Frasi Ligabue: 340 pensieri e immagini con estratti dalle sue canzoni

Ligabue: frasi bellissime da dedicare

Le frasi delle canzoni di Ligabue hanno accompagnato diversi momenti della vita di ognuno di noi. Di seguito vi proponiamo immagini e frasi di Ligabue con i suoi pensieri e aforismi più belli, non solo dei brani, ma anche di libri e interviste. In questo modo potrete scegliere sicuramente le più belle da condividere sui social o su Whatsapp. Vediamo insieme  le migliori frasi di Ligabue.

Frasi canzoni Ligabue

Iniziamo con alcune frasi di Ligabue da dedicare, citazioni davvero molto belle. Nelle frasi delle canzoni di Ligabue troviamo moltissime riflessioni sulle persone, sulla società e spesso sono un vero e proprio inno alla vita. Non mancano per Ligabue aforismi e massime che sono rimaste nella memoria. Insomma, se lo amate, sicuramente ne avrete già sentite molte. Ecco per voi tantissime frasi belle di canzoni di Ligabue.

Il patto è stringerci di più, prima di perderci, forse ci sentono lassù… è un po’ come sputare via il veleno… urlando contro il cielo!

A mia volta mi fido del mondo, non ti dico le botte che prendo… Non c’è modo di starsene fuori da ciò che lo rende tremendo e stupendo.

Sono io che guido, io che vado fuori strada; sempre io che pago, non è mai successo che pagassero per me.

Sopravvissuti ai nostri pensieri, a consigli, sbadigli, falsi sensi unici.

Non è tempo per noi che non ci svegliamo mai, abbiamo sogni però troppo grandi e belli sai… belli o brutte abbiam facce, che però non cambian mai, non è tempo per noi e forse non lo sarà mai!

La radio ti passa un po’ di metadone, qualcosa nascosto in qualche canzone, canzoni che sanno chi sei molto meglio di te… Gli accordi migliori rimangono sempre quei tre… In pieno rock’n’roll!

Se per ogni sbaglio avessi mille lire, che vecchiaia che passerei.

Ho messo via un po’ di legnate i segni, quelli, non si può, che non è il male né la botta ma purtroppo il livido.

Sotto gli occhi annoiati e distratti del mondo, la pallottola è in canna in bella calligrafia, la giustizia che aspetti è uguale per tutti…ma le sentenze sono un pelo in ritardo! Avvocati che alzano il calice al cielo sentendosi Dio.

Non è tempo per noi, che non ci adeguiamo mai, fuori moda, fuori posto, insomma sempre fuori dai.

Forse il segreto è non pensarci più e godersela fino in fondo.

Siamo pronti per non cambiare, al di là di chi c’ha ragione.

Brutta storia, dico corro, corro e resto sempre in fondo: sono fuori allenamento o è allenato il mondo?

Ogni passo è una scelta ogni passo fa l’impronta.

Se sotto il cielo c’è qualcosa di speciale passerà di qui prima o poi.

Non ha voglia né tempo di pregare Dio perché può contare soltanto sul suo dolore, sui sei colpi e infine su di sé.

E c’è chi non si sbaglia mai, ti guarda e sa chi sei. E c’è chi non controlla mai dietro la foto. E c’è chi non ha avuto mai, nemmeno un dubbio mai.

Per di qui, per mesi e per chilometri, finché qualcuno dice ‘Tu dov’è che stai andando, che siam tutti qui?’ ‘Io non vado da nessuna parte, io sto andando e basta.

Tira su col naso tutta la notte qui intorno. Figurati se le stelle non hanno odore. Figurati se non hanno ritmo. Tira dentro la puzza morbida del cielo…

Hai atteso in coda col tuo numerino, e sei il solo a non spingere.

Per ogni passo strisciato, stanco, e nel frattempo tutto il resto è fretta.

Una stella fa luce senza troppi perché… Ti costringe a vedere tutto quello che c’è.

Non sai quanto ci manchi, non tornano i conti a doverti trovare…

Sono stati giorni di tempesta e vento ed era pronto solo chi era pronto, ma adesso sai a cosa vai incontro: chi non è morto è già più forte!

Io voglio un mondo all’altezza dei sogni che ho. Voglio volere, voglio deciderlo io se mi basta o se no.

Son stati giorni che han lasciato il segno e stare al mondo è già di più un impegno.

Sono proprio i “limiti” della canzone a fare da garanti per la presenza dell’emozione.

L’impatto con il mondo è sempre duro, per chi lo vede come un posto scuro.

Certe notti sei solo più allegro, più ingordo, più ingenuo e coglione che puoi. Quelle notti son proprio quel vizio che non voglio smettere, smettere mai!

Nato da un sospiro o da un temporale, l’ostetrica ti batte e non ti chiede come va… Be’, benvenuto qui tra luce e confusione, nessuno che ti ha chiesto se volevi, se volevi uscir di là… là…

Traguardi che sono partenze ed un tramonto che è come un mattino.

