Charlie Chaplin
Frasi

Charlie Chaplin: 180 frasi, aforismi, immagini e video del celebre attore

Charlie Chaplin: una raccolta di frasi celebri, immagini e video del grande cineasta da leggere e condividere.

Frasi Charlie Chaplin

Nato a Londra il 16 aprile 1889, Charlie Chaplin è stato uno degli attori più amati e di successo di tutto il XX secolo: sono, infatti, più di novanta i film di Charlie Chaplin a cui il grande artista ha lavorato non solo come attore, ma anche come regista e scenografo. Una carriera sfavillante, dunque, quella di Charlie Chaplin, sbocciata nonostante le difficoltà e l’estrema povertà che hanno caratterizzato la sua infanzia e la sua giovinezza; la lunga carriera di un personaggio originale che ha lasciato di sé una preziosa eredità. Sono, infatti, davvero tante le frasi celebri di Charlie Chaplin, i video e le foto del grande cineasta che, ancora oggi, espressive più che mai, sanno raccontare di una mente acuta e di un talento indiscutibili che, spentosi il 25 dicembre 1977 a Corsier-sur-Vevey, in Svizzera, nessuno di noi accenna a dimenticare.

Aforismi Charlie Chaplin

Come già detto, Charlie Chaplin ebbe un’infanzia difficile caratterizzata da povertà e collegi in cui, con il fratello Sidney, rifugiarsi nei periodi di internamento per sindrome depressiva della madre Hannah. Date le precarie condizioni economiche, lo stato di salute della madre e l’alcolismo del padre, Charlie Chaplin sacrificò la sua istruzione e cominciò a lavorare nei teatri, si dice, già a 7 anni. Forse anche traendo ispirazione dai suoi trascorsi, Charlie Chaplin diede presto vita all’indimenticabile personaggio di Charlot: il “vagabondo” con il vizio dell’alcool, sempre in compagnia della sua bombetta e del suo bastone. È facile intuire come nelle sue frasi celebri, Charlie Chaplin abbia raccontato il suo vissuto e il suo modo di vedere le cose. A seguire, vi proponiamo alcune tra le più interessanti frasi di Charlie Chaplin:

Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato. I ricchi comprano rumore. L’animo umano si diletta nel silenzio della natura, che si rivela solo a chi lo cerca.

Non troverai mai arcobaleni se guardi in basso.

Vede, acclamano lei perché non la capisce nessuno, acclamano me perché mi capiscono tutti.
(rivolto ad Albert Einstein)

Il suono annichila la grande bellezza del silenzio.

La giovinezza sarebbe un periodo più bello se solo arrivasse un po’ più tardi nella vita.

Non è patetico, non è terribile che tutta questa gente mi circondi gridando «Dio ti benedica, Charlie!» e che voglia toccarmi il capotto, e ridere o persino piangere? Li ho visti farlo, quando riescono a toccarmi la mano. E perché? Perché? Semplicemente perché li ho rallegrati. Dio, Tommy, che lurido mondo è questo, che permette alla gente di passare una vita tanto abietta che se qualcuno li fa ridere vogliono inginocchiarsi e toccargli il cappotto come fosse Gesù Cristo che li risuscita. Ecco un commento sulla vita. Ecco un bel mondo in cui vivere. Quando la folla mi circonda così – per quanto personalmente mi gratifichi – spiritualmente mi fa male, perché so cosa c’è dietro. Uno squallore, una bruttezza, e una disperazione tale che solo perché qualcuno li fa ridere e li aiuta a dimenticare, chiedono a Dio di benedirlo.

Non c’è niente di permanente in questo mondo malvagio, neppure i nostri dispiaceri.

Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un opera di teatro, che non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca senza applausi.

La cosa più triste che possa immaginare è l’assuefazione al lusso. Io non mi ci abituerò mai.

Non si ha ogni volta la fortuna che un lavoro cresca come un albero. La Febbre dell’oro, Vita da cani, Il Monello sono eccezionali. Quando rendevo perfetta una scena, si staccava dall’albero. Ho scosso i rami e sacrificato i migliori episodi. Sono autosufficienti. Li potrei proiettare separatamente, a uno a uno, come le mie prime pellicole.

Tutto quello che mi serve per creare una comica è un parco, un poliziotto e una bella ragazza.

In fondo, tutto è una farsa.

La disperazione è un narcotico: culla l’anima nell’indifferenza.

L’uomo è un animale con primari istinti di sopravvivenza. Di conseguenza, la sua inventiva si è sviluppata prima e la sua anima dopo. Così il progresso della scienza è molto più avanti del comportamento etico dell’uomo.

Sapevo appena di avere un padre, e non ricordo che abbia mai vissuto con noi. Anche lui era un artista di varietà, un uomo silenzioso e meditabondo dagli occhi scuri. Mia madre diceva che somigliava a Napoleone.

Se non fosse stato per il rispetto dovuto agli scrupoli religiosi di mia madre avrei potuto convertirmi al cattolicesimo con la massima facilità, perché mi piacevano il suo misticismo e gli altarini fatti in casa con una Vergine Maria di gesso adorna di fiori e candele accese che i ragazzi erigevano in un angolo della stanza da letto, e davanti ai quali facevano una genuflessione ogni volta che passavano.

L’uomo è un animale addomesticato che per secoli ha comandato sugli altri animali con la frode, la violenza e la crudeltà.

Ritengo che se non possiamo ridere di Hitler di tanto in tanto, allora vuol dire che la nostra condizione è peggiore di quella che crediamo. Ridere fa bene, ridere degli aspetti più sinistri della vita persino della morte. La risata è come un tonico, un sollievo, un rimedio per attenuare il dolore.

Il requisito fondamentale per un grande attore è che si piaccia quando recita.

