata. Le piace tutto: coni gelati, concerti rock, cantare, ballare, odio, amore, masturbazione, panini col wurstel, balli folk, Gesù Cristo, i pattini a rotelle, lo spiritualismo, il capitalismo, il comunismo, la circoncisione, i fumetti, Bob Hope, lo sci, la pesca, l’omicidio, il bowling, i dibattiti. Tutto. Non hanno molto, perché non si aspettano molto. Ma sono una grande banda.

Quando la morte verrà a pigliarci, […] ci sputerà via come un osso già spolpato e pulito da un pezzo, indurito e secco e… che cosa? E niente.

Cosa potrebbe fare un poeta senza tormento? Ne ha bisogno come della sua macchina per scrivere.

Ecco il problema di chi beve, pensai versandomene un altro: se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare; se non succede niente si beve per far succedere qualcosa.

Il matrimonio, Dio, i figli, i parenti e il lavoro. Non ti rendi conto che qualsiasi idiota può vivere così e che la maggior parte lo fa?

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Bukowski detto Gambe d’Elefante, il fallito. (Charles Bukowski)

Quando arrivai a New Orleans mi assicurai di non alloggiare in un casino, anche se tutta la città ci assomigliava.

S’incomincia a salvare il mondo salvando un uomo alla volta. Tutto il resto è magniloquenza romantica o politica.

Ecco come il mondo finì, non con una bomba atomica, ma con merda merda merda.

E me ne stavo lì a parlare con i morti.

Non riesco a affrontare la vita, quando sono sobrio.

“Piccola”, dissi, “sono un genio ma nessuno lo sa all’infuori di me.

“Siamo pieni di niente” dicevano “e per noi niente è pieno…”

La tua scrittura, mi disse, è così cruda. È come una mazza, eppure ha umorismo e tenerezza …

E in qualche modo riuscirai a superare i giorni vuoti e i giorni pieni e i giorni noiosi e i giorni detestabili e i giorni straordinari, tutti così piacevoli e così deludenti perché noi siamo tutti così simili e così diversi.

Ero un agnostico. Gli agnostici non avevano molto di cui discutere.

Bel quartiere. Definizione di bel quartiere: un posto dove non puoi permetterti di vivere.

A volte devi solo fare pipì nel lavandino.

Quando hai bevuto il mondo era ancora là fuori, ma per il momento non ti aveva preso per la gola.

Il mio cuore è vecchio di mille anni. Non sono come le altre persone.

L’uomo con la cucina sempre in ordine è, invece, un maniaco. Diffidatene. Lo stato della sua cucina e quello della sua mente coincidono: costui, così preciso e ordinato, si è in realtà lasciato condizionare dalla vita.

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Il codardo è uno che prevede il futuro. il coraggioso è privo d’ogni immaginazione. (Charles Bukowski)

Per me la mia merda puzza meglio, tranne quella di un cane.

Non tutti pensavano di poter essere un dentista o un meccanico automobilistico, ma tutti sapevano di poter essere uno scrittore.

Uno stolto e il suo denaro si diranno presto addio.

Non si poteva sottovalutare il pubblico ma non bisognava nemmeno leccargli il culo. C’era una via di mezzo, e bisognava trovarla.

Ero il tipo che vive di solitudine; senza solitudine ero come un altro uomo senza cibo o senz’acqua. Ogni giorno passato senza solitudine mi indeboliva.

Decisi di restare a letto fino a mezzogiorno. Forse allora metà mondo sarebbe morta e sarebbe stato meno difficile sopportarla.

L’uomo è la fogna dell’universo.

Non possiamo ingannare la morte ma possiamo farle fare così tanta fatica che quando arriverà a prenderci saprà di avere ottenuto una vittoria altrettanto perfetta della nostra.

A uccidere i dinosauri fu il fatto che si mangiarono tutto quello che avevano intorno, poi si mangiarono fra di loro e quando ne restò uno solo quel figlio di puttana semplicemente morì di fame.

Era bello stare insieme e bastava. Comprai un paio di panini, patatine e da bere, e mangiammo in riva al mare, poi dormimmo abbracciati per un’oretta. Era in un certo qual modo anche meglio che far l’amore. E le ore filavano via stando insieme senza alcuna tensione.

Nuove avversità arrivano come un treno in orario.

Aspettavano di morire ma non avevano una fretta particolare. C’erano molte cose a cui pensare.

Il mondo è meno di una lisca di pesce.

Tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo! Non fosse che per questo dovremmo amarci tutti quanti e invece no, siamo schiacciati dalle banalità, siamo divorati dal nulla.

Dormiremo insieme stanotte, cercando di inserirci nella carta da parati.

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Tenetevi le vostre vergini voi giovani, date a me vecchie appassionate con i tacchi alti, con culi che hanno dimenticato d’invecchiare.
(Charles Bukowski)

Ovviamente è possibile amare un essere umano, se non lo si conosce abbastanza bene.

La schiavitù non è stata eliminata affatto, è solo stata allargata fino a comprendere i nove decimi della popolazione.

Ospedali e galere e puttane: ecco le università della vita. Ho preso diverse lauree. Chiamatemi dottore.

La pazzia è relativa, chi stabilisce la normalità?

Che differenza c’è fra poesia e prosa? La poesia dice troppo in pochissimo tempo, la prosa dice poco e ci mette un bel po’.

Il sesso è una cosa interessante ma non ha un’importanza decisiva. Cioè è meno importante, dal punto di vista fisiologico, della defecazione. Un uomo può tirare avanti per 70 anni senza una figa ma può morire in una settimana se le budella non gli si muovono.

Scrivo ancora. Nei primi quattro mesi di quest’anno ho scritto duecentocinquanta poesie. Sento ancora la follia scorrermi dentro, ma ancora non ho scritto le parole che avrei voluto, la tigre mi è rimasta sulla schiena. Morirò con addosso quella figlia di puttana, ma almeno le avrò dato battaglia. E se fra voi c’è qualcuno che si sente abbastanza matto da voler diventare scrittore, gli consiglio va’ avanti, sputa in un occhio al sole, schiaccia quei tasti, è la migliore pazzia che possa esserci, i secoli chiedono aiuto, la specie aspira spasmodicamente alla luce, e all’azzardo, e alle risate. Regalateglieli. Ci sono abbastanza parole per noi tutti.

Ma l’aspetto positivo dell’essere un ubriacone è che non eri mai stitico. A volte pensavo al fegato, ma lui non parlava mai, non diceva mai: “Smettila tu stai ammazzando me io ammazzerò te ” Se avessimo il fegato parlante non avremmo bisogno degli Alcolisti Anonimi.

È sempre un processo di lasciar perdere, in un modo o nell’altro.

La gente la sera è in libertà provvisoria dalle fabbriche, dai magazzini, dalle stazioni di servizio, dai macelli. Il giorno dopo tornano dentro, ma adesso sono fuori, ubriachi di libertà. Non pensano alla schiavitù della povertà. I ricchi staranno bene finché i poveri non impareranno a costruire bombe atomiche nei loro seminterrati.

E allora cosa c’è che non va?. – La gente non mi piace. – Credi che sia una bella cosa?. – No, probabilmente no.

Non ero ancora morto, solo in un stato di rapido decadimento.

La poesia coincide con la follia? La non-poesia è la follia.

Dev’essere strano vivere con me. È strano anche per me.

Il genere umano ha molte debolezze, ma le due principali erano: incapacità di arrivare in orario e incapacità di mantenere le promesse.

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Trovai l’ultimo bicchiere di vino mescolato a cenere di sigaro e tristezza.
(Charles Bukowski)

Fin troppa gente che falliva in tutto il resto si votava all’Arte e poi continuava a fallire anche lì.

A volte ho la sensazione di essere solo al mondo. Altre volte ne sono sicuro.

La vita mi faceva semplicemente orrore. Ero terrorizzato da quello che bisognava fare solo per mangiare dormire e mettersi addosso qualche straccio. Così restavo a letto a bere. Quando bevi il mondo è sempre lì fuori che ti aspetta ma per un po’ almeno non ti prende alla gola.

A volte pensavo al fegato, ma lui non parlava mai, non diceva mai: “Smettila, tu stai ammazzando me e io ammazzerò te!” Se avessimo il fegato parlante non avremmo bisogno degli Alcolisti Anonimi.

Ti trovi a uscire in retromarcia entrando nella vita stessa.

La gente non ha bisogno di affetto. Quello di cui ha bisogno è il successo, in una forma o nell’altra. Magari successo in amore, ma non necessariamente.

Alcune persone non impazziscono mai. Che vite davvero orribili devono condurre.

Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l’anima in fiamme.

Voglio essere sepolto vicino all’ippodromo… per sentire la volata sulla dirittura d’arrivo.