A parte che ho ancora il vomito per quello che riescono a dire. Non so se son peggio le balle oppure le facce che riescono a fare.

È dura non essere al sicuro ed avere tutto quel bisogno di futuro.

E io che il mio disprezzo me lo tengo dentro, che il letamaio è colmo già pubblicamente. Ma quei presunti puri, mi possono baciare queste chiappe allegramente.

Hai un momento, Dio? No perché sono qua, insomma ci sarei anch’io. Hai un momento Dio, o te o chi per te avete un attimo per me?

Ho perso le parole vorrei che ti bastasse solo quello che ho.

A mia volta mi lascio un po’ stare, e mi faccio un periodo di mare… Che a mia volta non è che mi cerco, che poi non si sa cosa posso trovare – da me.

Non si può sempre perdere, per cui giochiamoci, certe luci non puoi spegnerle. Se è un purgatorio è nostro perlomeno.

Ma la direzione non è in una canzone, e anche adesso faccio ciò che posso.

E salto, salto, ma rimango giù.

Abituato a morso e fuga, mi sporco di fango, catrame e di ruggine. L’istinto mi spinge a un sole che mi asciuga a un metro dalla grandine.

E la valigia ha cominciato a pesare, tu devi ancora partire.

A parte che i Sogni passano se uno li fa passare, alcuni li hai Sempre difesi, altri hai dovuto vederli finire.

Se il cielo è vuoto o il cielo è pieno, il giorno che ci guarderemo si saprà.

Sei dovunque, sei comunque, sei la malattia e la cura.

Certe notti la strada non conta e quello che conta è sentire che vai.

Fatti per correre o per rallentare, c’è anche chi ha deciso di andare al passo che gli pare.

Il cielo non tiene, la Terra decide che siamo pesanti.

Credo che ci sia qualcosa chiuso a chiave e che ogni verità può fare bene o fare male.

E gli occhi han preso il colore del cielo, a furia di guardarlo. E con quegli occhi, ciò che vedevi nessuno può saperlo.

L’una e mezzo ed è un tormento, sei la fuori e sei qui dentro, sei dovunque, sei comunque al centro.

Non c’è peggiore sordo di chi non vuol sentire, tu pensa a chi non sente e poi ne vuol parlare.

Si fa presto a cantare che il tempo sistema le cose, si fa un po’ meno presto a convincersi che sia così.

Ho ancora la forza e guarda che ne serve  per rendere leggero il peso dei ricordi.

Ti voglio credere per come cammini, per le promesse che comunque mantieni. Io ti voglio credere per quello che chiedi e che non chiedi.

Io suono, dico e sbaglio, ma sempre e solo a modo mio.

Voglio non dire mai “è tardi”, oppure “peccato”, voglio che ogni attimo sia sempre meglio di quello passato.

Me lo merito questo mondo. E addirittura, forse, lui merita me.

Certe vite passano, leggere come le canzoni, che dietro le canzoni vanno. Certe vite sfumano, veloci come le canzoni, che dentro le canzoni stanno.

Leggero, nel vestito migliore, senza andata né ritorno, senza destinazione. Leggero, nel vestito migliore, sulla testa un po’ di sole ed in bocca una canzone.

Noi siamo qui, quando lo vuoi: ci accendi e poi ci siamo noi.

Ci vuol sudore e un minimo di cuore se non vuoi lo zero a zero.

Cosa ci fai in mezzo a tutta questa gente? Sei tu che vuoi o in fin dei conti non ti frega niente?

Siamo il culo sulla sedia, il dramma, la commedia, il facile rimedio; siamo l’arroganza che non ha paura, siamo quelli a cui non devi chiedere fattura!

Dicono che nasci solo per soffrire ma se soffri bene vinci il premio di consolazione.

C’è chi ha perso una brutta partita, però, forse una fiche gli è restata e può darsi ci sia un altro giro di ruota.

Vado come un uomo, ci provo fino in fondo a stare come tutti, in pari con il mondo.

Quando tiri in mezzo Dio o il destino o chissà che, che nessuno se lo spiega perché sia successo a te.

Credo che ci voglia un Dio ed anche un bar.

Dicono che tutto sia comunque scritto quindi tanto vale che non sudi, nasci da incendiario, muori da pompiere, dicono.

Vieni qua che ti faccio vedere dov’è il nostro pezzo di mondo.

È come a mosca cieca, vinci e non ti trovo, forse cerco quella che non c’è.

Io invece ti vedo, sento e conosco benissimo. So cos’hai provato e cosa stai provando. Conosco i sensi di colpa di cui sei capace. Specialmente se sono relativi a qualche ferita che puoi avermi inferto. Figuriamoci questa volta.

Ogni tanto non ci pensi non pensarci è già una scelta.

Libera uscita in libero mondo libera scelta di dirlo io com’è che mi spendo…

E non mi basta mai, niente ci basta mai, tutto quanto non basterà mai, perché ognuno di noi è il suo centro del mondo.