Il successo rende simpatici.

La morte di Valentino è una delle più grandi tragedie che abbia mai colpito il mondo cinematografico. Come attore egli possedeva arte e distinzione. Come amico, riscuoteva affetto e ammirazione. Noi che apparteniamo all’arte cinematografica, con la sua morte perdiamo un carissimo amico ed un compagno di grande valore.

Il cinema è solo una moda passeggera. È il dramma in lattina. Il pubblico vuole vedere storie di carne e di sangue rappresentate in palcoscenico.

La più triste delle cose che posso immaginare è essere abituati al lusso.

È paradossale che nell’elaborazione di una comica la tragedia stimoli il senso del ridicolo; perché il ridicolo, immagino, è un atteggiamento di sfida: dobbiamo ridere in faccia alla tragedia, alla sfortuna e alla nostra impotenza contro le forze della natura, se non vogliamo impazzire.

Charlie Chaplin frasi celebri

Ancora più divertente dell’uomo che è stato reso ridicolo è quello che, quando gli succede qualcosa di bizzarro, si rifiuta di ammetterlo e si sforza di mantenere la sua dignità.

Una sera l’interprete venne a dirmi che un celebre musicista desiderava conoscermi: non potevo raggiungerlo nel suo palco? L’invito presentava un certo interesse perché nel palco, insieme a lui, c’era una bellissima signora dall’aria esotica, che faceva parte del Balletto Russo. L’interprete mi presentò. Il signore disse che il mio numero lo aveva divertito e che era rimasto sorpreso dalla mia giovane età. A questi complimenti io mi inchinai educatamente, lanciando di tanto in tanto una occhiata furtiva alla sua amica. “Lei ha l’istinto del musicista e del ballerino.” disse lui. Rendendomi conto che non potevo rispondere al complimento altro che con un sorriso, lanciai un’occhiata all’interprete e tornai a inchinarmi educatamente. Il musicista si alzò in piedi e mi tese la mano; mi alzai anch’io. “Sì” disse, stringendomi la mano “lei è un vero artista.” Dopo esserci congedati, mi rivolsi all’interprete: “Chi era la signora che lo accompagnava?”. “È una danzatrice del Balletto Russo, mademoiselle…” Era un nome molto lungo e difficile. “E come si chiamava quel signore?” domandai. “Debussy” rispose “il celebre compositore.” “Mai sentito nominare” commentai.
(durante una tournée a Parigi)

Attraverso la comicità vediamo l’irrazionale in ciò che ci sembra razionale; il folle in ciò che ci sembra sensato; l’insignificante in ciò che sembra pieno di importanza. Essa ci aiuta anche a sopravvivere preservando il nostro equilibrio mentale. Grazie all’umorismo siamo meno schiacciati dalle vicissitudini della vita. Esso attiva il nostro senso delle proporzioni e ci insegna che in un eccesso di serietà si annida sempre l’assurdo.

Non avevo mai visto un’opera lirica, solo qualche brano in un teatro di varietà, e la detestavo. Ma adesso avevo voglia di andarci. Comprai un biglietto e presi posto in seconda galleria. L’opera era in tedesco e non ne capii una parola; non conoscevo nemmeno l’argomento. Ma quando la defunta regina venne portata in scena alla musica del coro dei pellegrini, piansi amaramente. Mi parve una ricapitolazione di tutte le pene della mia vita. A stento riuscii a dominarmi; non so che cosa dovette pensare la gente che mi sedeva vicino, ma venni via tremante e coi nervi a pezzi, uno straccio.
(parlando dell’opera Tannhäuser di Richard Wagner)

Attraverso l’umorismo noi vediamo in ciò che sembra razionale, l’irrazionale; in ciò che sembra importante, il non importante.

La vera felicità è qualcosa di molto vicino alla tristezza.

Le macchine che danno l’abbondanza ci hanno lasciati nel bisogno. La nostra sapienza ci ha reso cinici, l’intelligenza duri e spietati. Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che macchine, l’uomo ha bisogno di umanità. Più che intelligenza, abbiamo bisogno di dolcezza e bontà. Senza queste doti la vita sarà violenta e tutto andrà perduto.

Io ho una teoria, secondo la quale scienziati e filosofi non sono che dei romantici idealisti che hanno incanalato le loro passioni in un’altra direzione. Questa teoria si adattava benissimo alla personalità di Einstein. Aveva l’aria del tipico tirolese, nel miglior senso della parola, affabile e gioviale. E benché i suoi modi fossero calmi e gentili, sentii che nascondevano un temperamento estremamente emotivo, e che era da questa fonte che proveniva la sua straordinaria energia intellettuale.

Preoccupati più della tua coscienza che della reputazione. Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro.

La solitudine è una cosa repellente. Ha un lievissimo alone di tristezza, non riesce ad attrarre o a interessare; se ne prova un po’ di vergogna. Ma, in misura maggiore o minore, è la compagna di tutti.

Io non credo, né mi rifiuto di credere, in nulla.

Parecchi intervistatori mi hanno chiesto dove vado a prendere le idee per i miei film e ancora oggi non sono in grado di dare una risposta soddisfacente. Col passare degli anni ho scoperto che le idee vengono quando se ne ha un intenso desiderio; a forza di desiderare, la mente diventa una specie di osservatorio sempre all’erta per cogliere gli incidenti capaci di stimolare l’immaginazione: la musica, un tramonto, possono dare un volto a un’idea. Direi: scegliete un tema in grado di stimolarvi, elaboratelo e svolgetelo, poi, se non riuscite a svilupparlo ulteriormente, scartatelo e prendetene un altro. Questa eliminazione progressiva è il migliore sistema per trovare quello che cercate. Come si fa ad avere delle idee? Perseverando fin quasi a impazzire. Bisogna avere la forza di soffocare l’angoscia e dare sfogo all’entusiasmo per un lungo periodo di tempo. Forse per alcuni è più facile che per altri, ma ho i miei dubbi.