Attenti a quelli che cercano continuamente la folla, da soli non sono nessuno.

Non mi fido molto delle statistiche, perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media.

C’è una dozzina di modi per perdere una corsa e un modo solo per vincerla.

La sanità mentale è un’imperfezione.

Non mi piacciono gli uomini perfettamente rasati, con la cravatta e un buon lavoro. Mi piacciono gli uomini disperati, con i denti rotti, il cervello a pezzi e una vita da schifo.

Quello che più mi piace, mi sa, è che nel tempo tutto si risolve, si aggiusta, si cicatrizza, indipendentemente da quel che penso o faccio.

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I grandi uomini sono i più soli.
(Charles Bukowski)

L’uomo nasce per morire. Che significato ha? Stare lì ad aspettare.

Pensate a tutti i milioni di persone che vivono insieme anche se non gli piace, che odiano il loro lavoro e sono spaventati all’idea di perderlo: non c’è da stupirsi che le loro facce abbiano l’aspetto che hanno.

A volte mi sento come fossimo tutti prigionieri di un film. Sappiamo le battute, sappiamo dove metterci, come recitare, manca solo la macchina da presa. Però non possiamo uscire dal film. Ed è un brutto film.

Eterna risorge sempre la speranza, come un fungo velenoso.

Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l’anima in fiamme.

La razza umana mi ha sempre, disgustato. Ciò che, in sostanza, me la rende disgustosa è la malattia dei rapporti familiari, il che include il matrimonio, scambio di potere e aiuti, cosa che, come una piaga, come una lebbra, poi diviene: il tuo vicino di casa, il tuo quartiere, la tua città, la tua contea, la tua patria… tutti quanti che s’abbrancano stronzamente gli uni agli altri, nell’alveare della sopravvivenza, per paura e stupidità animalesca.

Ma il pericolo mi piaceva molto. Mi faceva fischiare le orecchie e stringere il buco del culo. Si vive una volta sola, giusto? A parte Lazzaro. Povero babbeo, lui è dovuto morire due volte. Ma io ero Nick Belane. Si fa solo un giro, sulla giostra. La vita era degli audaci.

La verità sta nelle sfumature.

Il migliore interprete dei sogni è chi li fa.

Ci sono delle persone che devono sempre andare da qualche parte. “andiamo al cinema!” “andiamo in barca!” “andiamo a scopare!” “andate a cagare tutti quanti”, dico sempre io, “lasciatemi in pace qui”.

L’anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando gli sei vicino.

Ci vuole un certo dosaggio, fra solitudine e folla. Un certo equilibrio ecco il trucco, per non finire fra quattro pareti imbottite.

Hai visto che occhi? È malato. È malato di sogni. Siamo tutti malati di sogni. Ecco perché siamo qui.

Tentai il suicidio 2 o 3 volte ma fallii per una ragione o l’altra: semplicemente, non ero un buon suicida professionista.

La mia unica ambizione è quella di non essere nessuno; mi sembra la soluzione più sensata.

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E in qualche modo riuscirai a superare i giorni vuoti e i giorni pieni e i giorni noiosi e i giorni detestabili e i giorni straordinari, tutti così piacevoli e così deludenti perché noi siamo tutti così simili e così diversi.
(Charles Bukowski)

A volte le cose sono proprio come sembrano, ecco tutto.

Tante volte uno deve lottare così duramente per la vita che non ha tempo di viverla.

Gli intestini quasi mi penzolavano fuori dal culo come la coda di un cane.

La tristezza è causata dall’intelligenza. Più comprendi certe cose, e più vorresti non comprenderle.

A quanto pareva un uomo aveva solo un’alternativa, vivere una vita frenetica o diventare un barbone.

Avrei potuto gridare per strada qualsiasi cosa senza che nessuno mi sentisse, senza che nessuno alzasse un dito. non si può dire che avrebbero dovuto. non chiedevo amore. Ma c’era qualcosa di molto strano. I libri non ne avevano mai parlato. I genitori non ne avevano mai parlato. I ragni sì. Vaffanculo.

Detesto i prati. Tutti hanno un prato con l’erba. E quando si tende a fare le cose che fanno tutti gli altri, si diventa tutti gli altri.

Solo i poveri conoscono il significato della vita; chi ha soldi e sicurezza può soltanto tirare a indovinare.