Se il mondo cambia, qualche mondo non cambia mai.

Fra tu e te, io preferisco usare come soggetto te.

Può darsi tu non sia come ti volevano, se ti consola, come te, ci siamo in un bel po.

Soffia su questo tempo, tienilo acceso sempre tu che puoi.

Un conto è volere vedere le stelle un conto è farsi guidare, un conto è saperle là in alto e lasciarle un po’ fare.

Quanto costa fare finta di essere una star?

La musica fa sempre il proprio dovere, la prendi un momento e si lascia trombare, e va con un altro e tu non si sa con chi vai.. Però te la godi pensando che ci tornerai…

Quante vite non capisci, e quindi non sopporti, perché ti sembra non capiscan te.

Vedi in fondo siamo sempre Qui, e non è obbligatorio essere eroi.

Copriti per bene, che non ti conviene il mondo qui.

E ti sei opposto all’onda ed è li che hai capito che più ti opponi e più ti tira giù.

La musica ti gira dentro alle vene, che ognuno a suo modo è un tossico vero di pere d’affetto, di sogni, di sesso, di idee. Sei tossico sempre di cose che non sono tue.

Quelli come me… Si va finché ce n’è, ma è come non venisse mai il momento.

E in faccia c’hai tutti i pregi e i difetti che sono in parte condanna e un po’ compagnia.

Fatti sentire, come dovessi morire.

Il parassita che attacca la pianta, la coccinella che si nutre del parassita, l’uccello che mangia la coccinella e poi concima con il guano. La bellezza dell’equilibrio della bellezza.

Gli occhi fanno quel che possono, niente meno e niente più… Tutto quello che non vedono è perché non vuoi vederlo tu.

Dalla radio alle case c’è chi rompe e non chiede scusa. ce lo dite cosa fate a chi piscia nel vostro più bel cimitero?!

La danza del delirio la conduci tu. Io sto solo imparando a non pestarti i piedi.

Questa qua è per te che sai sempre scegliere, io invece non ho scelta, te la devo scrivere.

Hai pregato bestemmiando per la rabbia.. Per tutta l’agonia.. Per le scelte che, stava facendo Dio.

Si viene e si va cercandoci un senso, che poi alla fine il senso è tutto qua.

Sole, pioggia, neve e tempesta, sui tuoi capelli, su quello che hai visto, e braccia per tenere e fianchi per ballare.

È il mondo che dice tu pensa alla salute… che c’è chi pensa a quello a cui non pensi tu!

Pensarlo possibile ti spinge a darti da fare. Se ti rassegni, se pensi che invece il meglio sia passato, allora ti metti nel tuo angolo, immobile, ad aspettare l’arrivo del peggio.

Ha un tatuaggio sulla spalla: dice “il rock non mi molla”… Mentre l’altro sopra il cuore dice “Elvis”.

Buonanotte all’Italia deve un po’ riposare tanto a fare la guardia c’è un bel pezzo di mare, c’è il muschio ingiallito dentro questo presepio che non viene cambiato, che non viene smontato e zanzare vampiri che la succhiano lì se lo pompano in pancia un bel sangue così.

Se ti scrivo solo adesso, è che sono io così, è che arrivo spesso tardi, quando sono già i ricordi che hanno preso casa qui. Non è vero ciò che ho detto, qua c’è tutto a dire che ci sei… Fai buon viaggio e poi, poi riposa se puoi…

E sole, pioggia, neve e tempesta, sulla valigia e nella tua testa, e gambe per andare e bocca per baciare.

Lì, sempre lì, lì nel mezzo, finché ce n’hai stai lì.

Il cielo non pesa. Non ne ha alcuna intenzione. Forse, da parte sua, non ce l’ha mai avuta.

Una foto di donna gli brucia da dentro la giacca, chiaramente dalla parte del cuore, e la gamba gli duole del peso e del freddo di un cannone che, chissà come, è riuscito a trovare.

Alla fine non è mai la fine, ma qualche fine dura un po’ di più. Da qui in poi si può solo andare, ognuno come può portando nel bagaglio quel che c’era.

Quanti generi di pesci e che correnti forti, perché ‘sto mare sia come vuoi te.

Non ci si bagna nello stesso fiume.

È una certa profezia il volume delle tue bugie.

A chi ha paura di restare fermo, e sogna un po’ più forte quando è sveglio.

Ho visto tanti Giuda tutti in buona fede.

E non se lo chiedono più cosa facciamo qui, nelle nostre mutande.

Una volta qui c’era il Bar Mario, l’han tirato giù tanti anni fa. E i vecchi sono ancora lì che dicono che senza non si fa.

Quel che conta non si vede, lo puoi solo immaginare. Certi sogni sanno sanguinare un po’.

Ma non ho scelto io di stare qui con l’uomo nero appena lui mi lascia è con voi che voglio stare.