Il circo è la concentrazione silenziosa dell’arte di giocare senza dire nessuna parola, l’antiteatro, la tecnica dei sordi e dei muti, i grandi attori del mondo.

È indubbio che chi ha raggiunto il successo vive in un mondo diverso; pur essendo intellettualmente un parvenu, le mie opinioni erano tenute in seria considerazione. Quando incontravo qualcuno, scoprivo sempre visi sorridenti ed espressioni improntate alla massima gentilezza. Tutti volevano stringere amicizia con me e partecipare ai miei problemi quasi fossero dei parenti. Certo la cosa mi lusingava, ma la mia natura non ama una simile intimità. Mi piacciono gli amici come la musica: quando sono in vena. Questa libertà, comunque, doveva costarmi lunghi periodi di solitudine.

Se avessi conosciuto gli orrori dei campi di concentramento tedeschi non avrei potuto fare Il dittatore; non avrei certo potuto prendermi gioco della follia omicida dei nazisti. Ma ero ben deciso a mettere in ridicolo le loro mistiche scemenze sulla purezza del sangue e della razza. Come se una cosa simile fosse mai esistita al di fuori delle tribù degli aborigeni australiani!

Era strano sentire giovani e abili nazisti arringare da piccoli pulpiti in mogano capannelli di passanti lungo la Quinta Avenue. […] Un giovanotto, tipico rampollo della nuova generazione newyorkese, mi chiese con aria benevola perché fossi tanto antinazista. “Perché loro sono antiuomo” risposi. “Ah, già” disse lui, come se facesse una improvvisa scoperta. “Ma lei è ebreo, nevvero?”, “Non occorre essere ebreo per essere antinazista” risposi. “Basta essere un normale essere umano con un briciolo di dignità.” E la discussione finì lì.

A un amico Joseph Conrad scrisse così: che la vita gli dava l’impressione di essere un topo cieco con le spalle al muro incapace di sfuggire a una solenne bastonatura. La similitudine potrebbe attagliarsi benissimo alle brutte situazioni in cui finiamo tutti per trovarci, prima o poi. Ciò nonostante, per qualcuno gira il vento della fortuna, ed è questo che accadde a me.

Sento di avere il privilegio di esprimere una speranza. La speranza è questa: che avremo finalmente la pace in tutto il mondo: che aboliremo le guerre, e risolveremo tutte le differenze internazionali al tavolo delle conferenze: che aboliremo tutte le bombe atomiche e all’idrogeno, prima che siano esse ad abolire noi.

Ricordo che un grande attore un giorno mi domandò: “Ora che siamo arrivati, Charlie, che cosa abbiamo ottenuto?”. “Arrivati dove?” risposi.

Dall’avvento del sonoro, non riuscivo a fare progetti per il futuro. […] Certuni mi dissero che il vagabondo poteva anche acquistare la parola. La cosa era inconcepibile, perché la prima parola che avesse pronunciato lo avrebbe trasformato in un’altra persona.

Il genio e il criminale hanno molto in comune, essendo ambedue sfegatati individualisti.

Charlie Chaplin citazioni

Accadde una cosa assolutamente incredibile. A un tratto, nel bel mezzo di una risata, il film fu interrotto. Si accesero le luci in sala e da un altoparlante una voce annunciò: “Prima di riprendere la proiezione di questo bellissimo film, permetteteci di rubarvi cinque minuti per segnalarvi i pregi di questo nuovo, elegante teatro”. Non credevo ai miei orecchi. Ero furioso. Balzai dalla poltrona e di corsa mi lanciai su per la corsia. “Dov’è quell’idiota, quel figlio di puttana del direttore? Ma io lo ammazzo!” Il pubblico era con me e cominciò a pestare i piedi e a battere le mani mentre l’imbecille continuava a magnificare i pregi del teatro. S’interruppe, tuttavia, quando il pubblico cominciò a fischiare. Occorse un’intera bobina perché le risate riprendessero come prima.
(durante la prima di Luci della città)

Una cosa era sicura: la civiltà che avevamo conosciuta non sarebbe mai più stata la stessa, quella fase era tramontata. E tramontati erano pure i suoi così detti decori fondamentali ma, d’altra parte, nessun decoro era stato nulla di straordinario in alcun periodo della storia.

Sennett mi prese in disparte e mi spiegò il loro metodo di lavoro. “Giriamo senza copione: troviamo un’idea, poi seguiamo il corso naturale degli eventi finché esso non sfocia in un inseguimento, che è il nucleo della nostra comica.” La cosa era istruttiva ma non troppo consolante; personalmente non potevo soffrire gli inseguimenti. Annullano la personalità dell’attore; e per poco che m’intendessi di cinema, sapevo che nulla trascende la personalità.
(durante il primo giorno agli studi Keystone)

Intendo smetterla col cinema. È troppo per me. Non ci riuscirò mai. È troppo rapido. Non riesco a capire che cosa stia facendo né che cosa si voglia che io faccia.