Io sono il mio dio. Siamo qui per disimparare gli insegnamenti della chiesa di stato, e il nostro sistema educativo. Siamo qui a bere birra. Noi siamo qui per uccidere la guerra. Siamo qui per ridere della probabilità e vivere le nostre vite così bene che la morte tremerà a prenderci.

Resistere ha senso solo se ne esci con qualcosa in mano alla fine. Ma resistere tanto per resistere è l’infelice condizione di milioni di persone.

Non arrivavo da nessuna parte, e neanche il resto del mondo, per quello. Stavamo tutti in giro in attesa di morire e nel frattempo facevamo alcune cosette per riempire lo spazio. Certuni non facevano neanche le cosette. Eravamo delle verdure.

Il mondo vivrebbe molto più facilmente senza libri che senza fogne. E ci sono posti sulla terra dove ce ne sono pochi degli uni e poche delle altre. Io naturalmente preferirei vivere senza fogne, ma io sono malato. Eppure mi alzo e mi sento un guscio vuoto.

Danforth appese i corpi uno ad uno dopo che l’asciugatrice meccanica ebbe finito di strizzarli. Bagley sedeva ai telefoni. “quanti ne abbiamo fatti?”
“19. proprio una buona giornata.”
“merda, è proprio così. sembra proprio una buona giornata. quanti ne abbiamo piazzati ieri?”
“14.”
“discreto. discreto. se continuiamo così faremo un mucchio di grano. l’unica preoccupazione che ho è che potrebbero chiuder baracca in Vietnam,” disse Bagley dei telefoni.

Agli scrittori piace soltanto la puzza dei propri stronzi.

«Non prendertela troppo. Non è stata colpa tua. È stato l’alcool. Mi è successo altre volte».
«Va bene, allora non dovresti bere tanto. A nessuna donna piace venire dopo la bottiglia».

“Anche Hank gioca,” disse Sarah. “Punta sui cavalli. Ci va ogni volta che corrono.”
François mi guardò. “Ah, i cavalli! E vinci?”
“Mi va di crederlo…”

Sicuro? La sicurezza si poteva averla anche in galera. Tre metri quadrati tutti per voi senza affitto da pagare, senza conti della luce e del telefono, senza tasse, senza alimenti. Senza tassa di circolazione. Senza multe. Senza fermi per ogni guida in stato di ubriachezza. Cure mediche gratuite. La compagnia di persone con gli stessi interessi. Chiesa. Inculate. Funerali gratuiti.

Mentre aspettavo ammazzai quattro mosche. Accidenti, la morte era dappertutto. Uomini, uccelli, belve, rettili, roditori, insetti, pesci, nessuno aveva la minima probabilità di sfuggirle. Li sistemava tutti. Non sapevo che cosa fare, al riguardo. Mi venne la depressione.

Pareva autentico. Ma tante cose paiono autentiche, come le lapidi.

Ogni uomo è un poeta.

Tutti gli scrittori sono dei poveri idioti. È per questo che scrivono.

“Mi scusi,” ha detto, “lei è Charles Bukowski?”
“Charles Darwin,” ho risposto e l’ho piantato lì.

Per essere uomo di mondo mi comportavo proprio come uno studentello.

Aspettavano di morire ma non avevano una fretta particolare; c’erano molte cose su cui pensare.

Il giorno dopo mi recai alle Pompe Funebri Porto d’Argento a controllare la situazione. Un settore maledettamente redditizio, quello… niente periodi morti.

Eravamo di nuovo in America e il tassametro ticchettava e tutto quello che avevo da fare era scrivere ancora una volta.

O.K., Signore, diciamo pure che esisti. Sei stato Tu a mettermi in questa situazione. Vuoi mettermi alla prova. E se io mettessi Te, alla prova? E se io decidessi che non esisti? Mi hai messo in un bel guaio, tra i miei genitori e questi foruncoli. Io credo proprio di averlo passato, l’esame. Sono più forte di Te. Se Ti degni di scender giù, adesso, Ti sputo in un occhio, ammesso che Tu ce li abbia, gli occhi. E il culo? Ce l’hai il culo? La fai la cacca? Quel prete non ha mai voluto rispondere a questa domanda. Ci ha detto di non dubitare. Dubitare di che? Io penso che Tu abbia esagerato con me, e allora Ti chiedo di scender giù, di farTi vedere, perché voglio anch’io metterTi alla prova! Aspettai. Niente. Aspettavo Dio. Continuai ad aspettare. Poi mi addormentai, credo.