A mia volta invecchio alla svelta perché non rinuncio a una certa illusione.

Strade troppo strette e diritte per chi vuol cambiar rotta oppure sdraiarsi un po’. Che andare va bene però a volte serve un motivo.

È per te questa qua, per la tua golosità, ti strofini contro il mondo, tanto il mondo non ti avrà.

Io gli ho dato la mano. Lui è rimasto sorpreso. Proprio non capiva. Semplicemente ci tenevo a ricordarmi cosa volesse dire stringere una merda di mano.

Ti chiedo scusa mamma se ti ho fatta un po’ arrabbiare ma fai fermare tutto che ho capito la lezione.

Certa gente, pensa solo a dire “sei fuori tempo“.

Credi, credici un po’ metti insieme un cuore e prova a sentire.

C’è chi vuol solo passare ad un altro rimpianto.

Solo rock’n’roll, l’han detto anche gli Stones, non è mai troppo

Persi o no siamo ancora in piedi, non so chi ma qualcuno si sentirà così…

Chiudi gli occhi e tieni il tempo e sarà quasi fatta dai. C’è chi vince e c’è chi perde, noi balliamo casomai. Non avremo classe ma abbiamo gambe e fiato finché vuoi.

Quelli come me si svegliano alle 3 e dicono che i giorni sono corti.

C’è chi ha scritto bestemmie sul cuore, però i conti per sé li sa fare, e il totale non cambia anche se fa star male.

Le donne lo sanno, c’è poco da fare, c’è solo da mettersi in pari col cuore.

Due lepri si danno una bella scrollata, e al prossimo campo si fermano un po’… Si fermano a urlare “siamo qui, angelo della nebbia, guardaci… buttaci solo un po’ di colore”.

M’abituerò a non trovarti, mi abituerò a voltarmi e non ci sarai, mi abituerò a non pensarti quasi mai…

Sul piano del piano bar ci son troppe poche mance e allora va avanti a suonare un pezzo buono per la pancia.

C’ero quando ho fatto male c’ero anche quando mi hanno fatto male.

Ridiamo come le montagne non appena gli voltiamo le spalle, ogni volta che sono sicure che nessuno le veda. Come il mare che si ostinano a chiamare furioso mentre le tempeste non sono che i suoi sghignazzi. Come le nuvole che se piangono pioggia è solo per il gran ridere. Come il vento che non fa che sganasciarsi e soffia soltanto perché deve riposare il respiro. Ridiamo come il cielo che deve avere tutti i motivi per ridere di noi ma anche con noi. Ridiamo come non potranno mai fare gli animali che non sanno cosa si perdono. Ridiamo come solo i più fortunati riescono a fare. Ridiamo di cuore.

Protagonisti Anonimi, sì ma interpretazione reale.

Un conto è ripeterti spesso che sei fortunato…

Tu che mi dai il profilo buono, tanto ti scappa tutto il resto, come fai presto a essere chi sei.. a non cambiare.

Siamo quelli che, da quelli come te, non si fanno mai pagar da bere, perché siamo quelli che, è meglio se lo sai, con quelli come te son sempre pari.

E non ci prendono i quarant’anni e non ci prenderà Bill Gates e non ci prendono con i sondaggi che non ci prendono con noi.

C’è chi mi vuole come vuole, un po’ più santo, più criminale, un po’ più nuovo, un po’ più uguale, mi vuole come vuole.

Quando hai solo diciott’anni quante cose che non sai; quando hai solo diciott’anni forse invece sai già tutto, non dovresti crescer mai.

Quanto più è profondo il pozzo meno arrivano gli spruzzi… quanto più ristagna il tuo disprezzo.

A quelli che una coppia è già una folla, e dicono che il cielo sia una balla.. a quelli che da soli ci stan stretti, e pensano che il cielo sia di tutti. A lui e lei che stanno insieme solo con la colla.

Certe notti ti senti padrone di un posto che tanto di giorno non c’è.

Quando il cuore senza un pezzo il suo ritmo prenderà, quando l’aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà, quando questa merda intorno sempre merda resterà riconoscerai l’odore perché questa è la realtà.

Sembra il suono di una voce che parte proprio da te, siamo in onda di qualche cosa.

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Frasi di Ligabue sulla vita

Tra le più belle frasi di Ligabue, ne troviamo molte sulla vita. Sono certamente frasi famose di Ligabue, con parole belle e profonde. In molte canzoni sentiamo delle riflessioni sull’esistenza, talvolta malinconiche altre volte più allegre. Molte vi avranno toccato nel profondo e noi abbiamo provato a riproporvene alcune. Ecco allora le frasi di canzoni di Ligabue belle sula vita.

Quando indietro non si torna quando l’hai capito che… che la vita non è giusta come la vorresti te. Quando farsi una ragione vorrà dire vivere.

E le senti le vene piene di ciò che sei e ti attacchi alla vita che hai.