È successo in Germania; ma le stesse cellule malate si trovano nel corpo di ogni nazione, pronte a entrare in attività. Io non posso parlare di orgoglio nazionale. Se uno è attaccato alla tradizione familiare, alla casa e al giardino, a un’infanzia felice, alla famiglia e agli amici, posso capire questo sentimento: ma io non ho un passato del genere. Nel migliore dei casi per me il patriottismo si nutre delle usanze locali: corse ippiche, caccia, Yorkshire pudding, hamburger americani e Coca-Cola, ma al giorno d’oggi questi affetti si possono coltivare in ogni parte del mondo. Naturalmente, se il paese in cui vivo stesse per essere invaso, come la maggior parte di noi, credo che sarei pronto al supremo sacrificio. Ma non ho nessuna voglia di rinunciare alla vita o alla carriera per un editto del parlamento o del congresso, se non credo alla causa: non sono un martire per ragioni nazionalistiche e non intendo morire per un presidente, un primo ministro o un dittatore.
(parlando dell’Olocausto)

Per continuare ad essere dei leader e a guidare le persone, non smettete di imparare.

La signora Einstein parlava un ottimo inglese, assai migliore di quello del marito. Era una donna quadrata, provvista di una straordinaria vitalità; francamente si divertiva ad essere la moglie di un grand’uomo e non faceva nessun tentativo per nasconderlo; il suo entusiasmo la rendeva simpatica a tutti.

Il mio era un personaggio originale e poco familiare agli americani; poco familiare persino a me. Ma una volta nei suoi panni io m’immedesimavo in esso, per me era una realtà e un essere vivente. Anzi m’infiammava di idee folli di tutti i generi, che non avrei mai avuto se non mi fossi messo il suo costume e la sua truccatura.

Tutte le navi dovrebbero chiamarsi Panacea, poiché non c’è nulla di più tonificante di un viaggio per mare. Le preoccupazioni sono tutte rinviate a data da destinarsi, la nave ti adotta, ti cura, e quando finalmente entra in porto ti restituisce, riluttante, alla noia e alla monotonia del mondo.

La violenza ha assunto una carica sessuale.

Il fascino di Churchill consiste nella sua tolleranza e nel suo rispetto per le opinioni altrui. Si direbbe che non nutra né rancore né collera per coloro che non la pensano come lui.

La camera da letto di Churchill era in parte una biblioteca con un numero enorme di libri accatastati contro il muro, dappertutto. […] C’erano anche molti volumi su Napoleone. “Sì” ammise “sono un suo grande ammiratore.”

Ho sempre rispettato e ammirato Gandhi per l’acume politico e la volontà di ferro da lui dimostrata in innumerevoli occasioni. Ma secondo me la sua visita a Londra fu un errore. La leggendaria importanza della sua figura diminuì sulla scena londinese, e la sua ostentazione religiosa fece poca impressione sulla gente. Nel clima freddo e umido dell’Inghilterra, con la fascia tradizionale che gli cingeva le reni ricadendogli in disordine attorno alle gambe, egli parve un personaggio assurdo. Fu così che la sua presenza a Londra divenne materia per barzellette e caricature. Si fa colpo sulla gente quando si tengono le distanze.

Alla fine, tutto è uno scherzo.

Dopo aver letto il suo saggio sulla «Fiducia in se stessi» ebbi l’impressione che mi fosse stato concesso un prezioso diritto di primogenitura.
(parlando di Ralph Waldo Emerson)

Vi arrivai un sabato sera a tarda ora, e dopo cena feci una passeggiata, nella speranza di trovare la casa di Shakespeare. La notte era nera come la pece ma io svoltai istintivamente per una traversa e mi fermai davanti a uno stabile, accedi un fiammifero e lessi: «Casa di Shakespeare». Solo lo spirito del Bardo poteva avermi condotto fin là!

Nell’attimo in cui apparve rimasi elettrizzato. Ho visto pochi geni sulla terra, ma Nižinskij è stato uno di loro. Era ipnotico, divino, la sua tristezza suggeriva atmosfere di altri mondi; ogni movimento era poesia, ogni balzo un volo nella fantasia più sfrenata. […] Il mistico mondo che ha creato, l’invisibile tragedia annidata nell’ombra della bellezza pastorale mentre egli si muoveva attraverso il suo mistero, divinità di appassionata tristezza: riusciva a esprimere tutte queste cose con pochi gesti di estrema semplicità e senza sforzo apparente.
(parlando della prima volta che vide ballare Nižinskij)

Se non fosse stato per l’acquisto di un libro sull’allevamento scientifico dei maiali, forse avrei abbandonato il teatro per diventare un allevatore, ma quel libro, che illustrava graficamente la tecnica per castrare gli animali, e l’idea di eseguire una simile operazione, gettarono acqua sul fuoco del mio entusiasmo; presto dimenticai il progetto.

Il clero britannico vanta una tradizione di sincerità e spregiudicatezza che è un riflesso del lato migliore dell’Inghilterra. Sono uomini come il Dr. Hewlett Johnson, il canonico Collins e numerosi altri prelati a conferire alla Chiesa inglese la sua vitalità.

Niente è permanente in questo mondo scellerato, neanche i nostri guai.

Non riesco a immedesimarmi nei problemi di un principe. La madre di Amleto avrebbe anche potuto andare a letto con tutti i cortigiani e io sarei rimasto assolutamente indifferente al dolore inflitto a suo figlio.

frasi celebri di Charlie Chaplin
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Charlie Chaplin: frasi celebri

Continuiamo la nostra carrellata di frasi famose di Charlie Chaplin con altre parole pronunciante dall’attore in occasioni particolari. Tra gli aforismi di Charlie Chaplin, frasi sulla vita, sul sorriso e tante altre frasi belle da leggere e condividere.

La vita ha smesso di essere una barzelletta per me; non la trovo divertente.

Siamo in un mondo spietato e bisogna essere spietati per difendersi.

Gli abitanti dell’isola di Bali non applaudono mai, e non hanno nemmeno una parola per dire “amore” o “grazie”.

Era il tramonto del cinema muto. Fu un peccato, perché cominciava a perfezionarsi proprio allora.