La poesia qualcosa vale, credetemi. Impedisce di impazzire del tutto.

La differenza tra Democrazia e Dittatura è che in Democrazia prima si vota e poi si prendono ordini; in una Dittatura non c’è bisogno di sprecare il tempo andando a votare.

Il problema è che cerchiamo qualcuno con il quale “invecchiare insieme”… Mentre il segreto è trovare qualcuno con cui restare bambini.

Chi ha inventato la scala mobile? Gradini che si muovono. Poi si parla di pazzi. Gente che va su e giù per le scale mobili, negli ascensori, che guida automobili, le porte dei garage che si aprono schiacciando un pulsante. Poi vanno in palestra per smaltire il grasso. Fra quattromila anni non avremo più le gambe, strisceremo direttamente sul culo, o forse rotoleremo come matasse di rovi.

Sapere che c’è una via d’uscita ti aiuta a restare dentro. Mi spiego? Altrimenti sarebbe la follia.

Fiutavo la morte nell’aria. E adesso che la fiutavo non ero poi così sicuro che avesse un buon profumo.

Comunque tutti finivano per crepare, era un dato di fatto. Niente di nuovo. Il problema era l’attesa.

Voglio così tanto che non è qui e che non so dove cercarlo.

Se vivi in un armadio con i topi e mangi pane vecchio ti vogliono bene. In quel caso sei un genio.

Nessuno trova mai la persona giusta.

Che differenza c’è tra un galeotto e l’uomo della strada? Il galeotto è un perdente che ci ha provato.

Le due più grandi invenzioni dell’uomo sono il letto e la bomba atomica: il primo ti tiene lontano dalle noie, la seconda le elimina.

La maggior parte della gente era matta. E la parte che non era matta era arrabbiata. E la parte che non era né matta né arrabbiata era semplicemente stupida.

Tanta gente urla la verità, ma senza stile è inutile, non serve.

Avevo gli occhi tristi e le scarpe vecchie e nessuno mi voleva bene. Ma avevo da fare.

Gente che va su e giù per le scale mobili, negli ascensori, che guida automobili, le porte dei garage che si aprono schiacciando un pulsante. Poi vanno in palestra per smaltire il grasso.

La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.

Passai accanto a duecento persone e non riuscii a vedere un solo essere umano.

La religione va bene negli ospedali. Dio gode di una certa popolarità in posti del genere.

Avrei potuto anche accontentarmi, ma è così che si diventa infelici.

Mai fidarsi di quelli che vanno in giro in tuta.

Come m’immagino Dio? Capelli bianchi, barba lunga e niente uccello.

Sapevo che le code mi stavano uccidendo. Non riuscivo ad accettarle, al contrario di tutti gli altri. Tutti gli altri erano normali. Per loro la vita era bella. Potevano far la coda senza provare dolore. Potevano mettersi in coda e starci per sempre.

Che fine ha fatto la semplicità? Sembriamo tutti messi su un palcoscenico e ci sentiamo tutti in dovere di dare spettacolo.

Non so gli altri, ma io al mattino quando mi chino per allacciarmi le scarpe penso: Cristo Onnipotente, e ora? La vita mi fotte, non ce la intendiamo. Devo prenderla a piccole dosi, non tutta assieme.

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Bukowski: frasi d’amore da dedicare al partner

Non possono ovviamente mancare anche tante frasi sull’amore di Bukowski. Crude, reali e perfette per una dedica sincera ed appassionata. Scegliete il pensiero che preferite e inseritela in una lettera o in un biglietto personale. Con le frasi d’amore Bukowski realizza messaggi che possono essere inviati tramite Whatsapp, oppure postateii sui social come dedica alla persona amata.

L’amore è una forma di pregiudizio. Si ama quello di cui si ha bisogno, quello che ci fa star bene, quello che ci fa comodo. Come fai a dire che ami una persona, quando al mondo ci sono migliaia di persone che potresti amare di più, se solo le incontrassi? Il fatto è che non le incontri.

L’amore si rinsecchisce, pensai tornando verso il bagno, anche più velocemente dello sperma.

Oh pezzi d’idioti! ogni donna è una macchina da fottere, lo capite questo o no? si concedono al miglior offerente! L’amore non esiste! È un miraggio, è una favola, come il Natale!

Bisogna essere coraggiosi e anche un po’ collo per aprire il cuore e donarlo a qualcuno.