Giorno per giorno, sempre ballando, non prendere mai questa vita né poco né troppo sul serio.

Niente paura ci pensa la vita, mi han detto così. Niente paura si vede la luna persino da qui.

Una vita da mediano, a recuperar palloni, nato senza i piedi buoni, lavorare sui polmoni.

Quando batte un po’ di sole dove ci contavi un po’ e la vita è un po’ più forte del tuo dirle “ancora no” quando la ferita brucia la tua pelle si farà.

Bistecca intanto urla per una primiera e sul suo letto si sta ballando un bolero, sua moglie brucia di febbre di vita e si sta facendo le cure.

Quando canterai la tua canzone, la canterai con tutto il tuo volume che sia per tre minuti o per la vita avrà su il tuo nome!

C’è un piatto pieno di vita puntata in scommesse già perse in partenza, ma prima di tutto van tutte giocate, che l’allibratore si diverta un po’.

Lambrusco e pop corn, non è così facile, perché prima e dopo il sogno c’è la vita da vivere.

Questa è la mia vita: tieniteli tu i consigli, io non l’ho capita, figurati se tu fai meglio.

Di lui alcuni hanno detto che fosse uno stronzo colossale. Altri al contrario hanno detto che fosse uno dei più grandi geni mai esistiti. Come al solito la verità la sapeva soltanto lui, solo che non ce la può più raccontare perché se n’è andato. Solo che quelli come lui non se ne vanno per sempre: rimangono incastrati in qualche pellicola, in qualche pezzo della nostra anima, in qualche parte della nostra vita, perché, perché Marlon Brando è sempre lui!

C’è qualcosa fra te e la vita che non ho ancora conosciuto, mentre ridi così facilmente. C’è qualcosa fra te e la vita, chissà quanto vi conoscete mentre ridi, mentre ridi.

Questa è la mia vita, certi giorni non si batte, certi altri meno. È così che va per tutti,certi giorni è poca, certi giorni sembra troppa e invece non lo è mai.

E la vita è un po’ più forte del tuo dirle “grazie no”.

Che il futuro è fuori garanzia… un bacio e via.

Dicon tutti che la vita è corta: basta che ti giri un attimo e capisci che non riesci a farci stare tutto.

Una vita da mediano, da uno che si brucia presto, perché quando hai dato troppo devi andare e fare posto. Una vita da mediano, lavorando come Oriali, anni di fatica e botte e vinci casomai i mondiali.

E adesso dimmi com’è andata? Com’è stato il viaggio di una vita lì con te? Io spero solo tutto bene, tutto come progettavate voi da piccole… Stai bene lì con te?

Si viene e si va comunque ballando, pensando “una vita forse non basterà.”

E poi… vivere a orecchio, senza ricette che qualcun altro ha prescritto, e poi… starci un po’ stretto, ma vivere a orecchio. E poi… vivere a orecchio, metterci tutto e forse stonare di brutto, e poi senza il biglietto vivere a orecchio.

Ma la magia più grossa giura che gli è successa in casa sua, con il suo cane per pubblico: –Per una magia così– dice –val la pena vivere.

Vento per vento, a favore oppure contro.. cosa c’è di male in fondo a vivere?

Vivere è un atto di fede, mica un complimento.

“Vale la pena vivere!” Mi chiederai: “Sì, ma perché?”. So solo che ti dirò: “Vale la pena, vedrai”.

Ma io non mi vergogno se suono per restare vivo.

Dicono che noi ci stiamo buttando via, ma siam bravi a raccoglierci.

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Frasi di Ligabue d’amore

Che dire invece dell’amore? Di frasi d’amore Ligabue ne ha scritte davvero tantissime. Raccontano delle storie, o parlano in generale di questo sentimento in tutte le sue sfumature. Dunque ecco le frasi di Ligabue sull’amore che abbiamo raccolto per voi.

Credo a quel tale che dice in giro che l’amore porta amore: credo! Se ti serve chiamami scemo, ma io almeno credo.

Ho visto che l’amore cambia il modo di guardare.

Ti prendi il mio tempo, ti prendi il mio spazio, ti prendi il mio meglio.

Sono qui per l’amore.. per le facce curiose che fa.

Grazie per il tempo pieno, grazie per la te più vera, grazie per i denti stretti, i difetti, per le botte d’allegria, per la nostra fantasia.

E così hai ripreso a fumare, a darti da fare. È andata come doveva, come poteva. Quante briciole restano dietro di noi, o brindiamo alla nostra o brindiamo a chi vuoi.

Sono qui per l’amore.. per riempire col secchio il tuo mare, con la barca di carta che non vuole affondare.

Metti in circolo il tuo amore, come quando dici: “perché no?”

Hai cercato di capire, ma non hai capito ancora se di capire si finisce mai.