A Philadelphia mi trovai inavvertitamente fra le mani un’edizione degli Essays and Lectures di Robert Ingersoll. Fu una scoperta entusiasmante; il suo ateismo confermava la mia convinzione che l’orribile crudeltà dell’Antico Testamento fosse degradante per lo spirito umano.

La vita è meravigliosa, se non se ne ha paura. Tutto quel che ci vuole è coraggio, immaginazione e… un po’ di soldi.

Alla luce del nostro ego, siamo tutti dei re detronizzati.

C’è una cosa altrettanto inevitabile quanto la morte, ed è la vita.

Com’è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri, pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta, anche se quella persona ero io. Oggi so che questo si chiama -rispetto-.

I comunisti sono capaci di tutto. I loro avversari di tutto il resto.

Il pubblico non sa mai quello che vuole, ma solo ciò che non vuole.

Il tempo è un grande autore: trova sempre il perfetto finale.

L’atteggiamento di chi vuol rendere la miseria attraente per gli altri è piuttosto antipatico. Devo ancora conoscerlo un povero che abbia nostalgia della povertà.

L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell’odio, ci ha condotti a passo d’oca a far le cose più abiette. Abbiamo i mezzi per spaziare ma ci siamo chiusi in noi stessi.

La felicità non è fatta per i mortali. Chi può dirlo? Nessuno l’ha vista.

Gli dissi che non ero ben informato sul socialismo, e osservai scherzosamente che vedevo pochi vantaggi in un sistema nel quale l’uomo deve lavorare per vivere. “Francamente, ne preferisco uno che gli permetta di vivere senza lavorare.” Lui rise. “E i suoi film?”, “Quello non è un lavoro: è un gioco da ragazzi!” dissi, in tono faceto.
(parlando di una conversazione con H. G. Wells)

Mi domandò quali fossero le cose più belle che avessi mai visto. I movimenti di Helen Wills mentre gioca a tennis, gli dissi confidenzialmente: erano pieni di grazia, di spontaneità, e avevano un sano sex appeal. Un’altra era la sequenza cinematografica di un documentario di attualità, subito dopo l’armistizio, nella quale si vedeva un contadino che arava un campo nelle Fiandre dove erano morti migliaia di soldati. […] Ma ricordo altri spettacoli meravigliosi: il Perseo di Benvenuto Cellini in Piazza della Signoria, a Firenze. Una notte, con la piazza illuminata, fui attirato dalla figura del David di Michelangelo. Ma appena vidi il Perseo tutto il resto passò in seconda linea. Rimasi affascinato dallo straordinario equilibrio delle sue magnifiche proporzioni. Perseo, che leva alta la testa di Medusa col suo corpo patetico contorto ai suoi piedi, è l’epitome della tristezza, e mi fece pensare al mistico verso di Oscar Wilde: “Perché ogni uomo uccide ciò che ama”. Nella lotta di quell’eterno mistero, il bene e il male, il suo scopo era stato raggiunto.
(parlando di una conversazione con Emil Ludwig)

Il vero carattere di un uomo si rivela quando è ubriaco.

Vanderbilt mi spedì una serie di fotografie formato cartolina che mostravano Hitler durante un discorso. Il viso era oscenamente comico: una brutta copia del mio, con i suoi assurdi baffetti, le lunghe ciocche ribelli e una boccuccia disgustosamente sottile. Non riuscivo a prenderlo sul serio. Ogni cartolina ne illustrava una posa diversa: una con le mani simili ad artigli, mentre arringava la folla, un’altra con un braccio levato e l’altro lungo il corpo, come un giocatore di cricket che sta per lanciare la palla, e un’altra con le mani strette davanti a sé come se stesse sollevando un manubrio immaginario. Il saluto con la mano rovesciata all’indietro sulla spalla e col palmo rivolto all’insù mi faceva venir voglia di metterci sopra un vassoio di piatti sporchi. “Questo è matto!” pensai. Ma quando Einstein e Thomas Mann furono costretti a lasciare la Germania, il viso di Hitler non era più comico ma sinistro.

Sul lavoro le donne non mi hanno mai interessato. Era solo tra un film e l’altro, quando non avevo nulla da fare, che offrivo il fianco. Come disse H. G. Wells: “Quando, nel corso della giornata, ti accorgi di avere scritto al mattino le tue cartelle, sbrigato la corrispondenza nel pomeriggio, e non hai altro da fare, viene il momento in cui ti annoi: ecco l’ora del sesso.”

Mi è rimasto in mente un incidente. In fondo alla via c’era un macello, e davanti a casa nostra passavano le pecore ivi destinate. Ricordo che ne scappò una, e corse giù per la strada tra le risa degli astanti. Alcuni tentarono di acciuffarla, altri inciamparono e caddero per terra. Mi ero divertito un mondo alle capriole dell’animale, tanto sembrava comico il suo panico. Ma quando esso fu catturato e ricondotto al macello, compresi tutta la realtà della tragedia e corsi a casa da mia madre strillando e piangendo: “L’ammazzano! L’ammazzano!”. Per parecchi giorni non riuscii a dimenticare la buffa caccia di quel rigido pomeriggio di primavera; e mi domando se non fu proprio quell’episodio a creare la premessa delle mie future opere cinematografiche: la combinazione di tragico e di comico.

Non ci si avvicina alla verità attraverso la ragione, essa ci confina in una matrice geometrica di pensiero che esige logica e attendibilità; in sogno vediamo i morti e li accettiamo come vivi, sapendo al tempo stesso che sono morti. E benché questo stato di sogno sia privo di ragione, non ha forse una sua attendibilità? Vi sono cose che trascendono la ragione. Come possiamo comprendere la miliardesima parte di un secondo? Eppure esiste, se crediamo alla scienza matematica. […] La fede è un’estensione dello spirito, un potere inverso oltre che infinito. Negare la fede è confutare se stessi e lo spirito che genera tutte le nostre forze creative.