Tutto si riduce all’ultima persona a cui pensi la notte, è lì che si trova il cuore.

Io e te, sdraiati su un letto qualunque, in un posto qualunque, uno sull’altro a viziarci.

Al momento conosco un paio di uomini che sembrano davvero innamorati… sono uomini logorati dal loro triste destino, non riescono a tirarsi fuori da quella situazione.

L’amore va bene per quelli che riescono a sopportare il sovraccarico psichico. È come trasportare sulle spalle un bidone pieno di spazzatura oltre un fiume di piscio in piena.

L’amore è una strada discretamente significativa; il sesso è abbastanza significativo.

L’amore è una parolaccia.

Nessun rapporto è una perdita di tempo: se non ti ha dato quello che cercavo, ti ha insegnato di cosa hai bisogno.

Lei è stata un evento che mi ha travolto fortemente, troppo fortemente. Ed io, forse, ero troppo distratto o troppo disattento per non innamorarmi.

L’amore non è che il risultato di un incontro casuale. La gente gli dà troppa importanza.

Io non voglio più qualcuno che mi ripeta in continuazione che ci sarà sempre e non mi lascerà o tradirà mai. Mi basta qualcuno che ogni volta che mi mandi a fan**lo e venga sempre a riprendermi.

Gli innamorati diventano spesso nervosi, pericolosi. Perdono il senso della realtà. Perdono il senso dell’umorismo. Diventano irritabili, psicotici e noiosi. Ammazzano perfino la gente.

Ma che cretini quei due, l’amore li aveva colpiti così forte che si erano rincogl**niti, ma lo dovevi vedere quando si ritrovavano dopo le guerre del cuore: lui l’accarezzava sulla guancia e l’universo non contava più nulla.

Una delle migliori sensazioni al mondo è quando abbracci qualcuno e lui ricambia stringendoti più forte.

A me piacciano quelle persone un po’ distratte; quelle che appena le abbracci sembrano ricomposto, mentre prima cadevano in mille pezzi.

Se inizierò a parlare di amore e stelle, vi prego: abbattetemi.

Esprimere ciò che sentite, non abbiate paura delle conseguenze, perché il tempo non fa sconti a nessuno. Amate, odiate, buttatevi a capofitto in ogni cosa che vi sia emozioni forti. Le persone sono lo spettacolo più bello al mondo. E non si paga il biglietto.

E gli occhi che sembravano il cielo dopo che è piovuto.

Potrei dire che l’amore è come l’alcool. Lo provi una volta, ti fa girare la testa, ne vuoi ancora e ancora. Ti fa sentire male, tanto male che dirai di non voler provare mai più. Ma poi, al prossimo bicchiere ci ricascherai. E non dirai di no.

frasi di bukowski sull'amore
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Charles Bukowski: citazioni sulle donne

Nel corso della sua travagliata esistenza lo scrittore americano non ha mai nascosto di aver nutrito un amore e una passione smisurata nei confronti delle donne. Cosa che si evince dalle frasi significative che ci ha lasciato e che ancora oggi piacciono così tanto. Di seguito abbiamo selezionato una serie di frasi di Charles Bukowski belle, dedicate proprio alle donne. Adesso non vi resta che scegliere la vostra citazione del poeta preferita.

Il mondo sarebbe un posto di merda senza le donne. La donna è poesia. La donna è amore. La donna è vita. Ringraziale, coglione!

Da dove venivano le donne? Ce n’era una scorta infinita. Ciascuna di esse era diversa, unica.

Una delle più grandi opere d’arte del mondo: una donna con delle belle gambe che esce dalla macchina.

Non essere giù perché la tua donna ti ha lasciato: ne troverai un’altra e ti lascerà anche quella.

Dietro quel seno, quelle labbra da baciare al sapore di pesca, si chiudeva a chiave e si portava dentro una piccola dispettosa bambina di cinque anni, lei che non voleva crescere, che non aspettava altro che le rimboccassero le coperte calde. Lei era magia incompresa, ma io l’avevo capita.

Io dico alle donne che la faccia è la mia esperienza e le mani sono la mia anima.

Le donne, pensai, le donne sono magiche. Che esseri meravigliosi!

Non aspettare la donna giusta. Non esiste. Ci sono donne che riescono a farti provare qualcosa di più col loro corpo o con la loro anima, ma sono esattamente le stesse che ti accoltelleranno proprio sotto gli occhi della folla.