Che sono nato per me, ma mi frega l’amore…

E in mezzo a tutto questo perdersi c’è un uscio chiuso nell’anima chissà se ti ricordi la tua chiave dov’è. E in mezzo a tutto questo sciogliersi fa più il destino o la volontà? Se la risposta è amore la domanda qual è, qual è?

Mentre il sole alle spalle pian piano va giù, e quel sole vorresti non essere tu.

Hai provato a far capire con tutta la tua voce anche solo un pezzo di quello che sei.

Con tutto il sangue andato a male, e poi di colpo questo andarsi bene, un solo sole che forse basterà. Con tutto il sangue andato a male, e poi di colpo questo andare insieme, in una vita che forse basterà. Questo andarsi bene qua.

Io non so se è proprio amore, faccio ancora confusione, so che sei la più brava a non andarsene via.

Ci si sceglie per farselo un po’ in compagnia, questo viaggio in cui non si ripassa dal via.

E ti sei opposto all’onda ed è li che hai capito che più ti opponi e più ti tira giù.

L’amore conta, l’amore conta, conosci un altro modo per fregar la morte?

L’amore conta, l’amore conta, e conta gli anni a chi non è mai stato pronto Nessuno dice mai che sia facile e forse qualche Dio non ha finito con te.

E quelle che sanno spiegarti l’amore o provano almeno a strappartelo fuori, e quelle che mancano sanno mancare e fare più male.

Quanti generi di pesci e che correnti forti, perché sto mare sia come vuoi te.

Quante vite non capisci, e quindi non sopporti, perché ti sembra non capiscan te…

Come ci frega l’amore: dà degli appuntamenti e poi viene quando gli pare.

È più forte di me questo gioco d’amore, si può solo guardare come va a finire.

Ho messo via un bel po’ di cose ma non mi spiego mai perché, io non riesca a metter via te.

Appoggiati a me che se ci dovesse andar male cadremo insieme, e insieme sapremo cadere.

Portami ovunque, portami al mare, portami dove non serve sognare. Chiedimi il cambio solo se devi: sei brava a guidare?

E dopo portami oltre che lo sai fare dove sparisce qualsiasi confine fammi vedere che cosa vuol dire viaggiare col cuore.

Portami dove mi devi portare: Africa, Asia o nel primo locale. Fammi sentire che cosa vuol dire partire davvero.

Quella che non sei non sei, ma io sono qua e se ti basterà, quella che non sei non sarai, a me basterà.

Porta la tua vita, che vediamo che succede a mescolarle un po’.

Parlami, parlami, senza dire niente…

Tutte queste onde pronte a scomparire, resta solo il mare: quanto ci sei?

Tutte queste luci, tutte queste voci, tutti questi amici… Tu dove sei?

Eri solo da incontrare, ma tu ci sei sempre stata.

Se un bel giorno passi di qua, lasciati amare e poi scordati svelta di me che quel giorno è già buono per amare qualchedun altro, qualche altro…

Quante volte sei passata, quante volte passerai, e ogni volta è sempre un colpo all’anima.

E quegli occhi li conosco io li ho visti spesso nudi ma non si vedeva mai la fine il tuo cuore accelerato le pupille dilatate e non mi restituisci il cuore.

E che tristezza che mi fa quel comico, quando qui manchi tu.

Cosa vuoi che sia? Passa tutto quanto, solo un po’ di tempo e ci riderai su. Cosa vuoi che sia? Ci sei solo dentro, pagati il tuo conto e pensaci tu. Chi ama meno è meno fragile, tutti dicono così.

Ti voglio credere perché tu ci credi, perché sei dolce tanto quanto sei dura. Io ti voglio credere perché sei sicura di qualcosa.

Ti vengo a prendere e mi aspetto di tutto, e non dev’essere per forza perfetto.

Cosa c’entra quel tramonto inutile? Non ha l’aria di finire più. E ci tiene a dare il suo spettacolo, mentre qui, manchi tu.

E ora che ci sei, dato che ci sei, fammi fare un giro su chi non son stato mai, dato che ci sei, come io vorrei…

Ho visto la bellezza che ti spacca il cuore, e occhi come il mare nel momento del piacere.

Il primo bengala sparato nel cielo quando mi perdo. Sei sempre così: il centro del mondo.

E adesso che sei dovunque sei, Chissà se ti arriva il mio pensiero, Chissà se ne ridi o se ti fa piacere.

Tu che ti giri sul tuo seno, mentre mi chiedi del futuro, e io ti rispondo solo quel che sai, cioè non si sa mai.

Quante volte sei mancata, quante volte mancherai… un colpo al cerchio ed un colpo all’anima.

Tutto questo tempo pieno di frammenti e di qualche incontro… tu non ci sei.

Ci son treni che non ripassano, ci son bocche da ricordare, ci son facce che si confondono, e poi ci sei tu, e ora ci sei tu…

Qui con la vita non si può mai dire, arrivi quando sembri andata via. Ti sento dentro tutte le canzoni.

È come un nuovo sapore, che mi fa ingordo e senza ingrassare.