Quando ti colpisce una disgrazia o una profonda delusione, se non ti abbandoni alla disperazione ricorri alla filosofia o al tuo senso dell’humour.

Nella stanza buia del seminterrato di Oakley Street mia madre, con le sue letture appassionate del Vangelo, mi accese della fiamma più ardente che questo mondo abbia mai visto, e che da allora ha sempre arricchito teatro e letteratura con i suoi temi più grandi e appassionanti: pietà, amore e umanità.

Quando Luci della ribalta fu terminato, avevo meno dubbi sul suo successo che per qualsiasi altro film avessi mai fatto.

Rimango solo una cosa, un pagliaccio. Mi pone su un piano molto più alto di qualsiasi politico.

Non avevo la minima idea del personaggio. Ma come fui vestito, il costume e la truccatura mi fecero capire che tipo era. Cominciai a conoscerlo, e quando mi incamminai verso l’enorme pedana di legno esso era già venuto al mondo.
(parlando della nascita di Charlot)

All’inizio nessuno sapeva dosare il sonoro: il cavaliere errante dentro la sua armatura sferragliava come un’acciaieria; una semplice cenetta in famiglia sembrava l’ora di punta in una trattoria e chi versava l’acqua in un bicchiere faceva un rumore da sfondare i timpani. Uscii dal teatro convinto che il sonoro avesse i giorni contati.

Pensiamo troppo e ci sentiamo troppo piccoli.

Mi piace sempre camminare sotto la pioggia, qui nessuno può vedermi piangere.

La mia fede è nell’ignoto, in tutto ciò che non capiamo dalla ragione. Credo che ciò che va oltre la nostra comprensione sia un fatto semplice in altre dimensioni.

Combattiamo per liberare il mondo, per eliminare le barriere nazionali, per eliminare l’avidità, l’odio e l’intolleranza. Combattiamo per un mondo di ragione, un mondo in cui scienza e progresso porteranno alla felicità di tutti gli uomini. Soldati! In nome della democrazia, uniamoci tutti!

immagini Charlie Chaplin

Mi dispiace, ma non voglio essere un imperatore. Non sono affari miei. Non voglio governare o conquistare nessuno.

Sono un individuo e un credente nella libertà.

Non voglio creare una rivoluzione, voglio solo creare qualche altro film.

Il mio dolore potrebbe essere la ragione della risata di qualcuno. Ma la mia risata non deve mai essere la ragione del dolore di qualcuno.

La nostra conoscenza ci ha reso cinici. La nostra intelligenza, dura e scortese. Pensiamo troppo e ci sentiamo troppo piccoli.

In questo mondo c’è spazio per tutti. E la buona terra è ricca e può provvedere a tutti. Il modo di vivere può essere libero e bello, ma abbiamo perso la strada.

Hannah, mi senti? Ovunque tu sia, guarda in alto, Hannah. Le nuvole si stanno sollevando. Il sole sta attraversando. Stiamo uscendo dall’oscurità nella luce.

La natura stessa di queste invenzioni grida per la bontà negli uomini, grida per la fratellanza universale, per l’unità di tutti noi.

A quelli che possono sentirmi, dico: non disperare. L’infelicità che è ora alle porte non è altro che il passaggio dell’avidità, l’amarezza degli uomini che temono la via del progresso umano. L’odio degli uomini passerà e i dittatori muoiono e il potere che hanno preso dal popolo tornerà al popolo e finché gli uomini muoiono, la libertà non perirà mai.

Per ridere veramente, devi essere in grado di sopportare il tuo dolore e giocarci.

Sono ciò che sono: un individuo, unico e diverso, con una storia lineare di suggerimenti e sollecitazioni ancestrali, una storia di sogni, desideri e esperienze speciali, di cui sono la somma totale.

Più che macchinari, abbiamo bisogno dell’umanità; più che intelligenza, abbiamo bisogno di gentilezza e dolcezza. Senza queste qualità, la vita sarà violenta e tutto andrà perso.

Le parole sono economiche. La cosa più grande che puoi dire è “elefante”.

Lo specchio è il mio migliore amico perché quando piango non ride mai.

Non ho molta pazienza con una cosa di bellezza che deve essere spiegata per essere compresa. Se ha bisogno di un’interpretazione aggiuntiva da parte di qualcuno diverso dal creatore, allora mi chiedo se abbia raggiunto il suo scopo.

Non penso che la vera America sia a New York o sulla costa del Pacifico; personalmente, mi piace molto il Medio Oriente, posti come il Nord e il Sud Dakota, Minneapolis e Saint Paul. Lì, penso, ci sono i veri americani.

Un vagabondo, un gentiluomo, un poeta, un sognatore, un tipo solitario, ma sempre speranzoso di romanticismo e avventura.

Nella creazione della commedia, è paradossale che la tragedia stimoli lo spirito del ridicolo; perché il ridicolo, suppongo sia un atteggiamento di sfida: dobbiamo ridere di fronte alla nostra impotenza contro le forze della natura o impazzire.

Preoccupati più della tua coscienza che della reputazione. Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro.

Quando ho iniziato ad amare me stesso ho scoperto che l’angoscia e la sofferenza emotiva sono solo segnali di avvertimento che stavo vivendo contro la mia verità. Oggi, lo so, questa è autenticità.