Alle donne piacciono i lanci di biancheria sporca, gli urli, le tragedie. Poi gli scambi di promesse. Io non ero molto bravo, con le promesse.

Non c’è donna più bella di quella che passa sotto la tua finestra e un attimo dopo non c’è più.

Eppure le donne, le donne che valevano qualcosa, mi spaventavano perché finivano col volere la mia anima, e io volevo tenere per me quello che ne restava.

Prendetemi la donna, ma lasciatemi stare la macchina.

Lei si rigirò su un fianco, posò il capo sul mio braccio. La guardai. Tutto il cielo e la terra si specchiavano nei suoi occhi… Seguitammo a guardarci. Mi pareva che avrei potuto annegarci nei suoi occhi. Poi l’accarezzai sul viso, ci baciammo, la trassi a me. La strinsi. Con l’altra mano le frugavo fra i capelli. Fu un bacio d’amore, un lungo bacio di puro amore.

Mi guardai intorno. Non c’era nessuna donna lì in quel caffè. Ripiegai sulla cosa che sta al secondo posto in graduatoria: sollevai il mio bicchiere e lo scolai.

Le donne erano destinate a soffrire; non c’era da meravigliarsi che volessero sempre grandi dichiarazioni d’amore.

Mai far capire a una donna quanto è importante, altrimenti non ti dà scampo.

frasi di bukowski sulle donne
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Frasi sui gatti di Bukowski: un aspetto particolare del suo scrivere

Tra le tante passione dell’autore, un ruolo importante ricoprivano i gatti. Bukowski amava i felini al punto da dedicare loro un’opera: “Sui gatti” una raccolta scritta in prosa e poesia dove l’autore mostra la sua personalità, la sua vita privata e svela in particolare il suo amore per i gatti. Ecco gli aforismi di Bukowski dedicati a loro.

…a quei dannati gatti
non importa
proprio
niente di niente.
E
se gliene importasse
non mi piacerebbero
neanche
un po’:
le cose cominciano a perdere il loro
valore naturale
quando si avvicinano
alle faccende
umane

Più gatti hai, più a lungo vivrai.

ai miei piedi,
la sanno lunga,
sono più
in gamba,
e gli istanti dell’attimo esplodono
smisurati
e un passato fortunato
non potrà mai essere
distrutto.

Non mi piace l’amore a comando, come ricerca, l’amore deve venire da te, come un gatto affamato alla porta.

Avere una banda di gatti intorno è bello, se ti senti giù, basta guardare i gatti e ti senti meglio, perché loro sanno che tutto è semplicemente com’è.

… addormentato a letto mi sveglio
e il suo naso tocca il mio
naso e quel paio
di occhi gialli bellissimi
si RIVERSANO
in ciò che è rimasto della mia anima.

Avete un gatto? O dei gatti?
Quelli dormono, ragazzi. Possono dormire venti ore al giorno e hanno un aspetto meraviglioso. Loro lo sanno che non c’è niente per cui agitarsi.
Il prossimo pasto. E qualcosina da uccidere qua e là.
Quando mi sento lacerato dentro, mi basta uno o più dei miei gatti.
Sono nove. mi basta guardarne uno mentre dorme o sonnecchia per rilassarmi.
Per me la scrittura è come un gatto. Mi consente di affrontare tutto il resto. Mi fa sbollire. Almeno per un po’.

Questo gatto sono io. Tutte e due siamo barboni sopravvissuti alla strada.

I randagi continuano ad arrivare e non ce la sentiamo di mandarli via.

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Le più belle poesie di Charles Bukowski

Come abbiamo detto Charles Bukowski è stato un grande scrittore, ma soprattutto un grande poeta. Ecco perché abbiamo raccolto alcune delle sue opere più belle, tra le quali poter scegliere la poesia di Bukowski perfetta per te o semplicemente estrapolare una delle citazioni di Bukowski che preferite, che meglio raccontano la vostra visone della vita.

Anormale
Quando facevo le elementari
il maestro ci raccontò la storia
di un marinaio
che disse al capitano:
“La bandiera? Spero di non
vederla più, la bandiera!”
“Molto bene,” gli fu risposto,
“il tuo desiderio
sarà esaudito!”
E lo chiusero nella
stiva
e ce lo tennero,
mandandogli cibo
di sotto
e morì laggiù
senza vederla mai più
la bandiera.