E ogni volta è un colpo sordo all’anima.

Mi cerco nei tuoi occhi, perché alla fine è un gioco di specchi, perché alla fine è un gioco che non mi va di perdere.

E allora bambina c’è poco da dire se non che mi troverai qua.

È un po’ che ti ho chiusa fuori, acqua che passa, e piova o non piova…

Più ti guardo e più mi meraviglio, e più ti lascio fare. Che ti guardo, e anche se mi sbaglio, almeno sbaglio bene.

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Le frasi di Ligabue sull’amicizia

Ovviamente l’amicizia non può mancare nella nostra rassegna. Gli amici, la “brigata”, hanno un posto importante anche nelle canzoni di Liga. Perciò abbiamo estrapolato frasi di Ligabue sull’amicizia estratte dalle sue canzoni più belle, che fanno riflettere su questo legame che le persone scelgono nell’arco della loro vita. Ecco tante frasi belle da leggere e condividere.

Abbiamo amici che neanche sappiamo, finché va bene ci leccano il culo.

Lui ha lasciato sul comodino due lire che suo padre berrà, bevono già molti loro amici, scappano via soltanto così, solo che la mattina dopo son sempre lì, son sempre lì, son sempre lì… Salviamoci la pelle!

La forza della banda sta nel non-dover-piacere, perché giocare a rock’n’roll comunque è un’opinione.

Io penso che le persone non si dimenticano. Non puoi dimenticare chi un giorno ti faceva sorridere, chi ti faceva battere il cuore, chi ti faceva piangere per ore intere. Le persone non si dimenticano. Cambia il modo in cui noi le vediamo, cambia il posto che occupano nel cuore, il posto che occupano nella nostra vita. Ci sono persone che hanno tirato fuori il meglio di me, eppure adesso tra noi, c’è solamente un semplice “ciao”. […] Ci sono persone che nonostante mi abbiano fatto versare lacrime, mi abbiano stravolto la vita… mi hanno insegnato a vivere. Mi hanno insegnato a diventare quello che sono. E, anche se oggi tra noi resta solamente un sorriso o un semplice ciao, faranno per sempre parte della mia vita. Io non dimentico nessuno. Non dimentico chi ha toccato con mano, almeno per una volta la mia vita. Perché se lo hanno fatto, significa che il destino ha voluto che mi scontrassi anche con loro prima di andare avanti.

Ti conosco così bene che ognuna delle tue reazioni l’ho prevista e poi l’ho vista fastidiosamente capitare.

Non saremo delle star ma siam noi, in questi giorni fatti di ore andate per un weekend e un futuro che non c’è.

Ti vengo a prendere perché non ho scelta perché so vivere una sera per volta.

ci son rappers da parrocchia, e punk per sentito dire… La banda è fuori genere, ma dice ciò che deve dire, e te lo dice in faccia.

Non è tempo per noi che non vestiamo come voi, non ridiamo, non piangiamo non amiamo come voi! Troppo ingenui o testardi, poco furbi casomai… non è tempo per noi e forse non lo sarà mai!

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Tatuaggi: frasi di Ligabue da imprimere sulla pelle

Quante persone scelgono di tatuarsi la frase di una canzone significativa? Sicuramente le frasi di Ligabue da tatuare non mancano, e abbiamo selezionato alcuni pensieri belli. Perciò se state cercando delle frasi belle di Ligabue per un tattoo, ecco di seguito le nostre proposte per voi.

Il Destino ha la sua puntualità.

Questa è la mia vita, se entri chiedimi il permesso.

Si viene e si va per sempre, tra gusto e dolore.

Il meglio deve ancora venire.

Un colpo all’anima.

Ci sei sempre stata.

Qua c’è tutto a dire che ci sei.

Quando la ferita brucia la tua pelle si farà.

Sei sempre così… il centro del mondo!

Chi si accontenta gode… così così.

M’abituerò a non trovarti.

Sono qui per l’amore.

Ho perso le parole.

Tu sei lei.

Nasci solo e solo andrai.

Balliamo sul mondo!

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Frasi belle Ligabue da libri e interviste

Dopo aver visto le frasi celebri di Ligabue di canzoni e parole adatte ai tatuaggi, passiamo a quelle che sono provengono da libri e dalle interviste. Sono tra le frasi più belle di Ligabue, che possono davvero portare a riflessioni importanti. Insomma, se amate questo cantautore e scrittore, non potrete di certo fare a meno di leggerle e condividerle.

Io e la pazienza abbiamo strappato le foto in cui eravamo insieme.

Io vivo la canzone come una sorta di colloquio fra me e l’ascoltatore e mi piace pensare che il lavoro che uno fa su sé stesso si rifletta in termini positivi nella società.

C’è una canzone mia, che si chiama Leggero, che è una vera e propria dichiarazione di intenti. Leggero, nel vestito migliore, sulla testa un po’ di sole ed in bocca una canzone. Quello lì è un obiettivo che mi prefiggo da tanto tempo e che ad un certo punto, cantandolo, me lo ricordo.