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Frasi di Charlie Chaplin sull’amore

Altrettanto intensa fu anche la vita privata e amorosa di Charlie Chaplin che, con quattro matrimoni e ben undici figli nati tra il 1919 e il 1962, visse esperienze drammatiche come, ad esempio, quella della morte di un figlio e, successivamente, l’allontanamento da uno dei suoi figli che, usato prima come pedina durante la causa di divorzio tra Charlie Chaplin e la seconda moglie Lita Grey, fu poi cresciuto in maniera esclusiva dalla madre e dalla nonna materna. Certamente i trascorsi di Charlie Chaplin, così ingombranti e difficili, non avranno potuto fare a meno di incidere, ancora una volta, sulla sua concezione di vita e amore. Ecco alcune frasi sull’amore di Charlie Chaplin, aforismi che ci aiutano a comprenderne meglio il pensiero dell’attore. Inoltre una bellissima poesia di Charlie Chaplin proprio sui sentimenti.

Coloro che odiano sono quelli che non hanno l’amore altrui.

La punizione per un bacio rubato è molto spesso una condanna a vita.

Ci vuole un minuto per notare una persona speciale, un’ora per apprezzarla, un giorno per volerle bene, ma poi tutta una vita per dimenticarla.

Ho perdonato errori quasi imperdonabili, ho provato a sostituire persone insostituibili e dimenticato persone indimenticabili. Ho agito per impulso, sono stato deluso dalle persone che non pensavo lo potessero fare, ma anch’io ho deluso.

L’amore perfetto è la più bella di tutte le frustrazioni perché è più di quanto si possa esprimere.

Guardai Oona mentre ammirava il panorama, il volto teso dall’eccitazione che la faceva sembrare più giovane dei suoi ventisette anni. Dal giorno delle nozze aveva affrontato coraggiosamente molte prove al mio fianco; e mentre i suoi occhi erravano su Londra, e il sole le giocava tra i capelli neri, vidi per la prima volta qualche filo bianco. Non feci commenti, ma in quel momento, mentre diceva tranquillamente: “Mi piace Londra” provai per lei il senso di dedizione di uno schiavo.
(parlando del suo ritorno a Londra insieme a Oona O’Neill, sua quarta moglie)

Hai bisogno del potere, solo quando vuoi fare qualcosa di dannoso, altrimenti l’amore è sufficiente per fare tutto.

Il tuo nudo corpo dovrebbe appartenere solo a coloro che si innamorano della tua nuda anima.

“L’amore? Eppure esiste.”
“Che ne sapete?”
“Ho amato anch’io.”
“Siete stata, cioè, fisicamente attratta da un uomo.”
“Era qualcosa di più.”
“Già, per le donne è sempre qualcosa di più.”

La poesia è una lettera d’amore indirizzata al mondo.

Siamo tutti appassionati. Nella nostra breve vita non abbiamo tempo per altre cose.

Terry: “Ti amo.”
Calvero: “Sprecare l’amore per un vecchio?”
Terry: “L’amore non è mai sprecato.”
(tratta dal film Luci della ribalta)

frasi celebri Charlie Chaplin

Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare,
mi sono reso conto che il dolore e la sofferenza emotiva
servivano a ricordarmi che stavo vivendo in contrasto con i miei valori.
Oggi so che questa si chiama autenticità.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare,
ho capito quanto fosse offensivo voler imporre a qualcun altro i miei desideri,
pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta,
anche se quella persona ero io.
Oggi so che questo si chiama rispetto.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare,
ho smesso di desiderare una vita diversa
e ho compreso che le sfide che stavo affrontando erano un invito a migliorarmi.
Oggi so che questa si chiama maturità.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare,
ho capito che in ogni circostanza ero al posto giusto e al momento giusto
e che tutto ciò che mi accadeva aveva un preciso significato.
Da allora ho imparato ad essere sereno.
Oggi so che questa si chiama fiducia in sé stessi.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare,
non ho più rinunciato al mio tempo libero
e ho smesso di fantasticare troppo su grandiosi progetti futuri.
Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e felicità,
ciò che mi appassiona e mi rende allegro, e lo faccio a modo mio, rispettando i miei tempi.
Oggi so che questa si chiama semplicità.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare,
mi sono liberato di tutto ciò che metteva a rischio la mia salute: cibi, persone, oggetti, situazioni
e qualsiasi cosa che mi trascinasse verso il basso allontanandomi da me stesso.
All’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma
oggi so che questo si chiama amor proprio.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare,
ho smesso di voler avere sempre ragione.
E cosi facendo ho commesso meno errori.
Oggi so che questa si chiama umiltà.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare,
mi sono rifiutato di continuare a vivere nel passato
o di preoccuparmi del futuro.
Oggi ho imparato a vivere nel momento presente, l’unico istante che davvero conta.
Oggi so che questo si chiama benessere.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare,
mi sono reso conto che il mio Pensiero può
rendermi miserabile e malato.
Ma quando ho imparato a farlo dialogare con il mio cuore,
l’intelletto è diventato il mio migliore alleato.
Oggi so che questa si chiama saggezza.
Non dobbiamo temere i contrasti, i conflitti e
i problemi che abbiamo con noi stessi e con gli altri
perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi.
Oggi so che questa si chiama vita.
(Quando ho cominciato ad amarmi davvero, poesia del 1940)

Ci sono le persone belle e le belle persone. Le prime di solito non servono a niente. Le seconde, invece, bisogna tenersele strette.

È un dono incontrare qualcuno cui tu piaccia così come sei.