Una storia davvero spaventosa
per dei bambini,
molto
efficace.
Ma non efficace
abbastanza per
me.
Stavo lì seduto a pensare,
bene, è brutto
non vedere la
bandiera,
ma il bello è
non dover vedere
la gente.
Però
non alzai la mano
per dir niente del genere.
Sarebbe stato ammettere
che non volevo vedere
neppure loro.
Ed era vero.

Guardavo dritto alla
lavagna
che sembrava migliore
di chiunque.

Posta
La posta aumenta.
lettere su lettere per dirmi
che grande scrittore
che sono,
e poesie, romanzi, novelle,
racconti, ritratti.
qualcuno chiede solo un autografo,
un disegno, una parola.
altri propongono una corrispondenza
permanente.
io leggo tutto, butto tutto,
faccio i miei
affari.
so bene che nessuno è
un “grande” scrittore.
può esserlo
stato,
ma scrivere è un’impresa
che ricomincia da capo
ogni volta
e tutti gli elogi,
i sigari, le bottiglie
di vino inviate
in tuo onore
non garantiscono
come sarà la riga successiva,
e soltanto quella conta,
il passato è
inutile,
siede sulle ginocchia
degli dei
mentre i secoli
svaniscono
nel loro marcio
celere
sfarzo.

Fuori posto
Brucia all’inferno
questa parte di me che non si trova bene in nessun posto
mentre le altre persone trovano cose
da fare
nel tempo che hanno
posti dove andare
insieme
cose da
dirsi.

Io sto
bruciando all’inferno
da qualche parte nel nord del Messico.
Qui i fiori non crescono.

Non sono come
gli altri
gli altri sono come
gli altri.

Si assomigliano tutti:
si riuniscano
si ritrovano
si accalcano
sono
allegri e soddisfatti
e io sto
bruciando all’inferno.

Il mio cuore ha mille anni.
Non sono come
gli altri.
Morirei nei loro prati da picnic
soffocato dalle loro bandiere
indebolito dalle loro canzoni
non amato dai loro soldati
trafitto dal loro umorismo
assassinato dalle loro preoccupazioni.

Non sono come
gli altri.
Io sto
bruciando all’inferno.

L’inferno di
me stesso.

frasi di charles bukowski
L’inferno era come te lo facevi tu. (Charles Bukowski)

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Immagini di Bukowski: frasi raccolte in foto

Terminiamo come di consueto con qualche video dedicato a Charles Bukowski con frasi e immagini. Le nostre foto sono sempre originali e particolarmente adatte a post social virali e piacevoli. Scegliete quindi le le frasi di Bukowski che preferite tra quelle in queste immagini e stampatele o usatele alla prima occasione. Inoltre vi proponiamo i tanti aforismi di Bukoski raccolti anche i video da condividere o semplicemente guardare per trovare compagnia nelle parole dello scrittore.

frasi di bukowski
Io so che una notte, in qualche camera da letto, presto, le mie dita scivoleranno | tra | morbidi capelli puliti || canzoni che nessuna radio | trasmette || tutte tristezza, sogghignando | in cascata.
(Charles Bukowski)
frasi charles buokowski
Il capitalismo è sopravvissuto al comunismo. Bene, ora si divora da solo
(Charles Bukowski)
frasi celebri bukowski
Io vedo dove Brigitte Bardot s’è tagliata i polsi e ha preso delle pillole, ma come noialtri si arrangerà a continuare nonostante tutto.
(Charles Bukowski)
frasi bukowski
È questa la nostra nuova civiltà: come gli uomini una volta vivevano sugli alberi e nelle caverne adesso vivono in automobile e sull’autostrada.
(Charles Bukowski)
charles bukowski frasi
I soldi hanno solo due cose che non vanno: o sono troppi o sono troppo pochi.
(Charles Bukowski)
charles bukowsi aforismi
Ognuno di noi ha i suoi inferni, si sa. Ma io ero in testa, di tre lunghezze sugli inseguitori.
(Charles Bukowski)
bukowski frasi
Ero troppo ubriaco per lamentarmi: sentivo solo il morso e la tristezza selvaggia di un’altra buona cosa persa per sempre. (Charles Bukowski)
frasi sui gatti bukowski
Lo sapevate che i gatti dormono venti ore su ventiquattro? Non c’è da stupirsi che abbiano un aspetto migliore del mio.
(Charles Bukowski)
bukowski aforismi
L’incertezza della conoscenza non era diversa dalla sicurezza dell’ignoranza.
(Charles Bukowski)

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