Questo Paese non è di chi lo governa, ma di chi ci abita.

Sei scoppiata a piangere. Sei corsa ad abbracciarmi. Forse è stato solo merito della paura, ma hai ripreso ad aver bisogno di me. Mi hai permesso di rientrare. Era quello che mi serviva per prendere il coraggio necessario per dartene. Non ti sarebbe successo niente, piccola. Potevi fidarti di me ora che avevi ripreso a farlo.

Ho capito che la paura rende soli. E io finora, grazie a te non lo sono mai stata.

Grazie per la neve che sta scendendo. Mi è sempre piaciuta, ma adesso mi sembra proprio puntuale. Tempestiva. Porta pulizia. Porta bianco. Costringe all’attenzione. Ai tempi lunghi. Lima rumori e colori. Lima le bave dei sensi. Ce n’è bisogno. Ancora per un po’.

Io e la pazienza giriamo la faccia dall’altra parte quando ci incrociamo.

Non so se riuscirò mai ad essere all’altezza della tua pazzia.

Loro non lo sanno che noi due ci possiamo parlare senza aprire bocca.

Stai sotto la neve, ho bisogno di parlarti.

Siamo a fine settembre. Il tempo non passa mai e nello stesso tempo vola. Le giornate sono frenate dalla fatica della nostra separazione ma, a guardarle dopo, si deve fare i conti su quanto tempo non abbiamo passato insieme.

Hai diritto a un partner con cui condividere la vita.

Quando riesci a realizzare qualcuno dei tuoi sogni, provi una doppia sensazione: subito l’esaltazione per quello che stai vivendo e poi la rassegnazione per il fatto che quel sogno, essendo diventato realtà, non ce l’hai più.

Tu non lo vedi ma, lasciatelo dire, è passato Picasso sulla tua faccia.

Io e la pazienza, ora, ci stiamo inviando qualche cartolina.

Ci sono suicidi da mezzo minuto e altri che sono bengala d’aiuto, conosco qualcuno suicida da anni deciso nel tempo deciso nei panni. Conosco qualcuno che è già seppellito, continua a morire non ha ancora finito. Modello di molti nebbianti qua attorno morenti a passeggio giorno per giorno.

Ti lasciavi andare. Ti consegnavi ad un destino che nessuno ti aveva confermato. E lo facevi da sola. Come non volessi ricordare che, qualunque fosse stato il cammino, qualunque la meta, io ci dovevo essere. […] Ti sei lasciata andare ancora. Ma questa volta non ad un presunto destino. Ti sei lasciata andare a me.

Credo che ci sia sempre da parte mia la tentazione di provare a raccontare, per quanto sia possibile, le emozioni. Quando è difficile farlo con le parole cerco di raccontare dei contesti in cui quell’emozione prova ad uscire da sola.

Adesso è tardi. Tardi per venire via. Tardi per raccontarmi altre balle. Tardi per le domande e per le risposte.

Niente è meglio di Niente?

Usi il blu e fai sentire un po’ di dio o dei suoi affini. Usi il giallo per dire che il sole non lo si può guardare in faccia. Il giallo per il potere. Il giallo per il volere. Usi il rosso per l’incombenza del sangue, la dipendenza dal sangue, l’intraprendenza del sangue. Usi il rosso per le radici. Usi il bianco per accendere la luce. Usi il nero per spegnerla. Per accendere l’ombra. Oppure li mescoli e abusi delle migliaia di nuove possibilità.

A me fa stare bene l’idea che le mie canzoni siano fischiettate un po’ da tutti, non mi importa da chi o da quale ceto sociale, e ancora di più se sono suonate voce e chitarra.

Nelle prime interviste, come qualsiasi rocker che vuole sboroneggiare, dicevo: non mi vedo a cinquant’anni a fare questo, adesso non solo mi ci vedo, ma guardo con attenzione gli Stones. Ci sto ancora bene sul palco a “ballare sul mondo.”

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Ligabue immagini con aforismi

Ecco ancora tante frasi con immagini di Ligabue o meglio delle sue frasi celebri. Sono molto semplici da inoltrare su Whatsapp e condividere sui social network. Non vi basterà fare altro che scegliere tra le immagini di Luciano Ligabue con frasi, aforismi e pensieri tratti dalle sue stupende canzoni quella che sentite appartenervi di più.

Dopo tutti questi anni, io non smetto di guardarti, qualche volta ancora a bocca aperta. Non finisco di capire, non finisci di stupire, come non dovesse mai finire.

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Video e canzoni del cantautore

Non potevamo di certo concludere il nostro articolo sulle frasi di Luciano Ligabue senza includere i video con le canzoni. Ascoltate il mix che abbiamo raccolto per voi. In questo modo potrete avere molti aforismi a disposizione e frasi bellissime che fanno emozionare.

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