Ho tenuto qualcuno tra le mie braccia per proteggerlo; mi sono fatto amici per l’eternità.
Ho riso quando non era necessario, ho amato e sono stato riamato, ma sono stato anche respinto.
Sono stato amato e non ho saputo ricambiare. Ho gridato e saltato per tante gioie, tante.
Ho vissuto d’amore e fatto promesse di eternità, ma mi sono bruciato il cuore tante volte!
Ho pianto ascoltando la musica o guardando le foto. Ho telefonato solo per ascoltare una voce.
Io sono di nuovo innamorato di un sorriso.
Ho di nuovo creduto di morire di nostalgia e… ho avuto paura di perdere qualcuno molto speciale (che ho finito per perdere)…
Ma sono sopravvissuto! E vivo ancora! E la vita, non mi stanca…
E anche tu non dovrai stancartene. Vivi!
(versi tratti dalla poesia Vivi)

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Immagini di Charlie Chaplin

Sono, fortunatamente, sopravvissute al trascorrere del tempo, anche tante immagini di Charlie Chaplin: prevalentemente nelle vesti di Charlot, in molte foto Charlie Chaplin è ritratto con espressioni e pose buffe che vanno a rimarcare la triste comicità del “vagabondo” per eccellenza. A seguire, però, oltre a tante bellissime foto del grande cineasta, vi proponiamo anche delle immagini significative con alcune frasi famose di Charlie Chaplin, citazioni sulla vita e sul sorriso che potete scaricare gratis e conservare oppure condividere.
Charlie Chaplin

film di Charlie Chaplin
Liberty bonds.
(Legami di libertà.)

Charlie Chaplin frasi

Charlie Chaplin frasi famose
La vita non è una tragedia in primo piano, ma una commedia in campo lungo.
(Charlie Chaplin)
frase Charlie Chaplin
Non devo leggere libri per sapere che il tema della vita è il conflitto e il dolore. Per istinto tutta la mia comicità si basava su queste cose.
(Charlie Chaplin)

Charlie Chaplin aforismi

film Charlie Chaplin

Charlie Chaplin frasi sulla vita
Credo nel potere del riso e delle lacrime come antidoto all’odio e al terrore.
(Charlie Chaplin)

frase Charlie Chaplin

Charlie Chaplin immagini
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere così come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un’opera di teatro, ma non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca senza applausi.

Charlie Chaplin frasi vita

frase di Charlie Chaplin
È veramente bello battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione. Perdere con classe e vincere osando, perché il mondo appartiene a chi osa! La vita è troppo bella per essere insignificante.
(Charlie Chaplin)

foto Charlie Chaplin

frasi di Charlie Chaplin sulla vita
La felicità è il riflesso di un sorriso.

frasi Charlie Chaplin

frasi di Charlie Chaplin sull'amore

frasi di Charlie Chaplin

frasi famose di Charlie Chaplin
Sorridi, che senso ha piangere? Scoprirai che vale ancora la pena di vivere se solo sorridi.
(Charlie Chaplin)

immagine Charlie Chaplin

immagini di Charlie Chaplin

poesia di Charlie Chaplin

frasi famose Charlie Chaplin
Un giorno senza un sorriso è un giorno perso.
aforismi Charlie Chaplin
Cosa vuoi che significhi? La vita è desiderio, non significato.
(Charlie Chaplin)

Charlie Chaplin frasi

frasi di Charlie Chaplin
Tu, popolo, hai il potere di rendere questa vita libera e bella, di rendere questa vita un’avventura meravigliosa.
(Charlie Chaplin)
frasi Charlie Chaplin
La vita è una cosa meravigliosa, magnifica, persino per una medusa.
(Charlie Chaplin)

frasi Charlie Chaplin

immagini di Charlie Chaplin
Non è importante come entri nel palcoscenico della vita degli altri, l’importante è l’uscita di scena: quindi prendi fiato, sorridi comunque sia andato lo spettacolo e fai il tuo inchino migliore. Ma soprattutto, non concedere mai il bis a un pubblico che non lo merita.
(Charlie Chaplin)
charlie chaplin
Ci vuole un minuto per notare una persona speciale, un’ora per apprezzarla, un giorno per volerle bene, tutta una vita per dimenticarla. SIR CHARLIE CHAPLIN
charlie chaplin frasi
Le macchine che danno l’abbondanza ci hanno lasciati nel bisogno. La nostra sapienza ci ha reso cinici, l’intelligenza duri e spietati. Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che macchine, l’uomo ha bisogno di umanità. Più che intelligenza, abbiamo bisogno di dolcezza e bontà. Senza queste doti la vita sarà violenta e tutto andrà perduto. Charlie Chaplin
charlie chaplin frasi celebri
Tutto ciò che mi serve per fare una commedia è un parco, un poliziotto e una ragazza carina. Charlie Chaplin
charlie chaplin frasi famose
Preoccupati più della tua coscienza che della reputazione. Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro. Charlie Chaplin
charlie chaplin frasi sorriso
Nulla è permanente in questo mondo malvagio – nemmeno le nostre preoccupazioni. Charlie Chaplin
charlie chaplin frasi sulla vita
L’uomo è un animale addomesticato che per secoli ha comandato sugli altri animali con la frode, la violenza e la crudeltà. Charlie Chaplin
charlie chaplin frasi vita
Il nostro giocattolo più grande è il cervello. Charlie Chaplin
charlie chaplin immagini
Il requisito fondamentale per un grande attore è che si piaccia quando recita. Charlie Chaplin
le frasi di charlie chaplin
In fondo, tutto è una farsa. Charlie Chaplin
Charlie Chaplin aforismi
Il tempo è un grande autore. Scrive sempre il finale perfetto.

Infine, se oltre al suo pensiero desiderate avere un assaggio degli innumerevoli film di Charlie Chaplin, vi proponiamo alcuni esilaranti video!

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Paola Cittadino
Una mamma a tempo pieno con la passione per la scrittura. Amo la letteratura e prediligo i grandi classici, sono appassionata di storia dell'arte e interior design. Attenzione però: sono anche cintura nera di biscotti al burro e pizza fatta in casa!